Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo

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      DIONIGIJ) DIONISIO (SAN) PAPA — DIONIS DU SÉJOUR ACHILLE PIETRO
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      ai Francesi, i quali rannodavansi in campo e givano all'assalto alle parole Montjoye Suini-Denis !
      Vedi: Bosquet, Historia Ecclesia Gallicana (Parigi 1633) — Ménard, Diatriba de unico sancto Dionysio Areopagita aduersus Joannes de Launoy (Parigi 1643) — Doublet, Hist. chronologique pour la vérité de Saint Denis TAréopagite, apótre de France et premier évèque de Paris (ivi 1646) — Chifflet, Dissertationes 111 de uno Dionysio, primum Areopagita et episcopo Atheniensi, tum deinde Parisiorum apostolo et martyre (ivi 1676) — Courtot, Vie de saint Denis, in versi francesi (ivi 1629).
      DIONIGI o DIONISIO (san) papa (biogr.). — Greco di patria, e più probabilmente della Calabria, che Magna Grecia veniva allora addimandata, siccome asseriscono il Giacobbe (Biblioth. Pont., pag. 62) ed il Ciacconio ( Vite dei Sommi Pont.). Era sacerdote della Chiesa romana sotto il pontefice santo Stefano I; ed i Carmelitani lo annoverano fra'loro religiosi (Sangallo, Vite dei PP., pp. 328 e 329). Venne creato papa il 12 settembre 261 : ordinò le parrocchie di Roma turbate durante la persecuzione di Valeriano; fece più ordinazioni; riscattò i cristiani prigionieri in Cappadocia, quando,- presa Cesarea, i Barbari devastarono le provincie dell'Impero romano. Cessò di vivere il 26 dicembre 272, comecché altri dica nel 270.
      Egli era cospicuo per virtù e dottrina, come, fra gli altri, ricavasi dalla testimonianza di san Dionigi di Alessandria. Scrisse varie lettere, di cui rimane un frammento preservato da sant'Atanasio (Ep. de Decret. Nicen. Synodi): quella che dicesi diretta ad Urbano, prefetto di Roma, e l'altra a Severo, vescovo di Cordova, si hanno per ispurie dagli eruditi.
      DIONIGI o DIONISIO IL CERTOSINO (biogr). — Celebre scrittore ecclesiastico e fior di dottrina, pel suo tempo, nacque nel 1394 a Ryckel nel paese di Liegi, donde gli venne il nomignolo di Dionigi Ryckel (Dionysius Richelius). Entrato appena nel ventunesimo anno, fu licenziato in letteratura e filosofia a Colonia; ed avendo vestito l'abito di san Brunone nella Certosa di Ruremonda, di che fu ed è addimandato il Certosino (Carthusianus), non cessò fino alla morte, avvenuta il 12 marzo 1471, di orare, scrivere e lavorare, sì che la fama di dottrina dalla fama di santità fu vinta. Meditando assiduamente nei libri santi, fu appellato dottore estatico (doctor extaticus). Ei stesso ha lasciato un catalogo de' suoi scritti, preservato da Tritemio, che superano il numero di duecento. Noi citiamo i soli a stampa, e sono : Commentarii in universos S. Scriptura hbros (Colonia, Venezia e Lione 1533 e 1579) ; Enarratio in hymnos aliquot vet. Ecclcs. in fine dei Commentarii; Comment. in lib. IV Ma-gistri Sententiarum (Colonia e Venezia 1535 e 1584); Comm. in S. Diony. Areopag. opp. (Colonia (1536); Summa Mei orthodoxce (Anversa e Venezia 1569 e 1572); Dialogion de fide cathol. lib. Vili (Venezia 1568); De doctrina et reg. vita Christiana lib. II (Colonia 1577); Monopanton, seu liber ex omnibus epist. S. Pauli secund. arg. digest. (Lione e Parigi 1547 e 1631); Liber de quatuor hominis novissimis (Delft 1487), la cui versione fu posta all'Indice. Bel-
