Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo
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DISINFEZIONE, DISINFETTANTItoglie il puzzo, nè decompone i gas mefitici ; che il coaitar si comporta come l'acido fenico ; che il cloro opera, ma in tempo alquanto protratto, avendo uopo di circa 60 ore pel compiuto defetoramento ; che l'ipoclorito di calce fornisce i maggiori resultati per defetorare, e ciò in modo compiuto, perfetto e profondo.
Fasoli e Guerri, collo scopo di meglio precisare, per fatti da loro osservati, l'azione dei diversi antisettici e disinfettanti in uso, intrapresero un ordinato numero di esperienze, dalle quali conclusero :
Che l'acido fenico, il creosoto, l'acido solforoso e l'ipoclorito di calce, anche per tenui quantità, posseggono facoltà fermenticida, più o meno gagliarda, sugli escrementi ; attività la quale verrebbe digradando relativamente alla forza rispettiva, a norma dell'ordine onde qui furono scritti ;
Che il solfato di ferro, in opposito di quanto è creduto da taluno, in cambio di fermare o rallentare il moto fermentativo degli escrementi, lo accelera, esalta e prolunga in maniera manifesta ;
Che la carne si altera con qualche maggiore rapidità nell'aria viziata dalle esalazioni degli escrementi in fermentazione, che non sia nell'aria comune ;
Chela fermentazione di una soluzione di glucosio, cui fu aggiunto del lievito, si compie senza che ap-pajano sensibili differenze tanto nell'aria viziata dai prodotti della fermentazione escrementizia, quanto nell'aria comune ;
Che una soluzione glucosica senza lievito non è provocata a fermentare dall'aria viziata dalle esalazioni degli escrementi che fermentano ;
Che, finalmente, l'aria viziata nel detto modo, allorquando si fa passare per un condensatore, ivi depone un liquido impregnato di gas fetido ; aggiuntovi glucoso senza lievito, non ne succede fermentazione, nè vi appajono esseri organizzati.
Il prof. Polli fino dal 1863, mentre fece varie esperienze per verificare che l'aria diviene insalubre, più viziandosi per le esalazioni animali che stagnano in uno spazio non ventilato, che per l'accumularsi dell'acido carbonico e dell'umidità, cercò eziandio di accertarsi, quale, tra certi agenti fissi, tornasse più conveniente alla disinfezione, e vide che tra la calce ed il carbone vegetale corre una differenza considerevole per risanare l'aria ambiente: la calce ha potere assorbente pel vapore acqueo e l'acido carbonico ; il carbone per gli effluvii nocivi derivanti dalla respirazione e dalla traspirazione. Sperimentando di confronto passeri, piccioni e conigli, osservò che tra l'aria confinata, senza assorbenti, e quella con entro calce viva, la differenza fu di poco momento ; mentre nell'aria col carbone vegetale la vita si protrasse assai più a lungo. Esaminando poi coll'acido solforico o la soluzione di permanganato potassico le tre arie, quella sola e quella colla calce, ebbe l'imbrunimento palese del primo e lo scolorimento della soluzione rossa del secondo; mentre colla terza non ottenne veruno degli effetti accennati; segno di effluvii organici quando si manifestarono le due reazioni, e della loro mancanza quando non apparvero.
Sull'aria viziata e sulle materie infeziose che contiene tanto nei casi comuni dei luoghi male ventilati,
e dove albergano infermi, quanto nel casi di mali epidemici e contagiosi. — Dalle esperienze del Polli è palese che l'aria confinata cessa di sostenere la vita prima che sia talmente scarsa di ossigeno da diventare irrespirabile, quando vi si trovano diffusi gli effluvii che esalano dall'animale vivente, in condizioni di sanità e robustezza. S'immagini poi quanto deve riuscire più nocevole, se l'animale che l'ha per ambiente sia infermo, giacente in letto con biancheria sucida e da non potersi mutare, colle materie degli sputi, colle orine e le feci non portate via regolarmente; se la stanza sia umida, uon illuminata, non aerata; se più infermi stiano stipati nel medesimo luogo; se le piaghe purulente non si curino regolarmente coi rimedii opportuni che n'impediscano lo scomporsi delle parti e degli umori corrotti ; e peggio ancora qualora si tratti di morbi appiccaticci. I miasmi si creeranno quand'anche la malattia non fosse di natura maligna e prodotta da infezione, di guisa che ciò che non era in precedenza può svilupparsi in appresso.
Lemaire, nel 18G6, fece uno studio sperimentale per conoscere quale fosse l'influenza delle esalazioni umane nell'aria delle stanze abitate, operando su quella dei dormitorii di giovani soldati e robusti nel Forte dell'Est, presso S. Dionigi, volendo chiarire la causa del fatto rimarchevole, come da persone in perfetta salute, unite entro spazio conterminato, possano pigliare origine malattie gravissime, descritte coi nomi di febbri pestilenziali, delle ambulanze, delle prigioni, delle navi ; di febbri putride, maligne, tifoidee, e di tifi. Procedette condensando il vapore atmosferico col mezzo del freddo, entro il dormitorio stesso ove i soldati riposavano da sette ore, e contemporaneamente esplorando l'aria libera della campagna nell'alto del Forte.
Nell'acqua condensata nel dormitorio trovò, due ore dopo, osservata col microscopio, un numero notevole di corpi diafani e sferici, ovoidi o cilindrici, regolari ed irregolari; i cilindrici aventi 0,001 a 0,002 di millim. di larghezza, e 0,003 di millim. di lunghezza; gli ovoidi e gli sferici di 0,0015 a 0,0020 di millim. di diametro. Sei ore dopo i corpi diafani erano più numerosi, ed a migliaja entro una gocciola del liquido, in cui agitavansi anche de' bac-terii (bacterium termo e punctum) e vibrioni, si dimenavano con moto ondulatorio: vi riscontrò inoltre in grandissimo numero la monade ovoide strozzata dell'Ehrenberg. Dopo 24 ore moltissimi i bacterii (termo), quali isolati, quali uniti a 10, a'20, fino a 100; varii i b. catenula ed i b. punctum; molti vibrioni (vibrio bacillus) ; finalmente monadi e spore ovoidi, essendo diminuiti i corpi diafani.
Altra esperienza, fatta in una casamatta in cui stavano 17 soldati, diede risultati conformi, tranne che i microfiti e microzoarii erano meno numerosi. Nell'acqua condensata all'aria libera, sul Forte, non vide che pochi bacterii (termo) apparire dopo 48 ore, piccolissimi vibrioni e spore, ma senza monadi ovoidi.
Volendo poi conoscere d'onde si sviluppassero quegli esseri microscopici, esaminò la sozzura che si forma sulla cute mediante il sudore ed il pulviscolo atmosferico o quello dei panni, e ve ne scoperse miriadi; ed in numero anche più strrfgranùe
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Guerri Polli Forte Est S. Dionigi Forte Ehrenberg Forte Dionigi
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