Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo

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      DISINFEZIONE, DISINFETTANTI
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      fetorante e preservativo degli antisettici in istato liquido, essendosi valso fino al numero precedente di polveri, o di soluzioni delle quali aveva impregnata la segatura di legno. Adoperando, in paragone, acqua, alcoole, soluzione di cloruro di zinco, soluzione satura di gas acido solforoso, acqua ossigenata, tintura di jodio, soluzione con permanganati di potassa e di calce, soluzioni sature dei nitrati di piombo e di potassa, di allume, dei solfati di magnesia, di ferro e di rame, dei cloruri di sodio e di ammonio, di clorato di potassa, di gas cloro, di gas ammoniaco, di zucchero, di acido pirolegnoso e di trementina, ne ebbe egual potere preservativo dal-Talcoole, dal cloruro di zinco, dal cloruro di potassio, dal jodio, dai solfati di ferro e di rame, dal nitrato di piombo, dall'acido pirolegnoso, dalla trementina e dall'allume ; l'acqua ossigenata contenente 10 voi. di biossido d'idrogeno preservò per 10 giorni, indi la putrefazione prese nascimento, e seguitò con rapidità fino a termine compiuto ; i permanganati non riuscirono a male, preservando solo fino a sei od otto giorni; l'ammoniaca ed il nitro lasciarono che la decomposizione cominciasse al decimo giorno; il cloro ed il cloruro ammonico fecero altrettanto; poco o nulla il clorato potassico.
      7° Colla materia animale già imputridita, valendosi delle soluzioni indicate, in cui la immerse, ebbe manifestazione dell'odore fetido nel primo giorno per l'acqua ossigenata, l'ammoniaca, il solfato di magnesia, i nitrati di piombo e di potassa, l'allume, il clorato potassico, il sale ammoniaco; poco meno nel cloro, nell'alcoole, nei permanganati, nello zucchero, nei cloruri di sodio e di potassio, nei solfati di ferro e di rame; ébbene la scomparsa totale nell'acido pirolegnoso, nel cloruro di zinco, nell'acido solforoso, nella tintura di jodio e nella trementina.
      8° Sperimentò anche il sangue di bue defibrinato, e verificò che giovarono ad impedirne la putrefazione per più giorni, fino a 25, l'acido pirolegnoso, l'acido fenico, il creosoto, il bromo, la trementina ; meno efficaci risultarono l'ammoniaca, la tintura di jodio, il cloruro di zinco, il nitrato di piombo, il cloroformio, la benzina; meno ancora l'alcoole. Pel latte i migliori preservativi furono l'acido fenico, il creosoto, il bromo, la tintura di jodio, il nitrato di piombo, la trementina ed il cloroformio.
      9° Volle conoscere eziandio di quanto l'ozono si palesasse capace di sospendere la decomposizione nella materia animale in istato di putrefazione progredita; operò coll'aria ozonizzata per mezzo del fosforo, a norma del processo di Schoenbein. Dopo un giorno l'odore fetido era svanito notevolmente; in altri due o tre giorni non se ne aveva più indizio. Fatto poi il confronto tra materia solida e liquida, l'ozono sputridi più prontamente la prima che la seconda.
      A comprovare l'efficacia deputridante dell'ozono, Barker riferi un curioso esperimento d'un suo amico. Questi aveva conservato sangue di bue dal 1860 al 1863, in recipiente chiuso: dapprima si era coagulato, poscia il coagulo si era ridisciolto e convertito in liquame nero, senza globuli rossi visibili, e solo con qualche globulo bianco ; esalava odore putrido ammoniacale. Sottoposto a corrente di aria ozonizzata, dopo tre minuti l'odore svanì, il liquido si coa-
      gulò come al naturale, spremendo il siero ; esposto all'aria, a temperatura di 25°. c., il grumo divenne rosso, senza fetidità, e colle apparenze del sangue fresco.
      Dato termine alle prove degli antisettici e defetoranti sulle materie animali solide e liquide, istituì una nuova sequela di esperienze per conoscere, di confronto, quali i migliori agenti a togliere i fetori dell'aria atmosferica, studiando l'efficacia
      1° della semplice rinnovazione dell'aria;
      2° del cloro gasoso ;
      3* dei vapori di jodio ;
      4° dell'ozono ;
      5° dei vapori di acido nitrico;
      6° del gas solforoso ;
      7° dell'ammoniaca.
      Pose a tal uopo una mischianza puzzolente di materie dei pozzi neri, di ovi putrefatti, di orina decomposta, di fegato ed intestini in corso di corruzione, di liquido uscito da una cisti ovarica, esso pure alterato profondamente, che lasciò a sè per dieci giorni, tanto da esalarne un puzzo incomportabile. Divisa la mischianza in varie parti, e portata ciascuna in cameretta, vi faceva passare per entro aria carica dei gas o vapori nominati, esplorandola, nell'uscire, con soluzione di permanganato di potassa, o reattivo di Smyth, preparato con 1 decigr. del sale in 600 c. c. di acqua, il quale di tanto si scolora di quanto siala materia organica in decomposizione portata dall'aria che vi si fa gorgogliare.
      1° Il più potente a defetorare fu il cloro; ma allorché questo cessa, cessa eziandio la defetorazione.
      2° Al cloro tiene dietro la ventilazione bene eseguita, la quale si avvantaggia sul cloro in ciò, che la sua azione continua finche seguita il rinnovare dell'aria.
      3° Alla ventilazione tengono dietro, con grado uguale di efficacia, i vapori nitrosi e il gas solforoso, il quale, a dire il vero, distrusse più compiutamente il malo odore.
      4° L'ozono si mostrò meno attivo, almeno a norma delle indicazioni fornite dal permanganato, sebbene distruggesse il fetore con rapidità non diversa da quella del cloro. Pertanto l'aria ozonizzata merita preferenza al dissopra degli altri agenti fino ad ora numerati.
      5° Il jodio vaporizzato si comportò come il cloro.
      6° L'ammoniaca operò in modo particolare : modifica l'odore fetido a capo di un certo tempo, e impedisce che il permanganato si scolori. Essa tut-tavolta non distrugge la sostanza organica, ma ne sospende il moto putrefattivo.
      Ripetendo le prove colla materia fetida in istato liquido, entro cui condusse a gorgogliare aria con cloro, vapore di jodio, ozono ed ammoniaca, ébbene effetti defetoranti dal cloro e dal jodio in misura eguale ; meno dall'ozono ; dall'ammoniaca gli parve agevolata la decomposizione della materia putrida.
      Osservazioni sui disinfettanti fatte da Borsarelll, da Fasoli e Gnorri, e da Polli. — 11 prof. Borsarelli di Torino, nel 1865, esplorò pure quale fosse l'efficacia defetorante di vàrii agenti de' più noti, e vide che il solfato di calce è inefficace assolutamente; il solfato di ferro non altrimenti, tranne che decompone il solfidrato di ammoniaca; che l'acido fenico nont^iOOQLe


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Nuova Enciclopedia Italiana - Volume VII (parte 2)
Dizionario generale di scienze lettere industrie ecc.
di Gerolamo Boccardo
Utet Torino
1879 pagine 1048

   

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