Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo

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      DIPTERICE
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      affilati, varia da due a sei. Egli è evidente che siffatta struttura è soltanto adatta all'estrazione e trasmessione dei fluidi; e quando questi fluidi sono contenuti dentro qualche sostanza mediocremente dura, le parti rinchiuse nella vagina della proboscide vengono adoperate come lancette per ferire e penetrare in modo da lasciar uscire il fluido che, mediante la loro pressione, è costretto ad ascendere e entrare nell'esofago. I palpi sono situati alla base della proboscide. Le antenne sono sulla pai-te anteriore della testa e vicine alla loro base. Sono comunemente piccole e di tre articoli, l'ultimo dei quali però è spesso fornito di un'appendice detta stiletto, che varia considerabilmente non solo di forma, ma anche di posizione. In alcuni insetti di quest'ordine, come, per esempio, nei tipulidx, le antenne sono lunghe e compongonsi di molti articoli, e nei eulicidi rassomigliano a piccole piume. Gli occhi sono per lo più grandi, massimamente nei maschi, nei quali occupauo spesso quasi tutta la testa. I bilancieri sono due piccoli organi di forma sottile e forniti di un globetto all'apice, situati alla base del torace a ciascun lato e immediatamente dietro al luogo in cui trovansi attaccate le ale. Questi organi sono stati considerati da molti come analoghi alle ale inferiori degl'insetti tetrameri. Latreille e altri però pensano diversamente, per non essere essi attaccati alla medesima parte del torace. L'uso di questi organi non è ben noto, ma alcuni credono che il globetto accennato si possa empiere d'aria e serva a tenere in equilibrio l'insetto durante il volo, al qual tempo questi organi sono in rapido movimento. Quanto al torace, non occorre qui di osservare altro se non che la parte principale di esso che sia visibile di sopra consiste nel mesotorace ; il protorace e il metatorace essendo comparativamente piccoli. Lo scudetto varia considerabilmente di forma ed è talvolta armato di spine. Lo troviamo sviluppato in modo straordinario nel genere cel;fo (Dalnian), dov'è assai convesso e copre l'intero addomine. Questo raramente presenta più di sette segmenti distinti ed è di forma assai variabile.
      I dipteri subiscono ciò che si chiama una trasformazione compiuta. Le loro larve mancano di piedi e hanno la testa della medesima sostanza del corpo e senza forma determinata. Le parti della bocca presentano due lamine acute e scagliose. Gli stimmi sono quasi tutti collocati sopra il segmento terminale del corpo. Quando sono per passare allo stato di ninfa non gettano via la pelle (come fanno le larve della maggior parte degl'insetti), ma questa s'indurisce gradatamente, e poco dopo l'animale assume internamente lo stato di ninfa, cosicché la pelle della larva forma come a dire un bozzolo. Questa regola va però soggetta ad eccezioni, giacché molti cambiano la pelle prima di passare allo stato di ninfa e alcuni tessono il bozzolo. È qui da osservarsi che in alcune specie del genere sarco-phaga le uova si schiudono nel corpo della madre, d'onde gl'insetti escono già in istato di larva ; e nei puppipari non solo le uova si schiudono nel corpo della madre, ma le larve vi rimangono fino alla loro trasformazione in ninfe.
      Quanto alle abitudini di questi insetti, se ne tratterà sotto i rispettivi nomi delle varie famiglie edei varii generi ; e perciò faremo fine toccando delle due grandi sezioni in cui quest'ordine è diviso da Macquart, cioè i nemoceri e i bracoccri. I primi (da véowk, filo, e xspct*, corno) sono caratterizzati da lunghe antenne filiformi e setacee, di molti articoli, dal capo piccolo, globoso, cogli occhi grandi, i bilancieri nudi, e l'addome allungato. Le loro larve vivono generalmente nell'acqua o nelle piante, mutano la pelle prima di convertirsi in crisalidi; gl'insetti perfetti volan sovente in gran numero oscillando verticalmente. Si distinguono in rettipalpi e curvipalpi; le zanzare sono tra i rettipalpi; le ti-pule fra i curvipalpi. I secondi, cioè i bracoceri, han per caratteri: antenne corte di tre articoli, palpi di uno o due articoli, testa per lo più emisferica e larga quanto il torace, proboscide contenente da due a sei dardi, piedi mediocri, ale con celle basilari piuttosto brevi. Questa sezione si suddivide in due, che sono chiamate degli entomoceri e degli aploceri, secondo che l'ultimo ai ticolo dello antenne è diviso o no in segmenti. Numerose son le famiglie che lo compongono, e tra queste importanti a conoscersi quelle dei tafani, degli estri, delle mosche comuni. Le pulci, sebbene prive di ali, furono collocate nella medesima sezione accanto alla famiglia dei puppipari, coi quali hanno moltissima affinità.
      Le opere principali intorno agl'insetti dipteri sono: Diptera esotica, di Wiedemann (1821, 1 voi. in-8°) \0Si8tematÌ8che Beschreibung der bekannten euro pài schen tweifliigelingen lnaekten, di Meigen (6 voi. in-8° con fig.); Diptères, di Macquart (2 voi. in-8°), nelle Suites à Buffon, Histoire dea insects.
      DIPTERICE (Dipterix) (hot.). V. Conmarana.
      DIPTERO o DITTERO (archeol.). — Sembra che questo nome, il quale vuol dire a due ale, dovesse essere applicato a quella specie di edifizii che aveva un'ala di colonne per parte; ma invece indicava presso i Greci ed i Romani quella specie di tempio che ne avea due per ogni lato; tale era, al dire di Plinio e di Vitruvio, il famoso tempio di Diana ad Efeso (vedi Tav. LXXII, fig. 7).
      DIPTEROCARPEE o DITTEROCARPEE (boi., chim., tecn. e farm.). — Famiglia di piante affini alle ti-gliacee, che comprende alberi altissimi, indigeni delle Indie orientali e dell'arcipelago indiano, e fomiti di un succo resinoso. — Tale è l'albero della canfora di Borneo; il dipterocarpus trinervis di Giava; la sorea robusta ; la wateria indica, ecc.
      Il dipterocarpus incanus o levis è un albero delle Indie, che quando s'incida a colpi di scure, e sia accostato da un fuoco dolce, fornisce in quantità notevole una materia oleosa balsamica, detta olio di legno, usitatissimo come vulnerario e per vernici. Cosi leggesi nella Histoire natureUe des drogues sintples del Guibourt. Ma dalle Memorie diHanbury, Martius e Werner si raccolgono notizie più particolareggiate, tanto sulla pianta quanto sull'olio balsamico che se ne ritrae.
      Parecchie sono le specie dei dipterocarpi da cui si ottiene l'olio di legno, e crescono nel Pegu, in Assam ed in altre isole dell'Arcipelago indiano; l'olio somiglia molto dappresso al balsamo di copaibe, ed è importato principalmente da Calcutta. Ha sapore e odore lievemente simili a quelli del balsamo di
     


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Nuova Enciclopedia Italiana - Volume VII (parte 2)
Dizionario generale di scienze lettere industrie ecc.
di Gerolamo Boccardo
Utet Torino
1879 pagine 1048

   

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