Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo

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      DISEGNO
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      fabbrica, il disegno si chiama geometrico; ma si chiama dimostrativo qualora della fabbrica militare il disegno somministra soltanto una rassomiglianza più o meno approssimante al vero.
      Sono di tre specie i disegni geometrici. Nella • prima specie si comprende la pianta ossia iconografia.
      In questa specie di disegno si rappresenta la figura orizzontale della fabbrica, vista d'alto in basso, o quella delle sue fondamenta o di qualche altro piano orizzontale. L'altamente o Vortografìa si annovera nella seconda specie di disegni. In questa figura si scorgono sempre le altezze della fabbrica, e le lunghezze oppure le larghezze; questa specie di disegno si distingue in aleata esterna ed interna. La prima si denomina facciata, e l'alzata interna si chiama taglio, spaccato oprofilo. Finalmente nella terza specie di disegno si comprende la prospettiva ossia la scenografia, la quale rappresenta sempre le tre dimensioni della fabbrica nell'istessa conformità che lo spettatore la vede da un dato sito; allora la prospettiva si chiama puntata ', e si dice prospettiva militare o cavaliera qualora tutte le linee della figura sono secondo le sue misure. Se uno spettatore si ferma in capo di una contrada che sia ugualmente larga in tutta la sua estensione, ed in cui le case sieno ugualmente alte, pare ciò non ostante al medesimo che la strada sia più stretta e le case più basse a misura che da lui sono più lontane. La figura che rappresenta la contrada secondo quest'apparenza appartiene alla prospettiva puntata ; ma se nella figura si assegnano le giuste larghezze e le altezze delle cose visibili in detta contrada, allora il disegno appartiene alla prospettiva cavaliera.
      I disegni di cui si tratta hanno per oggetto la pianta ed il profilo delle opere di fortificazione per le piazze di pianura, dovendosi in questi disegni sempre delineare la scala (Archit. mil., p. iv, c. i).
      Oltre ai disegni che riguardano l'arme del genio, come sono quelli delle opere murali, passeggere e stabili, tanto nel loro insieme che nelle loro parti staccate, quelli dei magazzini, delle caserme, dei corpi di guardia ed altri edifieii militari, quelli degli accampamenti, dei zappatori e minatori coi loro parchi di cariaggi, quelli delle macchine, degli utensili, ecc. spettanti alla stessa arme, v'hanno pure i disegni che concernono l'artiglieria, e sono la rappresentazione figurata delle varie bocche da fuoco e delle loro parti, strumenti, ecc. A tutti siffatti disegni sono prescritte scale speciali dai regolamenti d'ogni nazione, le quali variano più o meno nelle loro dimensioni, da esercito ad esercito, a norma delle misure introdotte nel paese, e d'altre circostanze (V. Scale).
      I disegni delle fortificazioni permanenti e campali, e quelli dei lavori eseguiti o da eseguirsi, non possono dagli uffiziali del genio mostrarsi se non al generale supremo dell'esercito, all'ufficiale generale da cui dipendono od al capo del loro stato maggiore. Ognun vede da sé la ragionevolezza di questo divieto; chè altrimenti riuscir potrebbe al nemico di procurarsi copia di tali disegni. Le pene minacciate ai trasgressori sono severissime, e in certi casi vanno sino alla morte.
      I comandanti il presidio di una fortezza possono prendere cognizione dei disegni e delle scritture riguardanti le fortificazioni e la frontiera vicina, recandosi all'ufficio del genio, ma non possono nè quelli nè queste portar via, nè richiederne copia.
      Ai comandanti poi dell'artiglieria è ingiunto di andare al detto ufficio a consultarvi i disegni per concertare l'armamento più opportuno alla difesa. — Per ciò che riguarda i disegni topografici, vedi Topografia.
      DISEGNO (B. A.). — È la rappresentazione di un oggetto per mezzo di linee. Esso si estende a tutte le cose che la natura ci presenta allo sguardo, ed abbraccia pure gli esseri intellettuali e gli spiriti, i quali vestendo di forme, personifica come se fossero creature visibili. È il fondamento delle arti belle, che da esso vengono, presso noi ed i Francesi, chiamate del disegno, e che i Tedeschi con un più preciso vocabolo appellano bildende (rappresentative).
      La perfezione del disegno consiste nell'esatta-mente delineare tutte le forme a quel modo che si presentano alla nostra vista, scelte ed atteggiate in guisa che diano il più preciso ed espressivo carattere dell'oggetto rappresentato. La pittura, la scultura, l'architettura, l'incisione, la glittica altro non sono in se stesse che applicazioni diverse del disegno a differente materia, e ne formano l'essenza. Le scienze stesse, la geometria, la meccanica, l'idraulica, la geografia si appoggiano al disegno non solo per la parte pratica, ma eziandio per la teorica: esso ne facilita le dimostrazioni, ed in un istante rappresenta all'animo per mezzo della vista quello che in più lunga e malagevole maniera si potrebbe men bene esprimere con parole.
      La botanica pure, l'anatomia e tutte le scienze naturali quanta evidenza non ricevono dal disegno?
      I sublimi concetti del pittore, dello scultore, dell'architetto per mezzo del disegno si diffondono per tutta la superficie della terra; per esso noi siamo ammessi a parte di tutte le opere delle più remote nazioni; per esso possiamo ragionare con fondamento di monumenti lontanissimi, che non potremmo vedere giammai, ed instituire paragoni, e cercar la ragione dei fatti e delle opere, e ascender quindi alla scienza del bello, all'estetica.
      Che se il disegno è il principio fondamentale delle . arti che hanno di mira l'espressione visibile del bello, e servono allo splendore ed alla gloria delle nazioni, esso riceve pure un'applicazione più modesta e non meno utile e generale ajutando l'industria e le arti che da questa tiaggono origine. Così il carpentiere, il fabbro, il legnaiuolo, per non parlare dell'intarsiatore, dell'orologiere, del calligrafo, del cesellatore ed intagliatore di sigilli, e di mille altri, debbono gran parte della loro idoneità alla cognizione del disegno.
      Per tutti questi vantaggi è ormai riconosciuto e provato che una compiuta educazione tanto pel dovizioso quanto per l'uomo del popolo deve comprendere il disegno ; imperciocché ne avverrà che il ricco, sebbene non si occupi in cose cui il disegno serva di ajuto, potrà tuttavia meglio apprezzare i parti i quali onorano l'ingegno umano, e sollevandosi alla contemplazione della bellezza, assuefaret^iOOQLe


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Nuova Enciclopedia Italiana - Volume VII (parte 2)
Dizionario generale di scienze lettere industrie ecc.
di Gerolamo Boccardo
Utet Torino
1879 pagine 1048

   

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