Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo
DISEGNO PARZIALE 0 DI DETTAGLIO
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trarli. Si aggiunga che è cosa assai facile il copiarli e che, oltre al piacere, uno studio siffatto torna a vantaggio. Infatti il ricamo consta per la massima parte del disegno di fiori ; i tessuti sono sparsi di ghirlande o di mazzolini di fiori; ed in ogni occorrenza uno che volesse trarre partito di questa sua abilità, il potrebbe agevolmente occupandosi o nelle cose anzidette, od eseguendo disegni per opere di botanica, di agricoltura, ecc. Cosi delle frutta.
Disegno all'inchiostro della Cina, seppia, ecc. — Segnato il contorno colla matita, e stemperato con acqua l'inchiostro della Cina in un vasellino, in guisa che resti assai chiaro, il disegnatore intingerà il pennello nel colore, e proverà su di un altro foglio la tinta per renderla appropriata ; e qualora sia troppo intensa, aggiungerà acqua nel vasellino; se troppo debole, vi stempererà nuovo inchiostro. Quindi comincierà, come nel diseguo a matita nera, dagli scuri più intensi; e data la prima mano, la lascierà asciugare per dare la seconda, la terza e le altre, finché il tono degli scuri abbia forza bastante; avvertendo sempre di non posar la tinta, se la tinta precedente non è asciutta. Intanto con un pennello inzuppato d'acqua pura si stendono le ombre verso i lumi che restano in bianco, si rammorbidiscono le crudezze dei passaggi, e si sfumano le mezze tinte, servendosi di questo mentre è ancora fresca la tinta data coll'altro pennello.
Invece dell'inchiostro della Cina si usa spesso la seppia, la tinta neutra, od il nero di fuliggine. L'inchiostro della Cina è assai più difficile a maneggiare degli altri colori, ed il lavoro è più lungo; ma ha il vantaggio di riuscire più finito e netto, allorquando è bene e peritamente adoperato. La tinta neutra lascia prender poco rilievo, se non è ajutata con nero negli scuri più intensi ; la seppia si usa di preferenza nei disegni alquanto grandi; il nero di fuliggine si sostituisce talvolta all'inchiostro della Cina, per la facilità che presenta nel-l'adoperarlo.
I disegni per gl'incisori si fanno generalmente in una di queste maniere; quelli degl'ingegneri, architetti e topografi si ombrano coll'inchiostro della Cina, e con qualche tinta.
Talvolta pei disegni a matita nera, invece di preparare le ombre collo sfumino, si preparano coll'inchiostro della Cina o con una tinta neutra, e quindi abbozzati che sono in questa maniera, si viene su colla matita tratteggiando, come fu detto di sopra. Alcuni, e mass me nei ritratti, per imitare il rosso della carne, ritoccano le guancie, le labbra, il mento con tratti di matita sanguigna, o con una leggera tinta di lacca o di carmino.
Regola generale poi per qualsivoglia disegno è di non porsi a finir una parte prima che il tutto sia giustamente messo insieme ed abbozzato.
Parlando di quadri, dicesi che hanno buon disegno se nel rapporto colla natura ne ritraggono la esattezza del contorno, la perfezione delle forme, il carattere del rilievo ; ed all'incontro, cattivo disegno, quando queste doti non vi si trovano. Dicesi pure lo stesso, sebben meno propriamente, per rapporto alle statue ed ai bassirilievi.
Per quel che riguarda alle incisioni ed alle litografie, esse non sono altro che disegni stampati.
Chi ama di conoscere più distesamente questa materia può con frutto consultare le seguenti opere, oltre a quelle già sovra citate : Alb. Durer, Delle proporzioni del corpo umano, libri quattro (in ted.) — Scuola perfetta per imparare a disegnar tutto il corpo umano, cavata dallo studio e dai disegni dei Caracci — Raccolta di studii come elementi di disegno, ecc., per G. Calendi (Firenze 1808) — Lucidi di teste dipinte dai più celebri maestri della scuola italiana (Firenze 1822), nonché Mengs, Sulzer, ecc., e ciò che Vasari, Baldinucci e gli altri storici dell'arte ne discorrono a proposito di ciascun più distinto disegnatore.
DISEGNO PARZIALE o DI DETTAGLIO (B. A.). — Si fa uso di questo modo di dire in architettura per contrapposto alla parola insieme, a fine di esprimere tutte le parti, si di modanatura che d'ornamento, che, senza costituire il merito essenziale di un'opera, aggiungono molto alla sua perfezione quando sia ottima la scelta e giudizioso il loro uso.
L'edificio che solo rifulge per l'esecuzione dei particolari o, meno italianamente ma più usitatamente, dettagli non avrà che uno splendor passeggiero. L'architetto deve cercare, nel concetto dell'insieme, nell'ordine e disposizione delle masse, i veri mezzi per produrre in grande l'effetto di un monumento. Non deve però trascurare i dettagli; l'analisi naturale che fa lo spettatore di un edificio, lo conduce ad osservare i dettagli dopo di aver esaminato l'insieme; lo spettatore idiota si ferma d'ordinario più sui dettagli che sulle masse.
Importa adunque di studiare i più leggieri dettagli nell'architettura. Molti edificii, spogliati che fossero di certi viziosi dettagli che contengono, diverrebbero edificii nuovi, e acquisterebbero assai più che non si crede da una tal perdita ; lo che si osserva soprattutto in molte opere ove la mania della divisione e delle minuterie guasta l'effetto delle masse, ed altera le sensazioni che produrrebbe il loro insieme.
Nell'arte di edificare si distinguono due specie di dettagli. Gli uni hanno rapporto alla forma delle parti di un edificio; e sono i disegni in grande, gli sviluppameli che servono a guidare gli operai nella esecuzione delle opere di cui sono incaricati. Questi dettagli indicano con segni numerali le dimensioni di tutte le parti, e con note la natura dei materiali e la maniera con cui devono essere foggiati e posti in opera. È di grande importanza che l'architetto o l'ispettore incaricato di fornire agli operai questi diversi dettagli abbia una conoscenza particolare di tutte le specie dei materiali di cui suolsi far uso nella costruzione degli edificii, affine di adoperarli a proposito ; conviene che ne conosca la natura, le proprietà ed il modo di metterli in opera. L'altra specie di dettagli serve a valutare le opere fatte o da farsi, e si compongono delle qualità e quantità de' materiali, e delle differenti operazioni necessarie per porli in opera. Rispetto alle norme di pratica, variando esse da un luogo all'altro, a seconda delle varie circostanze dei luoghi medesimi, delle dimensioni dei materiali, dei metodi di costruzione, delle denominazioni, ecc., si omette di farne cenno, rimandando il lettore agli speciali trattati in proposito.
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