Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo

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      cosa, cho d'altro non si parlava che di questo cozzo terribile. Fu allora che Dionis pubblicò il suo Saggio sulle comete in generale, e particolarmente su quelle che possono avvicinarsi alla Terra (Parigi 1775). Quest'opera, che determina tutte le circostanze necessarie perche segua l'urto della Terra con una cometa, e dimostra la quasi impossibilità del fenomeno, fu letta avidamente e valse a distruggere i vani timori. L'anno appresso (1776) pubblicò il suo Saggio relativo alle disparizioni periodiche dell'anello di Saturno; ma l'opera più importante di lui è il Trattato analitico dei movimenti apparenti dei corpi celesti (Parigi 1785-89). In questo lavoro considerò i fenomeni con generalità, e perciò le forinole sono lunghe, complicate ed incomode per le applicazioni; ma esso formerà sempre un'epoca luminosa nella storia dell'astronomia, per la novella prova che porge dell'alta potenza dell'analisi.
      Stava preparando un altro importantissimo lavoro sulla risoluzione generale delle equazioni, quando fu assalito da febbre maligna nella sua terra d'Au-gerville e morì il 22 agosto 1794, universalmente compianto. Membro dell'Assemblea costituente, vi sostenne la causa di una libertà moderata, e fece restituire a Lagrangia la pensione che un decreto generale gli aveva tolta.
      DIONISI (abate) Filippo Lorenzo {biogr.). — Dotto antiquario, nato a Roma il 9 agosto 1712; morto il 21 marzo 1789. Studiò nel Seminario di Rieti, e sentendosi chiamato allo stato ecclesiastico, attese agli studii sacri, vale a dire alla Sacra Scrittura, alla teologia, ai canoni, alla liturgia, alla storia ecclesiastica ed alle antichità del medio evo. Per ritrarre più frutto da queste discipline diede anche opera allo studio della filosofia, dell'arte critica e delle lingue latina, greca ed ebraica. Appena ebbe l'età canonica, si ordinò sacerdote, e la pubblicazione delle sue opere, di cui toccheremo più giù, gli acquistò tanta fama, che il cardinale Pietro Colonna Pamphilj lo dichiarò suo teologo. Anche il cardinole (.orsini lo ebbe in molta grazia e si valse sovente di lui. Anche monsignor Stefano Borgia, il P. Orsi, che furono poi cardinali, Giuseppe Bianchini, Agostino Giorgi e tutti gli uomini più cospicui per sapere che in Roma vivevano, coi» amore il riguardavano e ne ricercavano l'amicizia e i consigli. Alcune opere stampò, altre lasciò manoscritte. Fra le prime citeremo: Collcctio bui-larum sacros. Basilica Vaticana, voi. 3 in-fol., Roma excuditJ. M. Salvioni (1747). In quest'opeia eruditissima ebbe a compagni l'abate Antonio Martinetti e l'abate Gaetano Cenni; Risposta alla censura nel Giornale dei Letterati contro due dei tre editori del Bollario della Basilica Vaticana (Roma 1753) ; Sacrar tini Basilica Vaticana crypta-rum monumenta aris tabulis incisa et a P. L. Dionisio ejusdem basilica beneficiario commentariis illustrata, curante Angelo de Gabricllisprincipe ctc. (ivi 1773). Di quest'opera cosi illustre, nota sotto il nome di Grotte Vaticane, fu poi fatta una seconda edizione. Fu dedicata dal principe Gabrielli al pontefice Clemente XIV, e nelle Effemeridi Letterarie di Roma 1773, a carte 113, 125, 131, leggonsi tre copiosi ed eruditi estratti di quest'esimio lavoro, cui la bellezza delle incisioni aggiunge pregio nonI lieve ; Antiquissimi vesperarum Paschalium rttus ! expositio, de sacro inferioris cetatis processu Dominica Resurrectionis Christi ante vesprros in Vaticana Basilica usitato conjectura; opera dedicata al papa, perocché trattisi in essa di una funzione che esegulscesi ab immemorabili nella Basilica Vaticana. DionÌ8Ì lasciò inoltre molte altre opere inedite italiane e latine, delle quali si può vedere il catalogo nell'elogio latino che del Dionisi scrisse l'avvocato Agostino Mariotti, ed inserì nelY Antologia Romana del 1797, a carte 355.
      DIONISI Gian Giacomo (biogr.). — Archeologo e filologo italiano, nato a Verona nel 1721, morto nella stessa città il 14 aprile 1808, studiò sotto i Gesuiti a Bologna, e rimpatriatosi entrò negli Ordini, ottenne un canonicato e divenne conservatore della biblioteca del Capitolo. Abbiamo di lui molte opere sull'archeologia e la storia ecclesiastica, di cui le principali sono : Osservazioni sopra un'antica scultura ritrovata nel recinto della cattedrale di Verona (Verona 1767); Dell'origine e dei progressi della Z'cca di Verona (ivi 1773) ; Vile dei martiri e vescovi veronesi (ivi 1786)\ Dei vicendevoli amori di messer F. Petrarca e della celcbratissima madonna Laura (ivi 1802). Ma di tutte le opere di Dionisi la più importante, senza alcun dubbio, è la sua edizione della Divina Commedia di Dante (Panna 1795, 3 voi. grande in-fol.), nella quale contiensi il frutto dei lavori della sua vita pressoché tutta. Quantunque i numerosi documenti per lui raccolti non sieno sempre esatti, essi non porgono però meno una delle sorgenti più utili da consultarsi per l'intelligenza della Divina Commedia.
      Vedi : L. Federici, Elogi storici dei più illustri ecclesiastici veronesi; Gamba, Galleria d'uomini illustri.
      DIONISIACHE FESTE. V. Dionisie (archeol).
      DIONISIACO (terat.). — Mostro umano che porta sulle parti laterali della fronte produzioni cornee.
      DI0NISID0R0 (biogr.). - Geometra greco, nato a Cidno, visse in un incerto periodo di tempo. Eutocio, nel suo eonmicntario sul secondo libro Della Sfeia e del Cilindro d'Archimede, dice ch'egli avea trovato un metodo per dividere una sfera con un piano in una data proporzione. Plinio gli attribuisce una specie di orologio solare conico (H. N., li, 109), e dice che lu trovata nella sepoltura di Dionisidoro una lettera indirizzata ai viventi, nella quale dichiarava che, essendo giunto dalla sua sepoltura al centro della Terra, aveva trovato che la sua distanza era di 42,000 stadii. Plinio soggiunge che questa lettera ò un esempio della greca vanità; ma il vero si è che la cifra data in modo si strano da Dionisidoro è la più esatta che ci abbiano trasmessa gli antichi sulla misura della Terra. Infatti essendo 42,000 stadii uguali a 7770 chilom., il diametro della Terra trovasi essere il doppio, vale a dire 15,540 chilometri, il che si approssima ai calcoli della moderna scienza.
      Vedi Weidler, Hist. Astronom. (p. 133).
      DIONISIE (Atovu-rtni) (archeol). — Feste che celebravate in onore di Dioniso o Bacco. Le più importanti di tali feste e le sole che meritino di essere specialmente mentovate si celebravano ad Atene e nell'Attica; e sono importanti come quelle che diedero
     


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Nuova Enciclopedia Italiana - Volume VII (parte 2)
Dizionario generale di scienze lettere industrie ecc.
di Gerolamo Boccardo
Utet Torino
1879 pagine 1048

   

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