Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo
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DISINFEZIONE, DISINFETTANTIEntro certi limiti quest'azione produce un effetto completo ; ma le emanazioni nauseabonde di certi cimiteri dimostrano che, ad un certo punto di saturazione, la terra perde il suo potere assorbente e defetorante. Esperienze che furono fatte con istrati filtranti di carbone e di torba, allo scopo di disinfettare i prodotti delle fogne delle grandi città, hanno egualmente dimostrato che questi filtri erano bentosto saturati e perdevano la loro efficacia, e la loro applicazione non sarà quindi possibile che su piccola scala.
Filtri porosi per Varia. — Pei filtri da aria, i disinfettanti porosi, soprattutto il carbone di legno, possedono un valore reale e permanente. Egli è al dottore Stenhouse che noi dobbiamo l'eccellente idea di far servire il carbone di legno a quest'uso.
11 suo punto di partenza furono le ricerche fatte in sul finire dell'ultimo secolo dal chimico tedesco Lowitz, le quali esperienze dimostrarono l'energica influenza disinfettante del carbone di legno sopra i corpi in putrefazione. La sua attenzione era stata attirata dall'osservazione fatta da John Turnbull di Glascow, che il cadavere di un animale, quando fosse stato coperto di alcuni pollici soltanto di carbone di legno in polvere, si decomponeva rapidamente senza emettere alcun disgradevole odore.
Tenendo conto della estrema porosità del carbone , di legno, e considerando che questo carbone assorbe i e ritiene condensato nei suoi pori circa dieci volumi di ossigeno, il dottor Stenhouse giunse presto a conchiudere che il carbone di legno, lungi dall'essere (come d'ordinario lo si suppone) un antisettico o antagonista di decomposizione, era, al contrario, un potente acceleratore di questo fenomeno, in virtù della stessa sua proprietà ossidante.
Considerando, inoltre, come quantità minime di materie putride nuotanti per l'aria siano capaci di renderla malsana e deleteria, egli fu condotto all'idea d'interporre uno strato di carbone grossolanamente polverizzato fra due tele metalliche, d sposte in modo da far funzione di un filtro per l'ar a. Quest'idea fu coronata da un completo successo.
Il carbone di legno, quando lo si mantiene secco e difeso dalla polvere o da qualsiasi altra sostanza che ne possa ostruire i pori, conserva la sua efficacia durante una lunga serie d'anni ; e quand'anche lo si dovesse rinnovare, l'abbondanza ed il buon mercato di tale materia prima non richiederebbe una forte spesa.
Il dottor Stenhouse raccomandò pure l'uso di piccoli filtri di carbone per proteggere la bocca e le narici ; e siffatti respiratori di carbone di legno si fabbricano e si vendono a Londra.
Gl'infermieri dello spedale di Guy fanno sempre uso di questi respiratori ossidanti quando lor tocca di medicare delle piaghe cancrenose; tali apparecchi assicurano, a chi ne fa uso, una immunità completa contro tutti i contagi ed i miasmi, per quanto siano deleterii.
Dopo aver passati a rassegna i purificatori atmosferici fissi, noi possiamo passare (continua l'Hoff-mann), per una transizione naturale, ai purificatori volatili dell'aria per ossidazione.
Disinfettanti ossidanti volatili. — I gas solforoso, nitroso, ed il cloro possono essere scèlti comei rappresentanti principali di questo gruppo. L'acido solforoso distrugge l'idrogeno solforato, ossidandone l'idrogeno e mettendo il solfo in libertà. L'acido nitroso cede facilmente 1 equiv. di ossigeno trasformandosi in biossido di azoto, il quale a sua volta si cdftbina di nuovo e colla stessa facilità con altro ossigeno; ne risulta che questo gas agisce come un provveditore di ossigeno alle materie organiche e ne provoca la rapida distruzione.
II cloro agisce pure determinando l'intervento deiross:geno nascente, che vien messo in libertà per la decomposizione dell'acqua, l'idrogeno della quale si associa al cloro per formare acido idroclo-rico. Il cloro distrugge i miasmi organici nella stessa manierache distrugge le materie coloranti organiche nelle operazioni del bianchimento. Le sue energiche proprietà disinfettanti sono sufficientemente conosciute perchè sia necessario di più oltre insistei e.
Fra le obbiezioni che si possono opporre contro l'uso dei disinfettanti volatili, avvi quella della loro azione perniciosa sugli organi della respirazione.
Ed è infatti un modo di procedere irrazionale il permettere la generazione e lo sviluppo delle emanazioni deleterie, per quindi perseguitarle col mezzo dei disinfettanti volatili, e sorprenderle, per cosi dire, a volo; mentre, al contrario, sarebbe molto più agevole il far agire gli agenti ossidanti sulla sorgente stessa del male col mezzo dei disinfettanti salini, solubili, appartenenti alla categoria ossidante, come quelli di cui verremo a discorrere.
Sali solubili ossidanti che agi scono come disinfettanti.— Fra i diversi disinfettanti ossidanti appartenenti a questo gruppo, i manganati ed i permanganati alcalini possono essere considerati siccome i migliori.
Da lunghissimo tempo i chimici conoscono ed utilizzano nelle operazioni di laboratorio le proprietà ossidanti energiche dei sali dell'acido permanganico.
La rapidità e precisione dell'azione loro, ed il cangiamento così pronunciato di colore che accompagna la sottrazione del loro ossigeno dànno a tali sali un alto valore come reattivi nelle ricerche analitiche. Le stesse proprietà, congiunte alla loro perfetta innocuità, li rendono utilissimi come disinfettanti.
L'azione loro è al certo superiore a quella del cloruro di calce e degli ipocloriti alcalini, perchè, mentre questi agiscono in parte indirettamente, i manganati ed i permanganati sono agenti di ossidazione diretta, cedendo essi una parte dell'ossigeno loro proprio agli elementi combustibili delle materie putrescibili.
Hoffmann ebbe soventi l'occasione di verificare la efficacia di questi sali come disinfettanti. Con una quantitàcomparativamente minimadi permanganati di potassa o di soda si può defetorare all'istante l'acqua putrida e fetente di certi stagni carichi di materie organiche in piena putrefazione.
La disinfezione delle acque coli'ipoclorito di calce fu pure trovata rapida e permanente ; ma quantunque abbiano perduto affatto il putrido primitivo odore, conservano un debole odore particolare, dovuto probabilmente al cloruro d'azoto, ingenerato dall'azione del cloro libero sui composti ammoniacali.
Per togliere dalle acque i principii azotati putre-
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