Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo
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DISCIPLINA SCOLASTICA - DISCOvogliam dire il punto d'onore. La legislazioue, a dir vero, di questo non si occupò abbastanza; ma l'abilità de* capi di eserciti seppe talora trarre gran vantaggio da questa molla. Così un uomo veramente degno del comando, per porre un argine a gravi disordini, escluse dagli onori dell'assalto a Maone ogni Francese convinto di essersi ubbriacato; così un altro grand'uomo rese ad un corpo di truppe il suo vigore primiero col proibirgli l'onorata fronda al cappello per essersi mostrato molle all'assedio di San Giovanni d'Acri. Le armi d'onore, le solenni menzioni, un semplice epiteto aggiunto al numero d'un reggimento saranno sempre pel buon ordine più efficaci che tutte le minacce delle leggi penali.
La cieca obbedienza negli eserciti antichi trovò molti apologisti ; e nell'Enciclopedia metodica si sentenziò : che tutti gli eccessi che si possono commettere dal soldato cessano di essere riprensibili quando sono comandati da un capo. Ma la coscienza ci conduce a giudicare altramente, e i costumi, per avviso di Montesquieu, regnano imperiosi quanto le leggi, e riprovano i barbari comandi e domandano alla disciplina militare una base degnadell'umana ragione. Questa base dovrebb'essere un codice fondamentale, un patto universale fra i popoli, in cui fossero regolati i doveri, le ricompense, le punizioni.
Nello stato presente delle cose la disciplina militare è giustamente severa nelle cose importanti, ma al tempo stesso ossequente ai principii dell'umana dignità. Un superiore di qualsivoglia grado non può maltrattare nè in detti nè in fatti un inferiore, nè castigarlo arbitrariamente. L'obbedienza cieca è controbilanciata dal diritto di richiamarsi che ha colui che abbia dovuto ubbidire ad un comando arbitrario, diritto che gli consente di far giungere per tutti i gradi della militare gerarchia il suo richiamo sino al trono. Le punizioni di disciplina sono moderate: consegna al quartiere, sala di polizia per un mese, prigione per quindici giorni, secreta per quattro di. sono il massimo di queste pene. I persistenti nel male, udito il Consiglio di disciplina, sono mandati ad una compagnia dettadt disciplina. Gli arresti semplici, quelli di rigore ed anche la prigione sono le punizioni che la disciplina infligge agli ufficiali.
In parecchi Stati sono anche inflitte al soldato pene corporali: piattonate, verghe, bastone, nervate (V. Bastonata). Nella stessa Inghilterra siffatte punizioni non destano nè collera nè maraviglia nelle truppe. 11 re Guglielmo IV diceva, nel 1835, agli ufficiali francesi mandati in Inghilterra a spiegare il sistema francese di disciplina dinanzi una commissione del Parlamento: « Se il Parlamento mi darà un esercito reclutato come quello di Francia, io non esiterò un istante ad adottare i suoi principii di disciplina ».
DISCIPLINA SCOLASTICA (pedag.). — Complesso di ordinamenti mercè dei quali è provveduto alla buona condotta degli allievi ed al fine educativo della scuola. — Dal mantenere la buona disciplina nelle scuole dipende iu massima parte il profitto che ne traggono i giovani, e quindi l'avvenire del paese. — Sotto questo rispetto la società civile non sa forse abbastanza quanto debba ai valenti direttori di istituti scolastici ed educativi, nè quanto questi siano rari. E non pochi sono i professori i quali,
per comodo calcolo di superba indolenza, reputando cosa da poco e di loro alto valore indegna il mantenimento della disciplina nella scuola, tradiscono il loro mandato e vengono meno al primo dei loro doveri.
DISCO (astfr.). — È il corpo di un astro quale apparisce ai nostri occhi. La larghezza del disco del Sole, ossia il suo diametro apparente, si divide in dodici digiti. Lo stesso dicasi del disco delia Luna (V. Diametro [«astr.] e Digito).
DISCO (archeol.). — Parola greca (Siaxoc) indicante una piastrella di pietra, o di rame, o di ferro, con che i Greci e i Romani giuocavano ne'loro pubblici ludi. Quand'era perforato lanciavasi per mezzo di una coreggia che gli si faceva passare pel mezzo. Talvolta era di un pezzo solido, e questo lanciavasi direttamente colla mano. Quest'ultimo metodo viene illustrato dalla celebre statua del Discobolo o lanciatore del disco, attribuita a Mirone, la quale è rappresentata appunto nell'atto di lanciare il disco. Ovidio (Metam., x, 175) e Stazio (Teb., vi, 646) hanno descritto il giuoco del disco; e Pietro Fabro l'ha illustrato nel suo Agonisticon, si ve de re athletica, ludxsque veterum (Lione 1595, in-i°).
MFig. 2131. — Lanciatore del disco.
Applicavasi anche il nome di disco a scudi o targhe circolari assai grandi che si collocavano nei tempii, e sopra cui si rappresentavano le grandi azioni e inscrivevansi i nomi di coloro che avevano speso la vita in servigio della patria. Tale è lo scudo detto di Scipione Africano, trovato nel Rodano nel 1656, e di cui si ha la stampa nell'opera di Spon intitolata Miscellanea erudita antiqui tati s (1685, pag. 152).
Anacreonte scrisse un'ode sopra uu disco d'argento, rappresentante Venere che sorge dal mare (Od. 51, lit? ^l'pxcv l/óvia 'Acpfo8i'n;v).
Veggasi pure Montfaucon, Suppletn. de VAnL expliq. (lib. ni, p. 64).
DISCO (Discus) (hot.). — Chiamasi con tal nome un corpo carnoso, spesso di natura ghiandolare, giallastro, talvolta verde, di forma sommamente variabile, situato ora al dissotto dell'ovario, ora sulla parete interna del tubo del calice, ora finalmente alla sommità medesima dell'ovario. Produrremo alcuni esempi, i quali faranno viemeglio conoscere l'organo di cui si tratta. Prendasi un fiore
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