Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo
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DISINFEZIONE, DISINFETTANTIil suo volume di ammoniaca, e 58 volumi d'idrogeno solforai». Buona la sua miscela colla calce viva; ma bisogna che sia secco e fresco.
Solfato di calce, solfito di calce, creta porosa, argilla. — Sono assorbenti di effluvii ammoniacali e solforati. Il disinfettante francese di Corné e De-maux consta di 94 di gesso fino e 6 di catrame liquido di carbon fossile (olio pesante di carbon fossile). La polvere di Dougalle e il disinfettante di Rid-gewood constano di acido carbolico con gesso e silicato d'allumina poroso. L'iposolfito di calce arresta la fermentazione e il processo catalitico.
La calce viva assorbe l'umido ed i gas fosforati e solforati; è base per fissar molti acidi, ma svolge i gas ammoniacali, e non è molto stabile. Serve bene per imbiancature e aspersioni. Deve usarsi asciutta e viva, non spenta, meno che per assorbire e fissare l'acido carbonico, caso nel quale è meglio che sia idrata.
L'acido nitroso è un efficace antisettico; costituisce l'antisettico del dottore Carmichael Smyth.— È un forte ossidante, ma troppo avido d'umidità.
11 nitrato di piombo è senza odore, e servizievole in appartamento chiuso; forma la base del liquido di Ledoyen.
Cloruro di einco. — Disinfettante del dottore Win. Burnett; serve come il nitrato di piombo pei cadaveri onde tenerli freschi, involgendoli in panni bagnati di esso.
Solfato di ferro e il suo cloruro. — A buon patto ; sono efficaci, sia soli, sia mischiati con altri.
Bromo. — Si usa sulle piaghe e in fumigazioni; è assai attivo ed irritante, da usarsi con cautela. In unione coll'acqua in evaporazione forma acido bro-moidrico inerte. In soluzione più o meno forte utile per la gangrena d'ospitale, nella difteria, applicandolo replicatamele per tratti di qualche ora in qualche ora (rimedio nuovo); disinfettante e defetorante.
Permanganato di potassa. — Disinfettante e defetorante. Si applica nelle cancrene, serve per depurare l'acqua dalle materie organiche, e a purificare l'aria, imbevendo dei panni colla soluzione di esso.
Fenati e composti di catrame. — L'acido fenico serve come il creosoto. La polvere di Dougalle è formata di fenato di calce, gesso e calce viva; il disinfettante di Ridgewood è composto di acido fenico, protocloruro di ferro e terra da follatori : giovano come il disinfettante di Corné e Demaux. Col catrame di carbon fossile si disinfettano gli scolatoi.
Calore. — La bollitura degli abiti, pannilini, ecc. distrugge il virus, e torna utile per disinfettare le biancherie dei tifosi.
Gelo e brina, continuati, distruggono il miasma palustre e quello della febbre gialla ; non agiscono sui contagi fissi; arrestano i processi fermentativi.
Classificazione dei disinfettanti, secondo il Richard-son ed il Barker. — Altri chimici ed igienisti modificarono le classificazioni dei disinfettanti, fra cui il Richardson ed il Barker, il primo dei quali li divise inAgenti ossidanti o distruggenti: il fuoco, l'ozono, i permanganti, l'acido nitrico, il jodio, il bromo ed il cloro;
Agenti antisettici o preservativi: il freddo, l'al-
coole, i composti del catrame (acido fenico e creosoto), l'ammoniaca, l'acido acetico e simili.
Barker li distinse in tre categorie, cioè inAgenti che distruggono chimicamente i corpi nocevoli;
Agenti che ìendono inattivi, senza distruggerli, i corpi nocevoli arrestandone le chimiche trasformazioni ;
Agenti che fisicamente impediscono l'azione dei composti nocivi, onde le loro proprietà malefiche rimangono neutralizzate.
Barker fece inoltre un numero considerevole di esperienze per trovare in confronto quali siano gli antisettici ed i preservativi più efficaci, ed operò mescendo le sostanze disinfettanti con segatura di legno, seguendo l'esempio del Falconi, e dopo aver verificato che la segatura giova non poco ad accrescerne l'influenza conservatrice. Dalle molteplici ricerche istituite raccolse varii dati, i quali si possono riassumere con brevità nelle conclusioni seguenti:
1° Il cloruro di einco ed il solfato insieme con segatura sono i migliori nel preservare le materie animali dalle corruzioni e Dell'opporre ostacolo allo sviluppo dei prodotti fetidi.
2° L'acido fenico loro succede immediatamente per yii-tù antisettica ; dopo il quale viene il sale co-mume o cloruro di sodio.
3° La calce diede appena qualche contrassegno di potere defetorante; il carbone vegetale si mostrò poco attivo, in contrario di quanto fu osservato da altri. Tale risultato avendogli cagionato sorpresa, replicò la prova con carbone di legno freschissimo, sì all'aria, che per via di sepellimento, e ne usci costantemente al medesimo fatto, che nel quarto giorno la materia animale cominciava a sentire del fetido. Veramente ciò verrebbe in contraddizione di parecchie esperienze pubblicate da altri, e in modo particolare di quella che consiste nel coprire col carbone il cadavere di un topo, lasciarlo in una stanza per sei mesi, senza che si svolgesse mai odore spiacevole, indi, scopertolo, trovarlo ridotto in ische-letro perfetto, senza che nel frattempo si spandesse il più lieve sentore di putrefazione. La quale esperienza fu pure replicata dal professore Roncati, che rinvenne il topo scheletrizzato in parte, nè s'accorse mai di esalazioni puzzolenti nel luogo della prova.
4° Il carbonato d'ammoniaca e il cloruro d'ammonio; i nitrati di piombo e di potassa; i solfati di magnesia, di rame, di calce, di ferro; il cloruro di potassio; il caramele o zucchero bruciato, la trementina, la benzina, l'argilla porosa non impedirono il fetore, dopo alcuni giorni; le ceneri di legno, la segatura sola, lafuligine ritardarono più o meno, non impedirono la putrefazione; le ceneri di legno risultarono efficaci poco al di sotto dell'acido fenico. Tutti i preparati poi di calce e l'argilla provocarono uno sviluppo copioso di ammoniaca.
5° Fino ad ora Barker aveva operato con materie animali fresche (intestini di bue) ; poscia studiò come si sarebbero comportate quelle fra le sostanze che aveva riconosciuto più fortemente antisettiche, ed ottenne i migliori effetti, per defetorare e preservare, col cloruro ed il solfato di zinco, cui tennero dietro il creosoto e l'acido fenico.
6° Passò successivamente a cercare l'influsso de-
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