      larmino lo ha notato di errore intorno alla dottrina del purgatorio ; Paraphrastica redditio aliquot opp. Cassiani (Colonia 1640); Enarrai, in Joannis Scholast. Climac. (ivi); Inflammatorum diviniamo-ris (ivi); De convers. peccatoris speculum (Alost 1473, ristampato a Lovanio nel 1577 con altri sei opuscoli ascetici) ; Speculum beata vita et humana vita (Norimb. 1495); Contra Alcoranum et sectam mahometicam lib. V (Colonia 1533); De instituendo bello contra Turcas, de gen. Condì, celebrando, et contra vitia superstitionum (ivi), ecc.
      Lo stile di Dionigi è semplice e senza ornati ; chiara la dizione; abbonda di massime salutari e di opportune citazioni bibliche. Varii dei sunnominati trattati furono volti in italiano, in tedesco ed in ispagnuolo. Chi ama maggiori notizie di cotesto scrittore, legga : Loer, Vita Dionysii Carthusiani, doctoris extatici (Colonia 1552) — Tritemio, De Scriptor. ecclesiast. (pag. 176) — Fabricio, Bibl. lat. media et infima atat. (tom. ii).
      DIONIGI Marianna (biogr). — Pittrice ed antiquaria, nata a Roma nel 1756, morta nel 1826, si acquistò bella fama per molte opere eccellenti sulle arti e l'archeologia. Amica e corrispondente di Visconti e dei più celebri antiquarii d'Europa, ella fece parte dell'Accademia di San Luca in Roma e di quelle di Pistoja, Pisa, Bologna, Perugia, ecc. Le sue opere principali sono: Regole elementari della pittura dei paesi (Roma 1816); Sulle cinque città del Lazio che diconsi fondate da Saturno (in-fol.), libro ch'ebbe un grande successo e contiene particolari preziosissimi sui monumenti ciclopici. Ella aveva dato mano a comporre altresì una Storta dei tempi presenti per l'istruzione dei miei figli, ma la morte le impedì di condurla a compimento.
      DIONIGI (San) (geogr. e stor). V. Denis (Saint-).
      DIONIS DD SÉJOUR Achille Pietro (biogr). — Illustre matematico ed astronomo, nato a Parigi nel 1734. Manifestò per tempo la sua viva inclinazione per le matematiche, e stretta amicizia con Gaudin, suo compagno di scuola, appassionato egli pure per questa scienza, si fecero conoscere al mondo letterario con due opere importanti composte in comune. La prima fu un Trattato delle curve algebraiche(Parigi 1756; la seconda è intitolata: Ricerche sulla gnomonica, sulle retro-gradazioni dei pianeti e sugli eclissi solari (ivi 1761). Quest'ultimo lavoro, che sembra particolarmente composto dal giovine Dio-nis, gli acquistò molta fama; ma suo padre, ch'era magistrato, volle cionnonostante che seguisse la sua carriera, e lo fece entrare, nel 1758, nel Parlamento. Continuando nondimeno i suoi studii prediletti, frequentava le lezioni di Clairaut, che contribuì a farlo ammettere, nel 1765, all'Accademia delle scienze. Da quel punto Dionis, non cessando di essere magistrato, si occupò dell'applicazione dell'algebra alla geometria, ed arricchì la scienza di molti risultati sopra gli eclissi, le comete, e le apparizioni e disparizioni dell'anello di Saturno.
      Nel 1775 si era sparsa voce che Lalande, il quale godeva di una grande popolarità, avesse composto una memoria sul temuto urto di una cometa, e che gli venisse impedito di leggerla all'Accademia. La credulità e l'ignoranza accreditarono talmente la
     
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Nuova Enciclopedia Italiana - Volume VII (parte 2)
Dizionario generale di scienze lettere industrie ecc.
di Gerolamo Boccardo
Utet Torino
1879 pagine 1048

   

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