Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo

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      DISINFEZIONE, DISINFETTANTIdotta a feltrare per una colonna, bastevolinente lunga, di cotone cardato, nell'uscirne ne rimane spoglia, e condotta entro spazio in cui siano materie organiche, le conserva inalterate dalla fermentazione putrida o non putrida.
      Varie e molteplici furono le esperienze fatte dai chimici da cinquant'anni in poi, e particolarmente negli auni ultimi, per la migliore disinfezione e purgazione dell'aria; e qui riferiremo con quali mezzi meglio vi si riuscisse, distinguendo i casi in cui l'aria reca i germi infettivi, da quelli in cui si producono per manco di pulitezza, agglomerazione di molte persone in istanze male aerate, sucide e con materie putrefacibili, e dagli altri nei quali gli infermi di malattie miasmatiche o contagiose riproducono negli escrementi, o tramandano col fiato o in altra maniera i principii del miasma o del contagio e lo comunicano ai sani. Pertanto furono studiate le malarie dei siti maremmani e paludosi, l'atmosfera che incompiutamente si rinnova negli spedali, nelle carceri, nelle abitazioni poverissime, il respiro dei tisici, le feci dei colerosi, e furono trovati spore, bacterii, particelle tenuissime natanti nello spazio e di cattivo odore ed agenti su certi reattivi sensibili ; e pertanto se ne trasse argomento a modificare i modi di disinfezione, che parte sono igienici, parte preventivi, parte distruggenti.
      A lato dei disinfettanti stanno come infamigliati gli antifermentativi, che sono medicamenti la cui efficacia risiede principalmente nella potenza che posseggono di uccidere o neutralizzare i germi morbiferi introdottisi nel sangue, loro facendo ostacolo alla riproduzione, e col neutralizzarli, riconcedendo alle forze della natura vitale di riparare alle condizioni anormali in cui l'andamento regolare delle funzioni era stato deviato, e rimenare alla salute.
      Osservazioni generali e classificazione dei disinfettanti. — Sui disinfettanti l'Hoffmann pubblicò, in occasione dell'Esposizione mondiale di Londra, un importante rapporto in cui sono classificati, ed insieme n'è dato un giudizio illuminato. Noi reputiamo cosa utile qui riportarlo estesamente, per aggiungere in appresso quanto fu fatto di nuovo sino all'anno presente.
      Hofimanndistingue idisinfettanti in tre categorie: quelli di combinazione ; gli antisettici ; gli ossidanti.
      I disinfettanti di combinazione, dice egli, operano, come il loro nome lo indica, entrando in combinazione coi prodotti volatili infetti della putrefazione, in modo da impedire il viziamento dell'aria, facendo ostacolo al loro espandersi nell'atmosfera.
      1 disinfettanti antisettici differiscono considerevolmente pel loro modo d'azione dai disinfettanti per combinazione. Invece di permettere l'atto fermentativo, facendo ostacolo unicamente altasviluppo dei prodotti fetidi, che altrimenti si svolgerebbero, gli antisettici possedono la proprietà d'impedire o d'arrestare più o meno compiutamente la putrefazione stessa.
      1 disinfettanti ossidanti possono essere considerati, pel loro carattere, come intermedii tra quelli per combinazione e gli antisettici. Essi non impediscono la decomposizione come gli antisettici, ma ne cangiano il carattere ; non fermano lo svolgimento dei prodotti volatili, come farebbero quelli per com-
      binazione, ma li rendono però comparativamente inoffensivi, modificando il carattere di questi prodotti, ed assimilandoli ai prodotti provenienti dalla eremacosia. Si esamineranno in poche parole e successivamente ciascuna di queste categorie.
      Disinfettanti per combinazione. — Questa categoria comprende i sali metallici (sali di ferro, di zinco, di piombo, di rame, ecc.), i quali costituiscono la base di un gran numero di disinfettanti privilegiati. Questi sali metallici reagiscono principalmente sui prodotti gasosi i più infetti dalla putrefazione, quali l'idrogeno solforato, il solfuro di ammonio ed i suoi omologhi. Queste reazioni sono tuttavia alquanto differenti, secondo la natura particolare del sale impiegato. Così il cloruro di zinco (conosciuto col nome di disinfettante di Burnett) nou reagisce punto sull'idrogeno solforato libero, ma decompone il solfuro d'ammonio ed i solfuri omologhi, producendo, collo scambio degli elementi, solfuro di zinco e cloruro d'ammonio od omologhi.
      Il percloruró di ferro decompone ad un tempo e l'idrogeno solforato libero e quello in combinazione, mettendo in libertà in ambi i casi del solfo.
      I solfati metallici decompongono ì solfuri ammollici ed analoghi, e fissano il solfo, combinandolo colla base metallica del disinfettante. Molti di questi sali, come, ad esempio, il solfato di rame, decompongono anche l'idrogeno solforato libero, formando un solfuro metallico ed acqua.
      II disinfettante di Lenaudé(mescolanza di solfato di zinco e di rame) agisce nel detto modo ; ma l'introduzione dell'acido solforico nelle masse in putrefazione è però accompagnata da grandissimi inconvenienti, sui quali il dottore Redlock insistette con ragione in una Memoria da esso pubblicata. I solfati, in seguito a riduzione, sono convertiti in solfuri, e si è così obbligati a procedere ad una nuova disinfezione.
      I nitrati metallici, come, ad esempio, quello di piombo (disinfettante di Ledoyen), non dànno appiglio a così grave obbiezione. Le loro relazioni sono, per tutti gli altri rapporti, rassomiglianti a quelle dei solfati metallici ; ma il loro prezzo elevato costituisce un forte ostacolo al loro impiego.
      Nei limiti fin qui segnati, e tenendo conto delle obbiezioni indicate, i sali metallici possono essere utilizzati quali disinfettanti. Ma le materie in putrefazione svolgono, oltre alle combinazioni del solfo coll'idrogeno e l'ammonio (ed i suoi omologhi), certe emanazioni organiche deleterie, sulle quali i disinfettanti metallici sono privi di azione; oltre a ciò. i sali metallici non reagiscono che sui prodotti solforati ed ammoniacali già formati, di modo che, dopo aver così servito a defetorare perfettamente, in apparenza, le materie in putrefazione, la decomposizione può ricominciare e provocare un nuovo svolgimento di gas deleterii, i quali richiederanno una seconda applicazione di sali metallici.
      In ultimo luogo, non bisogna scordarsi che il solfo, l'ammonio, ecc., già fissati, rimangono sempre nella massa, e possono così riprendere il loro carattere di volatilità e di fetidità, cioè l'idrogeno solforato pel contatto con un acido, l'ammoniaca ed i suoi congeneri per opera di una sostanza di reazione alcalina.
     


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Nuova Enciclopedia Italiana - Volume VII (parte 2)
Dizionario generale di scienze lettere industrie ecc.
di Gerolamo Boccardo
Utet Torino
1879 pagine 1048

   

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