Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo
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DISCESA NEL FOSSOcioè una ad ogni lato dell'alloggiamento che ne corona la strada coperta davanti l'angolo sagliente. Il punto da cui partono queste discese è presso la prima traversa del coronamento e in faccia alla prima traversa della strada coperta. Prima d'intraprendere la discesa si dee levare il profilo della strada coperta e misurare quanto più si può esattamente l'altezza della controscarpa. Si prende questa misura di notte tempo con un pezzo di corda da cui penda un peso. Quando la profondità dei pozzi asciutti, o la distanza del pelo dell'acqua dal ciglio della controscarpa, nei fossi inondati, non giunge a metri 3,20 almeno, bisogna impiegare la discesa a cielo scoperto o la discesa blindata. Negli altri casi si adopera la discesa sotterranea, che è assai meno pericolosa e meno difficile da eseguirsi.
Discesa a cielo scoperto. — Non è altro che una zappa doppia di poca larghezza il cui fondo più o meno inclinato conduce nei fossi poco profondi senza che si renda necessario di ricorrere all'uso delle blinde. Ma tali discese si costruiscono raramente, a motivo della difficoltà di diffilarle e di stabilire solidamente i gabbioni lungo le pendenze. Le figure 1, 2, 3 della Tav.CCXXXVll bastano per dare un'idea di questo lavoro.
Discesa blindata. — Consiste, come la precedente, in una zappa doppia più o meno profonda, colla sola differenza che si ricopre a mano a mano che progredisce, ed a ciò fare s'impiegano fascine sostenute per mezzo di blinde da trincea o telai verticali ed orizzontali, riparo necessario onde preservare l'asBediante dall' effetto delle pietre, delle granate e dei fuochi artifiziati del nemico. La discesa di cui si tratta (figure 4 e 5) ha 2 metri di larghezza ed altrettanto di altezza ; parte comunemente dal coronamento della strada coperta dal lato del rientrante riguardo alla breccia, a lm,50 al dissotto dello spalto, e camminando in linea retta, con una direzione presso a poco perpendicolare a quella della controscarpa , va a riuscire ad 1 metro al dissotto del fondo del fosso, se è asciutto, ovvero a 40 centimetri al dissopra del pelo dell'acqua, se inondato. La sua inclinazione massima è di1 /4 della lunghezza. Sboccando dal detto coronamento dove si lascia un pianerottolo di partenza, si conduce la zappa doppia verso la strada coperta, conservando da ambe le parti una berma di 60 centimetri, per ridurre a 2™,30 la larghezza del fondo, e si scava la discesa colla debita inclinazione, tenendo le scarpe della trincea così ripide come lo concede la natura delle terre, cioè con una base di i/3 o di V4 dell'altezza. Collocati quattro gabbioni, si pianta da ciascuna parte una blinda verticale, si collegano queste due blinde con una forte guida, e, disposta superiormente ad esse una blinda orizzontale sostenuta sul davanti col mezzo di puntelli, si ricopre questo sistema con fascine, quindi con pelli bagnate o di bestie scorticate di recente, e finalmente con terra.
Le blinde (fig. 6) consistono, come si è detto altrove (V. Blinde), in un semplice telajo formato di due montanti riuniti da due traverse e terminati in punta. 11 rettangolo formato da questi legnami ha esternamente 2 metri di altezza ed 1 di larghezza. Le fascine che si sovrappongono alle blindehanno 2m,50 di lunghezza e 20 centim. di diametro.
Di mano in mano che si dispongono nuovi gabbioni, si piantano lateralmente le blinde verticali, si tolgono i puntelli e si colloca una seconda blinda orizzontale che si sostiene ugualmente con puntelli fino a tanto che si collochi la terza, e cosi di seguito, coprendole come la prima con fascine, pelli bagnate e terra. In questa maniera si spinge la trincea fino alla strada coperta, ed affinchè i due gabbioni fascinati che riparano la testa della zappa possano sormontare la palizzata, si collegano solidamente l'uno coll'altro, e si forma una rampa con tavoloni che s'appoggiano sulla palizzata medesima. Si spingono i gabbioni colle aste uncinate e si ritengono nello stesso tempo col mezzo di corde o catene, cosicché non possano rotolare giù per la scarpa interna e per la banchina della strada coperta. Ove poi questi gabbioni s'inoltrassero di troppo, si coprirebbe la testa della discesa con un tavolone appeso alla parte superiore delle ultime blinde. L'uscita nella strada coperta essendo per tal modo terminata, i due zappatori che sono alla testa della trincea continuano a scavare e danno immediatamente alla discesa la profondità richiesta, se pure lo scavo non esige una profondità maggiore di 2 metri; in caso contrario non lo profondano oltre questo limite, lasciando la cura di compierlo ai due zappatori che seguono. Questi zappatori conservano pei primi una banchina di un metro di larghezza e caricano sopra carriuole le terre che da altri zappatori vengono trasportate nel coronamento e gettate dietro il parapetto.
Quando la discesa è giunta a 2 metri di profondità, i zappatori della testa non jxmgono più gabbioni laterali ; ma continuano a gittar terra per formale i parapetti, riserbando una porzione di terra scavata per chiudere il vano che lascia il gabbione fascinato nell'atto in cui viene sospinto innanzi. I>a ultimo quando i parapetti presentano una sufficiente spessezza, gli anzidetti zappatori gettano le loro terre indietro sulle fascine. Si continua lo scavamento piantando di metro in metro paletti di altezza e di direzione, e per ogni tratto di lavoro di lra,50 si dispongono lateralmente nuove blinde per modo che i loro montanti si mantengano verticali, avvertendo di sovrapporvi una blinda orizzontale tosto che l'escavazione le oltrepassa di 70 centimetri circa. Questa blinda è mantenuta da due puntelli che la sollevano di 10 0 15 centimetri al di sopra della sua altezza definitiva. Successivamente si ripetono le stesse operazioni, togliendo i puntelli ogniqualvolta si dispone una nuova coppia di blinde verticali, e formando il cielo della galleria con tre o quattro strati di fascine che si collocano sulla blinda orizzontale col mezzo di forche e che si coprono ancora di pelli bagnate e di terra. Gl'intervalli laterali tra le blinde e le scarpe della trincea s'empiono di fascine di lm,50 di lunghezza e di 20 centimetri di diametro. In terreno ordinario questa maniera di lavoro 8'i noi tra soltanto di un metro nello spazio di tre ore, e vi s'impiegano dieci zappatori, eoll'avver-tenza di dare frequentemente il cambio ai due primi che sono alla testa della zappa.
Allorquando i fossi sono molto profondi, egli è evidente che lo sterro sarebbe enorme se si dovesset^iOOQLe
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