Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo
DIONISIO IL VECCHIO
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occasione a tutte le rappresentazioni drammatiche degli Ateniesi. Cosi la tragedia come la commedia degli Ateniesi ebbero direttamente origine da alcune parti delle cerimonie che praticavansi fin da tempi antichissimi presso i Greci, alle feste di Dioniso; ed è conseguenza e prova ad un tempo di quest'origine il fatto che le rappresentazioni e le gare drammatiche presso gli Ateniesi ebbero sempre luogo ad alcuna* delle Dionisie attiche (V. Dramma). Queste erano in numero di quattro, le quali annoverate in ordine di tempo, secondo l'anno attico, sono : 1° Le Dionisie minori o rurali, celebrate nel mese posideone; 2° Le Lenee del mese gamelione; 3° Le Aniesterie del mese ante-sterione; 4° Le Dionisie grandi ossia della città, del mese elafebolione. Si celebravano in quattro mesi consecutivi, il primo dei quali, posideone, coincide con una parte di dicembre e una parte di gennajo, e l'ultimo, elafebolione, con una parte di marzo e una parte d'aprile. Parleremo separatamente di queste feste e secondo l'ordine in cui ricorrevano.
1° Dionisie minori o rurali. — Celebravansi queste feste per tutti i demi dell'Attica, laddove le altre tre si ristringevano alla sola Atene. Le spese n'erano a carico dei rispettivi demi ; e le rappresentazioni, le processioni ed i banchetti in cui consistevano erano sopraintesi dai rispettivi demarchi. Da una legge di Evagora, citata da Demostene, e da un'iscrizione contenuta TieWEconomia pubblica d'Atene di Boeckh apparisce che nell'occasione delle Dionisie rurali Atene prendeva parte alla festa celebrata al Pireo. Alle rappresentazioni drammatiche di queste feste rurali usavansi ripetere componimenti già rappresentati alle Lenee o alle grandi Dionisie. Della processione in cui portavasi il fallo e cantavasi l'inno fallici trovasi un abbozzo in miniatura negli Acarnani d'Aristofane.
2° Lenee. — Queste feste, così chiamate da un torchio da vino (Xrjvó?) di cui credesi commemorassero la costruzione fattasene in un ricinto (detto perciò Leneo) presso la città, possono, come le Dionisie rurali, considerarsi quali feste aventi qualche relazione con la vendemmia. Le Lenee si celebravano pure negli Stati jonii dell'Asia Minore, avendo le colonie conservato l'uso della madre patria, e il mese di gamelione degli Attici aveva perciò ricevuto nel calendario jonico il nome di leneone. In Atene le Lenee erano sotto la soprantendenza del-l'arconte-re, e si celebravano con pubblico banchetto a spese dello Stato e con rappresentazioni drammatiche. Queste erano principalmente nuove commedie. In alcuni casi però si rappresentavano anche tragedie, come rappresentavansi pure commedie alle grandi Dionisie, in cui le tragedie predominavano.
3° Antesterie. —Erano denominate dalla stagione in cui avevano luogo, cioè dal mese dei fiori, e differivano essenzialmente dalle altre , in quanto non avevano rappresentazioni drammatiche pubbliche. Hermann però, da una legge mentovata nelle Vite dei dieci oratori (Pseud. Plut., vi) e da altre allusioni sparse, a ciò relative, argomenta che in queste feste si facessero dinanzi a un piccolo uditorio le prove di componimenti che si dovevano poi rappre-
sentare nel mese seguente alle grandi Dionisie. Nè vi era alle Antesterie, come alle Lenee e alle grandi Dionisie, alcun pubblico banchetto; ma davasi a ciascun cittadino una certa somma, colla quale egli procuravasi il suo pasto. Le feste duravano tre giorni, che avevano i rispettivi nomi di pithoegia, choes e chytri. Nel giorno primo, a quanto si può inferire dal nome, spillavasi la botte e si faceva l'assaggio del vino della precedente vendemmia, e il secondo si può credere che fosse destinato a bere il nuovo vino. Tenevansi per feste di gran santità e facevansi molte cerimonie misteriose, alle quali non potevano assistere se non la moglie dell'arconte-re e un piccolo numero di sacerdotesse (ys'paipat). Tra queste cerimonie era un matrimonio tìnto tra la moglie dell'arconte-re e Dioniso. Le Antesterie erano, come le kenee, sotto la soprantendenza dell'arcon te-re. Durante queste feste, gli schiavi godevano di una libertà temporanea, come durante i Saturnali romani. Usavasi pure di mandar presenti e di pagare i maestri, conte alle Quinquatrie romane (Aten., x, 437).
4" Grandi Dionisie ovvero della città. — Erano anche dette semplicemente Dionisie, ed erano le più splendide di tutte. La loro soprantendenza spettava all'arconte principale («p^wv éW>vuuo?). Facevansi queste feste in tempo che Atene era piena di forestieri, tanto di quelli che portavano il tributo dagli Stati da essa dipendenti, quanto di altri (Aristofane, Ach., 474, ecc.). Celebravansi con banchetto pubblico a spese dello Stato e con rappresentazioni drammatiche, che consistevano principalmente. come già dicemmo, in tragedie. I componimenti che avevano ottenuto una volta il premio non si potevano più ripetere, quantunque siansi poi specialmente esentati da questa regola i drammi di Eschilo dopo la sua morte, e susseguentemente quelli di Sofocle e di Euripide.
Quando e in (piali occasioni fossero istituite queste diverse feste è quistione avvolta di oscurità. Le Dionisie rurali, le Lenee e le Antesterie erano connesse con un culto rurale di Dioniso o Bacco, e furono certamente anteriori alle grandi Dionisie, ond'è che rispetto a queste ultime Tucidide (ii, 15) dice le Antesterie più antiche. Le Lenee e le Antesterie celebravansi nel demo Leneo avanti ch'esso fosse compreso nella cerchia della città. L'istituzione delle grandi Dionisie pare sia accennata in una leggenda la quale riferisce che Pegaso recò un'immagine di Dioniso Eleutereo da Eleutera ad Atene. Boeckh la connette con una tradizione storica della migrazione degli Eleuterii dalla loro città ad Atene, e congettura che questa migrazione e, com'egli suppone, la conseguente istituzione delle grandi Dionisie precedessero di poco il ritorno degli Eraclidi (1124 av. Cristo). Welcker, il quale dà ad Eleutereo e ad altri epiteti di Dioniso un significato politico, crede che il progresso de' suoi riti nello Stato ateniese s'accordasse col progresso della libertà politica.
DIONISIO IL VECCHIO (biogr.). — Nacque a Siracusa intorno all'anno 430 avanti Cristo. Ne' tumulti civili di Siracusa tra la fazione di Diocle e quella di Ermocrate, che fu accusato di aspirare al supremo potere, Diouisio tenne per l'ultimo, e rimase ferito
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