Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo

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      messione della Vandea, e non tardò a compiere questa impresa. Frattanto l'energia dei partiti, debolmente compressa da un governo moderato, erasi ridestata. I Giacobini guidati da Babeuf (V.) tentarono di atterrare il Direttorio per fondare quella democrazia pura ch'era il sogno di alcuni spiriti esaltati dopo la rivoluzione del 1789. Il Direttorio li vinse, ma non gli fu così agevole di reprimere il partito realista, la cui reazione era più potente e dominava in molti punti del territorio, traendo vantaggio dagli eccessi del reggimento anteriore, e radunando sotto le sue bandiere un gran numero di vittime appartenenti alla classe più tiepida dei partigiani della rivoluzione. Compressi questi dalla forza il dì 13 vendemmiajo, operavano allora tacitamente all'ombra della costituzione. Le elezioni del 1797 furono un trionfo per questo partito, che si trovò potente nei consigli. La posizione del Direttorio allora fu cangiata, e non tardarono a manifestarsi dispareri che insino allora erano rimasti celat:. Carnot, personalmeute avverso a Barras, con Letourneur, che eragli molto devoto, s'indussero a collegarsi col partito reagente che era già preponderante ne' consigli ; gli altri tre direttori continuarono a camminare d'accordo col piccolo numero di deputati ch'erano tuttavia animati da ardente zelo per la causa della libertà. Perciò il potere esecutivo, la cui essenza è l'unità di pensiero e di- azione, era diviso come un corpo deliberante; e per colmo d'imbarazzo, in una situazione forse senza esempio, la maggioranza dei Consigli stava colla minoranza del Direttorio, e la maggioranza di questo con la minoranza di quelli. Una crisi diveniva inevitabile. Ogni giorno cresceva l'audacia dei realisti; la maggioranza del Direttorio credè che la rivoluzione non si potesse più salvare se non con un colpo di Stato, e così ebbe origine la giornata del 18 fruttidoro. Due direttori, Carnot e Barthélemy (ch'era sottentrato a Letourneur) si trovarono sulla lista dei proscritti. A questi furono sostituiti Merlin de Douai e Francois de Neufchàteau, cui poco dopo succedette Treilhard. La giornata del 18 fruttidoro rovinò intieramente gli affari dei realisti, e ritardò di vent'anni il loro trionfo. Frattanto comparve sulla scena un nuovo potere, quello dell'esercito, che sino allora era stato pago di battere i nemici della rivoluzione, e allora l'ordine legale non fu più che una vana parola. L'esercito tuttavia trionfava dappertutto. La Svizzera e l'Italia cadevano in potere della Francia; e la potenza commerciale e marittima dell'Inghilterra vedevasi indirettamente minacciata dalla spedizione d'Egitto, che il Direttorio affidava a Buonaparte, forse per allontanare un uomo la cui gloria l'inquietava.
      Alla reazione dei realisti era intanto succeduta una reazione contraria. I patrioti esaltati la vinsero nelle elezioni dell'anno vr, che furono in gran parte annullate per una manifesta violazione dell'atto costitutivo. Ma tutti gli sforzi del Direttorio furono vani. Le passioni si scatenarono furiose più che mai ; le violazioni della libertà pubblica e la rovina delle fortune private, per la famosa bancarotta conosciuta sotto il nome di terzo consolidato, davano alimento a mali umori divenuti quasi generali. Frattanto la fortuna delle armi cangiava ; la Svizzera el'Italia furono in gran parte ritolte alla Francia nello stesso spazio di tempo ch'era stato impiegato per occuparle. In queste critiche circostanze Siéyès, avveisario dichiarato della costituzione dell'anno ih, era eletto direttore in capo, in sostituzione di Rew-bell, e sembrava accettare allora quelle funzioni, altre volte da lui ostinatamente ricusate, per poter atterrare quella forma di governo. 