Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo
DINGWALL - PINOMENE
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rava in un cantuccio della sua gabbia e guardava la sua vittima con occhi sfavillanti. Quando era di buon umore dava prova di agilità e di forza. Era sempre sommamente ostile ai cani domestici, e non dimostrò mai il più leggiero desiderio d'entrare in intime relazioni con essi.
DINGWALL (geogr.). — Città di Scozia, capoluogo del Ross-shire, con 2125 abitanti (1871).
DINKELSBUHL (geogr.). — Città di Baviera, dipartimento di Mittelfranken, o Media Franconia, sul Wornitz, con 5238 abitanti (1875).
DINO COMPAGNI. V. Compagni Dino (biogr.).
DINO DA MUGELLO (biogr.). — Dotto giureconsulto fiorentino, nato poco dopo la metà del secolo xm in Mugello, nel territorio di Firenze, donde gli venne poi il soprannome. Egli conseguì, insegnando giurisprudenza, tale riputazione che oscurò tutti coloro che l'avevano preceduto. Fu chiamato, l'anno 1279, a tenere cattedra di leggi in Pistoja ; passò cinque anni dopo collo stesso incarico a Bologna, e quivi anzi fu il primo professore cui si assegnasse dal pubblico un annuo stipendio.
Papa Bonifazio VIII invitò Dino a Roma l'anno 1297, perchè attendesse a raccogliere ed ordinare il vi libro delle Decretali, che pubblicò l'anno appresso; ed egli, sperando che in ricompensa dei prestati servigi il pontefice lo inalzerebbe alla dignità cardinalizia, si fece ecclesiastico. Deluso però nelle sue speranze, tornò ad occupare la cattedra in Bologna, dove si crede che morisse l'anno 1303, secondo alcuni, di un lento veleno, secondo altri, di cordoglio, per non aver ottenuto la porpora, di cui venne invece insignito Riccardo da Siena suo coadiutore.
DINOCEATE (biogr.). — Celebre architetto e meccanico dei tempi di Alessandro il Grande. Questo conquistatore aveva già distrutto la monarchia dei Persi e dominava gran parte dell'Asia, quando Di-nocrate, bramoso di farsi conoscere dal fortunato vincitore, si recò all'esercito e trovò modo di aprirsi un adito sino a lui. Uomo di alta statura, di mar schie e atletiche forme, bello di aspetto, di sguardo fiero e ardito, si unse il corpo come un atleta, si pose sugli omeri una pelle di lione, e palleggiando una clava si presentò presso la tenda ove il giovine monarca riceveva gli omaggi dei re soggiogati. Non solamente la folla dei capi e dei cortigiani, cui superava di tutta la testa, gli lasciò libero il passaggio, ma Alessandro stesso, preso da maraviglia a quello straordinario aspetto, gli fe' segno d'avvicinarsi, chiedendogli chi fosse. « Sono Dino-crate, architetto macedone, rispose, e ti reco un progetto degno della tua grandezza. Io taglierò il monte Athos in forma di statua d'uomo ; nella destra porterà un'ampia città, nella sinistra una gran coppa, che raccoglierà le acque della montagna per versarle in mare ».
Dicesi che Alessandro ammirasse l'audace e gigantesco pensiero, e che interrogasse l'architetto sui mezzi coi quali alimenterebbe quella pensile città; alla quale domanda rispondendo Dinocrate che sarebbe costretta a tirare dal mare le sue provvigioni, il re dichiarò che non amava le cose grandi e vane, ma piuttosto le utili. Lo ritenne però con sè e mise a profitto il suo ingegno inopera più vantaggiosa e degna d'entrambi ; perocché lo incaricò di disegnare e costruire la città di Alessandria, le cui fondamenta furono gettate nella cxu olimpiade (332 anni av. Cr.), e in poco divenne una delle più belle e magnifiche città del mondo. Egli si acquistò tanta celebrità in questa grande operazione, che fu incaricato di riedificare il tempio di Diana ad Efeso, incendiato da Erostrato; e per un Tolomeo erigeva un tempio iu Arsinoe (forse per Tolomeo Filadelfo, che ne fece edificare uno in Arsinoe nell' isola di Cipro), nel quale propone-vasi di tenere sospesa in aria la statua della dea per mezzo della calamita; ma la morte lo colse prima che mandasse ad effetto il suo pensiero. Quanto sappiamo di quest'uomo straordinario ci è riferito specialmente da Yitruvio nell'introduzione al secondo libro del suo Trattato d'architettura.
DINOMB (ab.) Silvano Emerico Achille (biogr.). — Uno dei più diligenti ed attivi collaboratori agli Annales des Voyages, nato in Orléans il 5 ottobre 1787; morto ivi il 21 gennajo 1871. Parroco dapprima e decano di Romorantin, e poi canonico onorario di Blois, rinunziò, nel 1844, agli uffizii sacerdotali, e ritirossi nella natia città per dedicarsi tutto ai suoi prediletti studii geografici. Stimolato dai viaggi di Barth e dalla fondazione delle Comunicazioni geografiche (Geographische Mittheilungen di Gotha), imparò, più che settuagenario, la lingua tedesca, e rivolse d'allora in poi la sua attenzione precipuamente ai viaggi di Africa. Pubblicò quindi nei suminentovati Annales sunti e traduzioni delle relazioni di tutti quasi i moderni viaggiatori dell'Africa (Barth, Burton e Speke, L. Magyar, Krapf e Rebmann, Du Chaillu, Beurmann, Brun-Rollet, Antinori, Heuglin e Steuduer, Kotschy Hartmann, Speke e Grant, Livingstone, Schweinfurth, Baikie, Brenner, Decken, Nachtigal, Reil), e stava di già compilando il viaggio di Schweinfurth al Niam-Niam (1870), quando inesorabile lo colpi la morte ne' suoi lavori. Gli è fuor di dubbio che le sue lucubrazioni diffusero gran parte delle memorie e monografie contenute nelle precitate Comunicazioni geografiche. L'indice generale di tutti i suoi geografici lavori fu inserito da Y. A. Malte-Brun negli Annales des Voyages (ottobre-dicembre 1870,p. 192), ai quali rimandiamo i lettori.
DINOMENE (Dynomene) (eool.). — Genere di crostacei decapodi brachiuri, fondato da Latreille, cheFig. 2111. — Dinomene ispida.
ha per caratteri: peduncoli oculari più lunghi di quelli della dromia; guscio allargato, quasi cuoriforme e troncato posteriormente, villoso o barbuto ; due soli piedi posteriori dorsali e assai più piccoli degli altri. La dynomene hispida, indigena dell'Isola di Francia, è la sola specie conosciuta da Latreille.
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