Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo
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DIREZIONE - DIRITTI DEGL'UOMO (DICHIARAZIONE DEI)
la retta generatrce della superficie si appoggia ebbe il nome di direttrice della superficie stessa. In una sezione conica chiamasi direttrice una retta tale che le distanze da un punto qualunque della curva alla medesima retta ed al corrispondente foco sieno in rapporto costante ; questo rapporto = 1 nella parabola, è maggiore nell'iperbole e minore nell'ellisse. Queste due ultime curve hanno ciascuna due direttrici; la parabola non ne ha che una; tutte queste direttrici sono perpendicolari agli assi sui quali tro-vansi i fochi delle rispettive curve.
DIREZIONE (geom. e mecc.). — Dicesi che tre punti sono nella medesima direzione allorché si trovano sopra una sola e medesima linea retta.
In meccanica si chiama direzione quella linea secondo la quale un corpo o una forza si muove o agisce, ovvero secondo la quale si considera che si muova o agisca; angolo di direzione è l'angolo compreso fra le direzioni di due forze o potenze cospiranti, cioè che agiscono nel medesimo senso; linea di direzione si dice quella che passa pel centro di gravità di un corpo e pel centro della terra, cioè quella che percorrono i corpi che essendo al dissopra della superficie terrestre cadono liberamente, sollecitati soltanto dalla forza d'attrazione.
Se un corpo sollevato dalla terra trovasi sostenuto da un appoggio, perchè sia in equilibrio, o perchè rimanga in riposo nella posizione in cui si trova, è necessario che la linea di direzione passi anche pel punto d'appoggio, altrimenti il corpo deve necessariamente cadere a terra.
DIREZIONE DELLE PIANTE (Directio plantarum) (bot.). — Nell'atto del germogliamento la radichetta * (radice) e la piumetta (fusto) si dirigono costantemente, questa verso il cielo, quella verso il centro della terra. In qualunque modo si tenti d'impedire la pianticella dal prendere sì fatta direzione cangiando la posizione del seme, vale a dire introducendo la piumetta nella terra e la radichetta nell'aria, si trova che dopo qualche tempo la piumetta rivolgesi in alto, e la radichetta si ripiega sopra se stessa e si pianta nella terra. I fisiologi tentarono di spiegare questo fenomeno con teorie più o meno ingegnose, che esporremo a suo luogo (V. Germogliamento). Le piante scandenti sono dotate di un fusto più o meno pieghevole, detto volubile, perciocché si avvolge a spira intorno ai corpi vicini; gli uni a destra, gli altri costantemente a sinistra. Così i fusti del luppolo, del tamo, ecc. si avvolgono costantemente da sinistra a destra, supponendo che l'osservatore sia collocato nel centro della spira ; al contrario, quelli del convolvolo e del fagiuolo si avvoltolano da destra a sinistra, e cotesta abitudine è talmente inerente all'indole della pianta, che perisce anzi che adattarsi a prenderne un'altra qualunque.
Le piante che vivono nei luoghi chiusi, dove la luce non giunge se non da un lato, perdono la loro direzione nativa, e si dirigono col fusto e coi rami voi so quella sola parte. Che se la luce viene loro pressoché intieramente dall'alto, allora si allungano straordinariamente per goderne il più che possono, ed offrono perciò un fusto gracile ed affilato.
Le piante che vivono nelle serre presentano sovente di siffatti fenomeni.
DIRICHLET Pietro Gustavo LEJEUNE {biogr.). — Uno de' più valenti matematici moderni, nato il 18 fel>-brajo 1805 a Dtiren; morto il 5 maggio 1859 a Gottinga. Recossi nel 1822, dopo compiuti gli studii, a Parigi, ove, mercè la sua dimora in casa il generale Foy, strinse conoscenza coi matematici più valenti della Francia. Raccomandato ad Alessandro Humboldt, fu, per la costui mediazione, richiamato in Prussia e nominato professore di matematiche all'Università di Berlino. Dopo la morte di Gauss (V.) insegnò le matematiche superiori a Gottinga. Quantunque i suoi studii abbraccino il dominio intiero delle discipline matematiche, Dirichlet consecrossi specialmente alla dottrina, sì importante per la fisica matematica, delle parziali comparazioni differenziali, e delle integrali determinate, non che alla teoria dei numeri, la pai-te più sublime ed astratta delle matematiche. I risultati delle sue indagini contengonsi in parte nel Journal fiir Maihetnaiik di Creile, e in parte nelle Abhandlungen dell'Accademia di Berlino (alla quale apparteneva dal 1832). Egli aveva sposato una sorella del celebre compositore musicale Mendelsshon-Bartholdy, la quale morì nel 1858.
DIRIMENTI IMPEDIMENTI {dir. can.). V. Impedimenti.
DIRITTI CIVILI e POLITICI (giurispr.). - I diritti civili nascono dalle leggi positive particolari a ciascun popolo, e consistono specialmente : 1° in tutti i vantaggi che risultano dalla famiglia, dalla legittimità e dalla successione ; 2° nei diritti procedenti dal matrimonio, dall'adozione e dal riconoscimento di figli nati fuori del matrimonio ; 3° nella facoltà di ricorrere ai tribunali per ottenere giustizia ; 4° in quella di disporre per testamento, di essere testimonio negli atti pubblici, ecc.
L'esercizio di questi diritti dipende dalla qualità di cittadino o di suddito secondo le costituzioni dei varii Stati. Essi si acquistano o si perdono coi medesimi mezzi coi quali si acquista o si perde la cittadinanza o la sudditanza (V. Cittadinanza [diritto di]). Si perdono altresì in conseguenza di condauue giudiziali (V. Morte civile, Pena).
I Diritti politici sono quelli che spettano al cittadino come partecipe della vita pubblica del suo paese (V. Elettorato ed Eleggibilità).
DIRITTI DELL'UOMO (Dichiarazione dei) (legisl. e stor. mod.). — Se l'osse possibile che l'uomo vivesse fuori delle stato di società, i suoi diritti non sarebbero limitati che dall'utile proprio, non contrario alla legge naturale. Nello stato di società è il legislatore che impone ai diritti dell'uomo certe restrizioni che i buoni cittadini devono guardarsi dal trasgredire.
Tutti gli uomini nascono eguali ; ma quest'uguaglianza naturale la conservano soltanto dinanzi alla legge morale : nelle loro private relazioni essi con»-pajono ciascuno nell'ineguaglianza segnata dalla stessa natura col dotare l'uno di facoltà accessorie migliori dell'altro, o col privare eziandio totalmente certi uomini di quelle che ad altri ha concesse. Senza, questa disuguaglianza di capacità e di condizione non vi sarebbe alcuna società possibile (Y. Distinzioni sociali).
Tutti nascono liberi (dall'altrui servitù ; ma que-
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