Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo

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      DISCIPLINA MILITARE
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      a ribattere le calunnie de' loro nemici ; qual prova pertanto si può desumere dal loro silenzio intorno •ai riti ed alle costumanze d'allora ? V'ha una prova positiva generale che supplisce al'difetto di prove particolari, la regola cioè, mai sempre seguita dalla Chiesa, di nulla innovare senza necessità, di attenersi alla tradizione e alla pratica de' secoli precedenti.
      Un punto disciplinare da non lasciare dimenticato, perchè riguarda la morale vigente in tutti i secoli, sono le leggi osservate nei primi tempi della Chiesa intorno ai costumi del clero. Non si può leggere senza rimanere edificato quel che se ne riferisce tanto nei canoni degli antichi Concilii, quanto nei Padri : e la loro testimonianza viene confermata da quella de'pagani. L'imperatore Giuliano, detto l'Apostata, avrebbe voluto che i sacerdoti del paganesimo apprendessero le virtù che splendevano nei ministri della religione cristiana ; elogio questo certamente non sospetto de' loro costumi. Oltre al vietare ai chierici, non che i delitti, i disordini, ogni indecenza e pericoloso passatempo, le leggi ecclesiastiche esigevano che fossero adorni di tutte le virtù, amanti dello studio, illibati, modesti, disinteressati, prudenti, pieni di zelo, di carità, di mansuetudine ; e punivano colla degradazione per mancamenti che a'di nostri passano quasi inosservati. Questa saggia disciplina venne in appresso confermata dalle leggi degl'imperatori, i quali bene avvisarono che un corpo qua! era il clero reggere si doveva con leggi disciplinavi sue proprie, e che a : mantenervi un ordine esemplare era mestieri che i ; primi pastori avessero l'autorità d'infliggere castighi ed ammende a' loro inferiori.
      DISCIPLINA MILITARE {art. mil.). — È la regola pratica di tutti i doveri di chi esercita la professione delle armi. È necessaria nelle truppe, ed è il freno legale con cui si reggono le forze armate d'una nazione. La disciplina militare presso i mo- , derni adopera in due intendimenti contraddittorii, , l'uno tutto politico, l'altro tutto morale ; l'uno cerca destare passioni violente che cagionano gravi eccessi, l'altro intende a svegliar sentimenti generosi, che sono radici di molte virtù. In questa doppia intenzione la disciplina militare suscita ora Todio ed ora la pietà, la clemenza o l'indignazione, la vendetta o il perdono tra popolo e popolo.
      Gli antichi, e singolarmente i Romani, non si proposero che lo scopo politico nella loro disciplina militare, lontani com'erano dall'odierna filantropia che ci fa riconoscere un fratello sino nel selvaggio. Chi non era romano, per essi appena era uomo ; il creato, gli Dei medesimi,tutto per essisi concentrava nella patria. Così il nerbo della loro disciplina fu il giuramento, cioè la religione ; ma uno spirito di egoismo era la srngolar forza motrice delle loro guerre, proponendosi sempre vantaggi nuovi ed esclusivi pel popolo romano.
      Di mirabili tratti di disciplina militare sono piene le storie di questo gran popolo, e per esempi ci basti accennare quell'albero carico di mature frutta che rimase intatto nel campo di Scauro ; quel soldato che sospese il colpo già inalzato sul suo nemico per correre tosto ove lo chiamava la tromba ; la fiera sentenza di quel T. Manlio che dannò a morte il vitto-
      rioso suo figliuolo per avere senza ordine espresso combattuto. Le rigide leggi e la severa disciplina pervennero a creare fra i Romani costumi militari senza esempio, ed a formare per la guerra una razza d'uomini, della quale niun popolo odierno può offerirci l'idea. Nessun popolo si strinse mai al suo capo e alla sua bandiera meglio dei Romani. Il soldato romano era sobriissimo; un pugno di grano schiacciato sotto la pietra e cotto sotto le ceneri spesso gli bastava. Mutava cibo impunemente ; l'orzo e le castagne delle Gallie, la saggina africana, il miglio e il riso dell'Asia, l'avena bollita de'Bretoni e persino le ghiande de' Germani per esso era tutt'uno. Assai per tempo gli esercizii ginnastici ne afforzavano le membra e le rendevano agilissime; sin da fanciulli erano abituati a gittarsi in sudore entro bagni fi-ecidi, e i mutamenti atmosferici nulla potevano sul corpo loro. Potevano marciare dodici ore di seguito sotto il grave peso della loro armatura, dei viveri, degli strumenti per trincerarsi e de'pali per munire il campo di steccato. Recando con sè ! viveri per più settimane, essendo il bottino proprietà dell'esercito, nulla poteva eccitarli a scostarsi dalle loro file. Ma questa disciplina, a voler dir vero, non ebbe intendimento morale ; i vinti fatti schiavi o mutilati, le loro donne, i loro figliuoli venduti all'incanto, ed il vee victis ed il vincat utilitas de' Romani sono principii che l'umanità disapprova.
      Un esempio di quanto pregiassero la disciplina i Greci, e valga per tutti, è nel libro v dell' Iliade, là dove Agamennone, scorrendo il campo de' Greci, si avviene in Nestore, che sta ordinando i suoi Pilii alla battaglia:
      t Sulla fronte ordinò carri ed equestri: Fe' schiera estrema i forti fanti : il volgo Strinse frammezzo; e fosse anche agl'imbelli, Contro a voler, necessità la pugna. A tutti aurighi precettò che a file Guidassero i destrieri: — E non lanciarsi Soli agli assalti: nè qui sia chi vanti Asta, nè cor, nè maestria di briglie, 0 impazienza di svenar nemici, Sì che n'esca di schiera e la diradi; E chi s'arretra, occupi il vano, e guardi Che a' palafreni non s'addossi o fanti : V'impedirete. E se talun partito Dalla sua biga si verrà all'altrui, L'accolga un colpo d'asta, e fia men danno. Per quest'arte gli antichi e questa mente Prostravano a' loro pi è genti e muraglie ».
      Traduzione di Foscolo.
      I progressi della civiltà hanno migliorate le condizioni della guerra, e questo è un fatto incontrastabile cui non valgono a distruggere gli abusi che vi fanno eccezione. Questo progresso fu lento, e nei secoli clic seguitarono i bei tempi di Roma non si tentò che di far rivivere qualche parte delle romane instituzioni, ogni qual volta si pensò a ordinar truppe capaci di grandi imprese. Ma furono tentativi fatti a quando a quando da uomini di genio e che non ebbero continuatori. Avvenne per ciò che niun conforme sistema si radicò fra i moderni. L'unica base universale della militare disciplina è il Umore del castigo; ma negli eserciti europei avvene un'altra,
     


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Nuova Enciclopedia Italiana - Volume VII (parte 2)
Dizionario generale di scienze lettere industrie ecc.
di Gerolamo Boccardo
Utet Torino
1879 pagine 1048

   

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