Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo

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      701 DISARMO DELLE VOLTE (APPARECCHI DI)
     
      trici A A'A" di lamiera di ferro, ed aventi ciascuno nell'interno tre scanalature triangolari nel senso delle generatrici per guidare nella salita o discesa l'anello superiore munito a tale scopo di corrispondenti risalti r. Il cilindro inferiore A fissato alla base di legno con piattine di ritegno jp ha quattro fori f pei quali può uscire la sabbia, ed è abbracciato da un collare e che vi può scorrere intorno sostenuto da quattro uncini u e guidato dagli arresti t. Questo collare, fatto girare dal braccio di leva l che gli è solidario, porta quattro lamine verticali v distribuite in corrispondenza dei fori /, le quali servono a sgombrare, durante il movimento di rotazione impresso al collare, i piccoli coni di sabbia che, formandosi sulle lastrine orizzontali sono capaci di chiudere il foro ed impedire l'efflusso.
      Le figure 3 e 4 danno idea d'un analogo apparecchio con nove anelli sovrapponentisi, ed avente l'altezza di un metro. Due di questi apparecchi differenziali figuravano all'Esposizione universale del 1867; l'uno aveva l'altezza di m. 1,01, e l'altro di m. 0,47. Il primo era solamente applicabile ad abbassamenti ben più grandi di quelli che occorrono nel disarmo delle volte, come, per esempio, se si trattasse di abbassare una casa: e ne fu costrutto un modello di metà grandezza, per poterlo sperimentare sotto il torchio idraulico del Conservatorio.
      L'ingegnere Beaudemoulin aveva già fatte esperienze con deboli cariche di 200 a 300 chilogrammi, ed è curioso ed utile il conoscerle, perchè spinse l'operazione fino ad ottenere dall'apparecchio tutta la possibile discesa. L'apparecchio di 9 anelli, fatto in iscala metà e pieno di sabbia, caricato di 200 chilogrammi, aveva l'altezza di m. 0,515 ; quest'altezza si ridusse a 0,25 mediante l'efflusso spontaneo della sabbia, e poi a 0.093 invitando la sabbia ad uscire con apposito uncinetto; onde un abbassamento totale di millimetri 422. Coli'apparecchio di nove anelli ed in vera grandezza, che aveva l'altezza di m. 1,01, esercitando una pressione di 200 a 300 chilogrammi, si ottennero 77 centimetri di abbassamento dall'efflusso spontaneo della sabbia, e dopo riesciva inutile quasi l'operazione dell'uncinetto, per i piccoli abbassamenti che si potevano ancora ottenere. Altre esperienze fatte sull'apparecchio proposto per le operazioni di disarmo delle vòlte dimostrano la convenienza di ridurre l'altezza degli anelli, poiché coll'apparecchio di vera grandezza e della totale altezza di 47 centimetri si ottenne solamente un abbassamento di 26 centim., essendo gli anelli dell'altezza di 10 centim., mentre abbiam visto nelle prime esperienze, col modello ridotto, che pieno aveva l'altezza di 51 centim., ottenersi un abbassamento di oltre a 40 centim. con anelli di altezza metà.
      Ma ciò che destava maggiore interesse era il fatto della debole pressione trasmessa dalla sabbia contro le pareti che la contengono, e le esperienze del sig. Tresca, vice-direttore del Conservatorio d'arti e mestieri, somministrarono appunto una serie di dati sul modo con cui trasmettesi la pressione delle materie sciolte polverulente ed estremamente divise, che dapprima credevasi analogo a quello dei liquidi.
      La prima esperienza fu fatta coll'apparecchio di
      9 anelli, indicato dalle fig. 3 e 4; lo stantuffo S, di legno di quercia, aveva 102 millimetri di diametro. Gli anelli avevano l'altezza di 54 millimetri; e la spessezza della loro lamiera era di un millimetro e mezzo; quello inferiore, del diametro interno di 155 mm., di 56 mm. d'altezza, aveva però la spessezza di 3 mm. ed era munito di quattro orifizii del diametro di 15 mm.; gli altri anelli andavano successivamente diminuendo di diametro, lasciando tra loro un giuoco di 2 a 4 mm. per facilitare la discesa.
      Per mettere in azione l'apparecchio, cominciasi dal riempiere di sabbia il primo anello fino all'altezza di certe coppiglie g, destinate a sostenere l'anello superiore. Un primo fatto degno di nota fu quello che sotto il peso di 1,2504 chilogrammi bastavano quattro pezzi di carta tenuti contro gli orifizii con un semplice filo di cotone che contornava il cilindro all'altezza del centro degli orifizii per impedire l'efflusso della sabbia. Egli è per ciò che nelle successive esperienze si tralasciò perfino questa precauzione, lasciando che liberamente si formasse sulla piattina sottostante al ferro un primo cono di sabbia. Ma intanto, essendosi rotto, in due esperienze consecutive, l'anello superiore secondo una scanalatura di guida, dove la grossezza della parete non era che di mezzo millimetro, il Beaudemoulin ne conchiuse che la pressione laterale della sabbia cessava solamente di manifestarsi ad una ventina di centimetri al dissotto dello stantuffo premente: se non che un calcolo sulla resistenza di quell'anello prima di rompersi, fatto da Tresca, dimostrerebbe che anche là dove si ruppe l'anello la pressione laterale doveva ritenersi inferiore alla centesima parte della pressione direttamente esercitata.
      Le esperienze che presentano agli ingegneri maggiore interesse sono certamente quelle eseguite sull'apparecchio di 314 mm. di diametro, munito di tre soli anelli, indicato nelle figure 1 e 2 della Tavola citata, siccome quello che effettivamente può servire per le operazioni di disarmo più grandiose e delicate. Quivi gli anelli alti 11 centimetri sono più resistenti, avendo la spessezza di due millimetri e mezzo. Fu constatato che una pressione di 26,000 chilogrammi non aveva prodotto alcuna sensibile alterazione nelle parti resistenti dell'apparecchio, malgrado che nelle scanalature la spessezza della parete più non riuscisse che d'un millimetro.
      In due prime esperienze si riconobbe che la sabbia era pigiata tra il primo anello e lo stantuffo, e rialzata intorno a questo di soli tre millimetri; ma non si è rilevato se lo stantuffo fosse di quel tanto penetrato nella sabbia senza elevarne il livello, o so invece la sabbia fosse stata spinta durante il movimento di discesa dell'apparecchio a rialzarsi fra le due superficie distanti fra loro di circa sei millimetri.
      In una terza esperienza si constatò l'efficacia di un simile apparecchio per rispetto alle operazioni di ditarmo; e dopo aver raggiunta col torchio idraulico la pressione di 19,261 chilogr., si cominciò a smuovere i coni di sabbia servendosi del collare, e procurando che sull'apparecchio si mantenesse pos-
     


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Nuova Enciclopedia Italiana - Volume VII (parte 2)
Dizionario generale di scienze lettere industrie ecc.
di Gerolamo Boccardo
Utet Torino
1879 pagine 1048

   

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