11 trionfo del partito democratico cagionava un nuovo cambiamento nella composizione del Direttorio; al 20 di pratile (anno vii) i Consigli, ch'eransi dichiarati in permanenza a nome della salute della Repubblica, costrinsero tre direttori a dimettersi dalla loro carica, e furono Treilhard, Merlin e Larevellière. In quel giorno il governo del Direttorio cominciò veramente a sfasciarsi ; vi s'introdussero per verità Gohier, Moulins e Roger-Ducos ; ma dopo la doppia ferita di fruttidoro e di pratile esso era condannato a languire, e doveva tosto o tardi soccombere. Si usciva da una crisi per entrare in un'altra; il partito della costituzione dell'anno ni aveva appena allora trionfato, e già Siéyès e Roger-Ducos ne formavano contro di esso un altro, cui naturalmente aderiva la maggioranza del Consiglio degli Anziani; dall'altra parte trovavansi Moulins e Gohier col Consiglio dei Cinquecento e col club du Mnnége, formato dagli sparsi avanzi dei Giacobini ; Barras destreggiava colla solita sua accortezza fra i due partiti.
      Le cose trovavansi in tale stato quando Buonaparte, lasciato improvvisamente l'Egitto, riapparve sulle coste di Francia. Era necessario un governo, e con tal nome non poteva chiamarsi ciò che esi- ^ steva. Dopo qualche esitazione il giovane generale si rivolse verso coloro i quali pensavano che una reazione simile a quella degli anni precedenti non potesse ormai più bastare ai bisogni della nazione. Fu perciò una vera rivoluzione quella che concertarono i club politici e militari riuniti ; e questa fu mandata ad effetto al 18 di brumajo (V. Napoleone). In quella celebre giornata la costituzione dell'anno ut fu abolita e il Direttorio disciolto. La repubblica, divenuta consolare, non esistè più che di nome. Invece di cinque magistrati senza autorità, essa ebbe un padrone assoluto, il quale non tardò a privarla del vano suo titolo, per cui si erano sparsi tanti fiumi di sangue. Cosi finì il Direttorio dopo di avere durato circa tre anni e otto mesi. Tredici cittadini furono successivamente, come si è veduto, investiti delle eminenti funzioni di direttori. I loro nomi appartengono alla storia, e noi crediamo di doverli riepilogare. Essi furono Barras, Rewbell, Carnot, Larevellière-Lépeaux , Letourneur, Barthélemy, Merlin (de Douai), Francois (de Neufchàteau), Treilhard, Siéyès, Gohier, Roger-Ducos e Moulins. Barras è il solo che abbia compiuto l'intiero periodo direttoriale. Alcuni di essi vissero di poi e morirono nell'oscurità ; altri continuarono a servire il loro paese in cariche più modeste, e fecero parte dei corpi politici e giudiziarii dell'Impero e della Ristorazione.
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Nuova Enciclopedia Italiana - Volume VII (parte 2)
Dizionario generale di scienze lettere industrie ecc.
di Gerolamo Boccardo
Utet Torino
1879 pagine 1048

   

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Vandea Giacobini Babeuf Direttorio Direttorio Direttorio Barras Letourneur Consigli Direttorio Direttorio Stato Carnot Barthélemy Letourneur Merlin Douai Francois Neufchàteau Treilhard Svizzera Italia Francia Inghilterra Egitto Direttorio Buonaparte Direttorio Svizzera Italia Francia Siéyès Rew-bell Direttorio Consigli Repubblica Treilhard Merlin Larevellière Direttorio Gohier Moulins Roger-Ducos Siéyès Roger-Ducos Consiglio Anziani Moulins Gohier Consiglio Cinquecento Mnnége Giacobini Barras Buonaparte Egitto Francia Direttorio Direttorio Barras Rewbell Carnot Larevellière-Lépeaux Letourneur Barthélemy Merlin Douai Francois Neufchàteau Treilhard Siéyès Gohier Roger-Ducos Moulins Impero Ristorazione Carnot Ducos Ducos Napoleone Cosi Ducos Barras