Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo
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DINGOdingo suole svignarsela, se ha tempo, quando scorge l'uomo; spiega nella fuga tutta l'astuzia, tutta la scaltrezza della volpe, e sa maestrevolmente giovarsi di ogni opportunità ; ma incalzato dal nemico e disperando di sfuggirgli, si rivolta con un selvaggio coraggio e si difende coll'energia della disperazione, ma cerca tuttavia sempre di scappare il più presto possibile. Si adopera al presente ogni mezzo per estirparlo ; la mano di ognuno è armata a suo danno ; si uccide collo schioppo, si prende in trappola, si avvelena colla stricnina. Un piccolo pezzo di carne nella quale sia confitto grosso come
una punta di coltello di quella terribile sostanzaviene appeso ad un cespuglio in modo che sia lontano dalla terra circa 60 centimetri; si trova a poca distanza il povero ghiottone che espia immancabilmente la sua ingordigia. Di rado si colpisce collo schioppo : è troppo pauroso ed astuto per venire sovente presso alla canna micidiale, ed è difficile impadronirsene nelle grandi caccie.
Si credette il dingo indomabile: in compagnia degl'indigeni dell'Australia se ne trovano talvolta che vivono in uno stato semi-selvatico. Appena merita di essere menzionato il loro convivere coll'uomo.
presso cu! il dingo rimane perchè vi trova vita più comoda. Di fedeltà, di vigilanza, di rispetto alla proprietà ne sa altrettanto quanto il padrone. Intanto si è verificato che si poteva addomesticare il dingo a un dipresso come il cane domestico. Un vecchio pecorajo ha posseduto un dingo che gli dimostrava grande affetto ed ubbidienza. Questo animale non è ammaestrabile, e questo è un danno, poiché coli' eccellente olfatto sarebbe superiore al miglior bracco.
Tutti quei dirigili che furono tenuti in ischiavitù sinora rimasero indomati e maligni, e la loro indole lupina faceva capolino ad ogni occasione, per modo che gl'inservienti dovevano di continuo tenersi in guardia con loro. Anche cogli altri animali cheerano lor vicini si mostravano ostili ed intolleranti. Si strappò a stento dalle zanne di un dingo portato in Inghilterra un pacifico ciuco, e nel Jardins des plantes di Parigi un dingo furente balzò contro le inferriate degli orsi, dei giaguari e delle pantere Uno nato in Inghilterra era già sin da picciuo pauroso e malinconico, si rannicchiava nell'angolo più oscuro della camera, e taceva finché vi era gente presente, tanto conosciuta che straniera ; ma appena solo, mandava un urlo lamentevole. Imparò a conoscere l'inserviente che lo accudiva, ma non si dimostrò mai affettuoso, nè scodinzolò la coda all'uso cagnesco. Cogli stranieri era burbero e timido, e mordeva sovente affatto perfidamente coloro che passavangli davanti. Dopo ogni aggressione si riti.
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