Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo
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DISASSIMILAZIONE — DISCESAorigine. Finalmente, quantunque la ferita presenti in apparenza una grande superfìcie, essa non è nè grave nè profonda, per essere le cartilagini che ne formano il centro poco sensibili e per conseguenza non soggette a suppurazione e difficilmente infiammabili. In una parola, soggiunge il medesimo Vel-peau, l'estirpazione delle membra non è più pericolosa del loro taglio; e per conseguenza, mentre dovrassi preferire l'amputazione nella continuità del membro qualora "si abbia fondato motivo di sperare la preservazione di una parte di esso; nei casi in cui questa riesce impossibile, sarà sempre meglio di disarticolare il membro stesso, che di eseguire un taglio supèriormente a quello.
Riguardo al modo con cui si eseguisce cosiffatta operazione ed ai varii modi che sono stati proposti, rimandiamo i lettori ai trattati più recenti di chirurgia operativa e segnatamente a quello di Velpeau.
DISASSIMILAZIONE (biol). — Fenomeno col quale un composto che fa parte di un organismo vivente se ne separa, cessando di far parte degli atti vitali; — o, se vuoisi, uno scomposto di ciò che esisteva, per fare composti che non esistevano precedentemente. — Come l'assimilazione, di cui è l'opposto, la disass'milazione è un fatto chimico speciale.
DISAVANZO (econ. e finanz.). — È lo squilibrio tra un'entrata ed una spesa, per cui questa eccede quella. È il contrario di sopravanzo.
DISATTREZZARE (marin.). — Spogliare la nave de' suoi attrezzi. Parlando di pennoni o di alberi, ai quali si tolgono i loro attiezzi, dicesi sguarnire.
DISCENDENTE (fis. e astr.). — Dicesi, generalmente parlando, di ciò che cade o si muove dall'alto verso il basso (V. Discesa). In astronomia si dicono segni discendenti quelli nel percorrere i quali il Sole si va accostando al polo depresso. Nel nostro emisfero boreale i segni discendenti sono quelli compresi dal terzo al nono, vale a dire il Cancro, il Leone, la Vergine, la Libbra o Bilancia, lo Scorpione e il Sagittario.
DISCENDENTI {dir. civ.). — Propriamente parlando sono quelle persone che formano la posterità di qualcheduno, come i figli, i nipoti, pronipoti, ecc., e costituiscono la linea che chiamasi retta discendente. Questo vocabolo è opposto a quello di ascendenti, che comprende padre, madre, avi, avole, bisavoli, bisavole, ecc. Vi sono anche i discendenti collaterali, come sarebbero i nipoti e pronipoti di fratello, nello stesso modo che gli zìi e le zie, i prozìi e le prozie diconsi ascendenti collaterali. 11 diritto citile si occupa specialmente degli ascendenti e dei discendenti nel determinare la legittima che loro è dovuta, e la devoluzione delle successioni ab intestato; veggansi perciò i vocaboli Diseredazione, Legittima, Successione.
Qui noteremo solamente che la discendenza legittima si prova in varie maniere: 1° con le fedi di battesimo e di matrimonio; 2° con la numerazione dei gradi delle persone ; 3° con le armi e gli stemmi di famiglia ; nondimeno, allorquando si trattasse del pregiudizio di un terzo, l'indizio delle armi gentilizie non indurrebbe alcuna presunzione, poiché esse possono facilmente variarsi, e sarebbero ancora meno da considerarsi quando si dubitasse dell'identità della persona.
DISCENSIONE (astr.). V. Descensione.
DISCEPOLI (stor. filol). — Con questa voce, derivata dal latino discere, intendesi particolarmente dinotare coloro che sono seguaci delle opinioni e delle dottrine di una scuola o di un filosofo, ancorché non abbiano immediatamente ricevuto l'insegnamento da lui. In questo Seneca poteva chiamarsi discepolo di Zenone, perchè ne aveva adottati i princip i, e Orazio si professava discepolo d'Epicuro per la ragione medesima, quantunque i due Greci avessero vissuto molto tempo prima.
Nell'Evargelio e nella storia ecclesiastica diedesi il nome di discepoli a coloro che seguivano il Signor nostro Gesù Cristo per ascoltarne i sermoni e metterne in pratica i precetti.
DISCEPOLI Giovanni Battista (biogr.). — Soprannominato lo Zoppo di Lugano, pittore della scuola milanese, nato nel 1590, morto nel 16f0, fu allievo di Camillo Procaccini, ma non seguì le sue traccie. Non sì tosto uscito dallo studio, egli tentò imitare i migliori pittori della scuola veneziana, e divenne uno dei coloristi più veri e più forti dei tempi suoi. Quantunque non s'inalzino al bello ideale, le sue figure non mancano di grazia ed hanno una bellezza particolare che le distingue da quelle degli altri pittori naturalisti. Discepoli lavorò assai a Milano ed a Como, e dipinse per la chiesa di Santa Teresa di quest'ultima città tre tavole grandemente apprezzate. Nel Museo di Milano ammirasi una sua Adorazione dei Magi che regge al palagone dei dipinti di Nuvolone e dello stesso Guercino che le stanno dappresso.
Vedi Lanzi, Storia pittorica.
DISCESA (costr.). — La giacitura di una strada considerata nei tratti parziali può essere orizzontale, o inclinata. I tratti inclinati diconsi in discesa o in salita, secondoché si considerano dal punto più elevato, oppure dal più depresso. È pertanto evidente che ogni considerazione relativa alla discesa si applica del pari allasalita.come a cosa al tutto identica.
La pendenza o inclinazione delle salite si determina dall'angolo formato dalla linea del profilo stradale con l'orizzontale; praticamente però è meglio desumerla dal rapporto che passa fra la lunghezza e l'altezza del tratto inclinato, riducendolo ad un tanto per cento, onde si dice che una discesa ha la pendenza del due, del tre, del cinque, ecc. per cento; ma se1 l'inclinazione non oltrepassa il tre per cento, il tratto dicesi in falso piano.
Il profilo orizzontale è certamente il più comodo; ma la necessità di secondare per viste economiche gli accidenti del terreno costringe spesso a stabilire alternativamente tratti orizzontali, in falso piano ed inclinati; e quando le pendenze sono moderate, ciò non reca pregiudizio alla strada; anzi la giudiziosa alternazione dei tratti orizzontali ed inclinati in un lungo andamento stradale è forse da anteporsi al continuo profilo orizzontale, perchè essendo posti alternativamente in esercizio e in riposo diversi muscoli degli animali, specialmente da tiro, questi possono resistere ad una più lunga fatica giornaliera.
Quando l'inclinazione non oltrepassa il cinque per cento e non è molta la lunghezza del tratto, esso è percorso agevolmente dalle bestie da tiro, e le vetture cariche possono discendere senza bisogno di
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