Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo
DISARMO DELLE VOLTE (APPARECCHI DI)
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sabbia produca un agglomerarsi ed un reciproco contrasto dei granellini, riescendone stentata l'uscita, ma è facile cosa il rimediarvi agitando la sabbia ed invitandola ad uscire con una bacchettiua che l'operajo dovrà sempre per precauzione avere tra le mani.
Tra le prime applicazioni più importanti del sistema merita d'essere accennata quella dell'ingegnere Desnoyer, fatta nel 1853 agli undici archi ellittici con 20 metri di corda del viadotto di Saint-Gennai n-des-fossés, costrutto sull'Allier per la ferrovia di Clermont ; fu specialmente riconosciuto in quest'applicazione, che la sabbia seccata al fuoco esce dai sacchi con facilità troppo grande e che perciò è necessario regolarne l'uscita. Ciascun ope-rajo fu per gli ultimi quattro archi munito d'una misura di mezzo litro, cui esso doveva riempire; e piena che fosse, chiudeva fra pollice ed indice la bocca del sacco. Verificate poi tutte le misure, e vuotate, ricominciavasi di nuovo contemporaneamente l'operazione da tutti gli operai. Fu così constatata la possibilità di regolare la discesa dell'armatura per gradi tanto piccoli fin che si vuole.
sabbia. gegnere Lagrené.
Quindi è che toccheremo appena e di passaggio della modificazione dell'ingegnere Lagrené, che , dovendo disarmare l'arco principale del viadotto di Rocheservière a pien centro con 22 metri di corda, tentò perfezionare il sistema di Beaudemoulin e Desnoyer, collocando nell'interno di ogni sacco (fig. 2127) un tubo di caucciù ripieno d'acqua e munito di chiave a robinetto verso l'esterno. L'abbassamento era ottenuto in tre tempi, corrispondendo il primo all'abbattimento delle biette dopo la posa dei sacchi, il secondo all'uscita dell'acqua dai tubi di caucciù, ed il terzo all'uscita della sabbia dai sacchi. È importante, prescrive l'ingegnere Lagrené, che i due primi tempi scorrano mentre la vòlta preme ancora sull'armatura, ed è utile accorciare il più che sia possibile il primo, aumentando il secondo che è più regolare. Devonsi dunque spingere fortemente i sacchi per mezzo dei cunei nelporli in opera, per ridurre quanto si può l'abbassamento irregolare dovuto al cedere delle biette ; ed il diametro dei tubi di caucciù deve essere tale che l'uscita dell'acqua produca un abbassamento almeno eguale al calo presumibile della vòlta. L'arco di Rocheservière abbassò la sua chiave di 15 mill. all'atto del disarmo, e trentasei operai aprirono simultaneamente il rubinetto di trentasei sacchi di tela, i cui tubi di caucciù aveano il diametro di centimetri dieci.
Per quanto regolare si voglia concedere l'avvenuto disarmo, pure non crediamo che tale modificazione possa dirsi un perfezionamento del sistema, e, sempre quando vogliasi disarmare con sacchi di tela ripieni di sabbia, saranno preferibili e sufficienti le più semplici precauzioni indicate dal Beaudemoulin e che abbiamo più sopra riferite.
Le principali difficoltà che incontravansi nel disarmare erano intanto coli'impiego dei sacchi di sabbia state tutte attenuate, se non affatto risolte ; ma dovevasi ancora rimediare all'irregolare abbassamento iniziale dell'armatura, quando, posati i sacchi, si rimuovono le biette. Esso è dovuto dapprima all'impronta che segnano sulla trave orizzontale le biette, quando smussate ad angolo non hanno più che quattro o cinque centimetri di larghezza, e poi al piegare delle medesime quando la base loro di appoggio è pressoché ridotta ad uno spigolo. Al viadotto del Porto di Piles, che ha gli archi a sesto scemo con metri 31 di corda, si constatò un abbassamento iniziale di due centimetri circa.
Vero è che quest'abbassamento può essere un po' diminuito spingendo fortemente i cunei nel porre in opera i sacchi, e poi a volontà regolato usando la precauzione di ridurre da 20 centimetri a 15, indi a 10 ecc. la larghezza delle biette, con mezz'ora d'intervallo fra l'uno e l'altro taglio, certi che così riescirebbesi in ogni caso ad assicurare l'operazione del disarmo, per la quale una maggior lentezza è poi sempre la più bella garanzia del buon successo.
Ma l'ingegnere Sazilly suggeriva al Beaudemoulin il mezzo di ovviare all'abbassamento iniziale irregolarmente prodotto dal rimuovere le biette, col sostituire ai sacchi cilindri verticali di ghisa o di ferro ripieni di sabbia sulla quale poserebbe con tutto il suo peso l'armatura per mezzo di uno stantuffo (fig. 2128); era così-possibile il proteggere dalla umidità la sabbia e quindi collocare a posto i cilindri contemporaneamente alle centine dell'armatura. E sebbene si temesse che per l'azione dell'aria e dell'acqua e per una durata di circa tre mesi la sabbia si agglomerasse e formasse nell'interno tante piccole vòlte che avrebbero resa irregolare la sua estrazione dai fori al momento del disarmo, pure l'esperienza fu fatta in moltissimi casi, e segnatamente per i grand'archi dei ponti d'Austerlitz, degli Invalidi e dell'Alma, e fu dimostrata la possibilità di ovviare a simile inconveniente. Bastò in ogni caso dar piccoli e ripetuti colpi di martello nei cilindri per produrre la trepidazione ed il disaggregamento della sabbia agglomerata. E volendo ad ogni modo garantire la sabbia dalla umidità atmosferica o dall'acqua che gli operai lasciano cadere nella posa dei conci, si^ooQle
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