Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo

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      DIOPSIDEanimandoli ai lavori agresti, di che i campagnuoli credettero di onorare il buon re appiccandogli il nomignolo di Lavrador (lavoratore), titolo glorioso che non andò mai disgiunto nel concetto popolare dalla memoria del re benefico. Dimorando a Leiria, fece eseguire le grandi piantagioni di pini nelle dune sterili del littorale, delle quali ammiransi tuttora gl'immensi risultati. Elleno servirono non solo ad abbellire i dintorni della reggia, ma due secoli dipoi fornirono abbondante legname alle costruzioni navali portoghesi, per lo che i memorandi viaggi di Diaz e di Gama si associano anche al dì d'oggi nella memoria del popolo alle previsioni del re lavoratore.
      ' Nel 1282 sposò Dona Isabella, figlia di D. Pietro III d'Aragona, che la Chiesa cattolica pose, circa quattro secoli dopo, nel numero delle sante, ma che il popolo salutò con tal nome dacché ammirò le sue virtù. Gravi turbolenze afflissero il suo regno. Suo fratello D. Alfonso (nato da un primo maritaggio di Alfonso III con Matilde contessa di Bolonhes), profittando della morte del re di Castiglia, mise innanzi pretensioni sulla corona del Portogallo, non dovendo, com'ei diceva, appartenere ad un principe nato da illegittimo matrimonio: ma il trattato di Badajoz (13 dicembre 1287) pose termine a tali contese. Durante il suo regno, una bolla di Niccolò IV, spedita da Roma il 13 agosto 1290, creò la prima Università portoghese, che, fondata a Lisbona e trasferita in appresso a Coimbra, ebbe non solo un certo carattere ecclesiastico, ma ancora il titolo di pontificia: ottenne favori e privilegi feudali, siccome portava l'età, ed esercitò di fatto giurisdizione reale su varie borgate. Sotto Dionisio v'ebbero maestri di decretali, di leggi e di medicina ; professori di dialettica e di grammatica ; l'insegnamento delle varie parti della teologia fu affidato ai Domenicani ed ai Francescani. Nel 1290 il re, sempre inteso ai miglioramenti dello Stato, creò regolamenti per coltivare le miniere d'oro d'Adina, e poco dopo, altri per favorire il canottaggio delle coste ; e quasi prevedendo l'importanza marittima cui sarebbe giunto ben tosto il suo regno, resa vacante la carica d'ammiraglio per la morte di Ferdinando Cogominho, chiamò da Genova il Peragno per succedergli. Incaricando uno straniero di reclutare nel proprio paese abili marinai da incorporare ai nazionali, ei veniva a creare una marina militare che, alcuni secoli dopo, rivaleggiò con quelle d'Isabella e di Carlo V. Gravi contese per parte della nobiltà e maggiori per parte del clero sorsero più volte a turbare l'amministrazione pacifica del suo regno ; ma Dionisio dimostrossi insieme inflessibile nel reprimere gli abusi della nobiltà e del clero, e non irriverente alla Chiesa. Lo che massimamente apparve nell'abolizione, o meglio nella trasformazione nei suoi Stati dell'ordine dei Tem-plarii. Chiaritosi della costoro innocenza, tanto pelle inchieste fatte nel 1310, che per la dichiarazione di un sinodo tenuto a Salamanca, nel quale sedeva il vescovo di Lisbona, non piegossi per nulla alle domande della Santa Sede; anzi tale fu la sua destrezza, che una bolla di Giovanni XIII, emanata il 15 marzo 1319, ordinava la fondazione di un novello ordine di cavalieri in Portogallo. Tale ordine, come osserva lo storico Schoeffer, non era che quello dei Templarii risuscitato dal papa sotto il nome di or-
      dine di Cristo (ordo militine Jesu Christi), di cui fecero parte tutti i Templarii. Il re rese loro i beni già posseduti, e Castromarim per residenza; ma in seguito il gran mastro prese stanza a Thomar.
      Ebbe Dionisio due figliuoli legittimi, Dona Costanza e Alfonso, erede presuntivo del trono : fra i naturali se ne annoverano due che segnalaronsi variamente, ma che furono cagione di guerre intestine nel regno tra Dionisio e l'infante. Ridottosi a Santa-rem, vi morì il 7 gennajo. Il popolo portoghese non ha mai obliato il re lavoratore, e ha riassunto iu un modo proverbiale, che la tradizione ha consei vato di età in età, le due qualità che distinserlo, la forza del volere unita alla perseveranza, dicendo : El rei D. Bini e que fez quanto quiz (il re D. Dionisio che fe' quanto volle).
      Fu letterato e poeta di valore. Faria-y-Souza già dal secolo xvn aveva annunciato che la raccolta delle sue Cantigas esisteva manoscritta nella Vaticana e negli archivii della Torre do Tombo. Il visconte Da Carreira ha pubblicato il testo vaticano sotto il titolo : Uancioneiro d'el rei 1). Diniz, pela privi eira vez impresso sobre o manuscripto da Vaticana,com aìguma8 notas illustrativas e unaprefagào historico-litteraria,peloD. Ceatano Lopez de Moura (Parigi 1847).
      Vedi Souza, Provas da historia genealogica — Schoeffer, Geschicht. der Portugal — Monarquia Lusitana, ecc.
      DIOPSIDE (zool.). — Tribù stabilita da Macqnart nell'ordine dei ditteri, che ha per tipo il genere diopside, e che si distingue dalle altre tribù di mosche per molti caratteri particolari, e sovrattutto per l'immenso prolungamento dei lati della testa, che per se stessa è piccola e sembra fornita di due lunghi corni, ciascuno con un gruppo all'apice.
     
      Fig. 2117. — Diopsis Sikesii (ingrandita), a) Dimensione naturale.
      Questi processi corniformi però non sono analoghi alle parti comunemente dette antenne, ma bensì veri prolungamenti dei lati della testa, e il gruppo che è all'apice non è altro che l'occhio dell'insetto. Variano di lunghezza, secondo le specie. In alcuni sono quasi lunghi quanto l'insetto, laddove in altri non sono che la metà. Le antenne sono vicinissime agli occhi e di tre articoli, dei quali il basilare è il più piccolo e brevissimo, il terminale più grande, di forma globulare o quasi globulare, e fornito verso l'apice di una semplice seta; avvi pure una breve seta sul peduncolo o gambo dell'occhio, situata tra la base e l'apice di questo processo e sopra la parte anteriore. Il torace è talvolta attenuato ante-
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Nuova Enciclopedia Italiana - Volume VII (parte 2)
Dizionario generale di scienze lettere industrie ecc.
di Gerolamo Boccardo
Utet Torino
1879 pagine 1048

   

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