Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo
DISINFEZIONE, DISINFETTANTI
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in certe parti del corpo di uomini e donne non abituate a pulitezza, come nella regione ano-perineale, noll'inguino-scrotale, nell'inguino-vulvare, ai piedi e sotto le ascelle. Trovò spore nella materia aderente sul davanti del petto, sull'epigastrio e nella regione lombare e dorsale, ma veruno infusorio (eccezione che il Lemaire attribuisce alla forte acidità di essa) ; bacterii e vibrioni nella materia pul-tacea che aderisce ai denti e nei residui di alimenti che vi annidano; nella carie, nelle gengive irritate ed in cattivo stato vide monadi in gran numero e spirilli (spirtllwn volutane). Nel fiato pure, che attraversò la bocca ammalata, scoperse corpi riproduttori di questi microzoarii, e qualche infusorio già sviluppato; ma non ne scorse più quando la bocca fu previamente sciacquata con acqua contenente il 4 per 100 di acido tartarico, e poi acqua pura, dacché l'acidità abbastanza palese fa morire quegli esseri microscopici.
Il Polli con nuove osservazioni sempre più dimostrò la malefica influenza dell'aria confinata ; notò che fa vomitare gli animali indotti a respirare per lungo tempo, che li rende ammalati con sintomi tifoidei, i quali durano più giorni, anche dopo di averli posti all'aria libera, e che lasciativi morire, mostrano maggiore proclività alla putrefazione, di quello che si vegga nei cadaveri di simili animali uccisi nei modi ordinarli e messi in loro confronto.
Avendo poi una sera di grande concorso raccolta la parte condensabile dell'aria del teatro della Scala, valendosi dell'apparecchio del Moscati, collocato sopra all'apertura circolare, che nella vòlta corrisponde alla grande lumiera centrale, n'ebbe un liquido dell'odore di tanfo, limpido nei primi giorni, che poi si rese torbidiccio, e di puzzo nauseante, e che, mescolato con soluzione di glucosio (1 p. di questo e 4 p. di acqua), indi tenuto fra 20 e 24°, produsse una lenta fermentazione, con muffe verdi alla superficie.
Ma se l'aria dei luoghi, poco ventilati, in cui stanno agglomerate molte persone, sane o non certo in condizione d'infermità presente, porta seco principii nocevolicon germi di microfiti e di microzoarii, non può dirsi che ne vada priva anche l'aria libera, in ispecie quella che circola per le contrade delle città e di altri siti abitati dall'uomo e dagli animali. Agnus Smith fino dal 1846 fece conoscere di avervi trovati polviscoli organici sospesi ; e nel 1868 confermò le osservazioni annunziate diciott'anni in precedenza. Per raccogliere il polviscolo organico indusse l'aria a gorgogliare in acqua pura, per lungo tempo; l'acqua, trattenendole materie volitanti nell'aria, formò un sedimento, che Dancer esaminò col microscopio, contandovi in una sola goccia non meno di 250,000 spore, d'onde 37 milioni per le 150 goccie di cui risultava il totale del liquido sedimentoso.
Considerando che l'acqua sottrae facilmente il polviscolo dell'aria, lo Smith sospettò che anche la pioggia adempisse al medesimo ufficio, e trovò infatti grandissime differenze, per le materie organiche, tra la pioggia caduta in un luogo e quella caduta in altro. Allorché l'aria fu purgata dalle prime pioggie, in appresso la sostanza organica più non si riscontra.
Nuova Encicl. Itau Voi.
Tyndall posteriormente dimostrò resistenza della materia organica nell'aria; essendosi provato ad assorbirne il polviscolo, facendola feltrare attraverso pezzetti di vetro bagnati di acido solforico, e la pomice imbevuta di potassa caustica, non conseguì l'effetto sperato; per riuscirvi dovette valersi di una temperatura elevata, capace di distruggere gli organismi. Quando l'aria passò troppo rapidamente attraverso la fiamma, in allora apparve nel tubo dell'esperienza una nube azzurra finissima, indizio, in questo caso, di particelle di carbone rimastevi nuotanti per la incompiuta combustione. Statuendo il confronto tra l'aria degli appartamenti e quella della campagna, la prima ne apparve satura; la seconda assai meno carica, senza mai esserne priva affatto. Per chiarire il quesito, che avvenga del polviscolo aereo quando si respira, egli sperimentò l'aria epinta fuori dai polmoni dopo averla aspirata, e verificò che il fiato, spoglio dell'umidità, dapprima mostra di contenere una certa quantità di particelle sospese, ma ne è privo affatto nelle ultime parti dell'espirazione. Dunque, ne conclude il Tyndall, i polmoni assorbono le materie organiche, ed anche le inorganiche diffuse per l'atmosfera, e con esse i germi di pianticelle e di animalcoli, i quali possono operare come sorgenti di malattie.
A certificarsi se il cotone cardato sia valevole a purgarne l'aria, l'aspirò tenendo contro la bocca e le narici una manata di esso cotone, e indi respirò per lunga canna di vetro, disposta per vedervi i corpuscoli se ve ne siano, e in questo caso non gli si fecero manifesti, neppure nel principio dell'aspirazione, in opposto di quanto si accennò per l'esperienza antecedente. Dunque il cotone serve di feltro purificatore, e serve anche la seta (sebbene con minore efficacia), avendosi riconosciuto che una pezzuola di seta contro la bocca produce il detto effetto.
Essendo gli organi respiratorii una specie di ricettacolo, entro cui vanno ad annidarsi i polviscoli atmosferici, nulla è di più sicuro, sgraziatamente, che, qualora tra quelli assorbiti se ne riscontrino d'infeziosi, essi non abbiano da svilupparsi, propagarsi, diffondersi nell'economia interna dell'animale, e darvi nascimento al morbo di cui sono i primi generatori, qualora non vi faccia ostacolo la cost tu-zione dell'individuo,© non se ne sia impeditolo sviluppo da cure preventive con rimedii opportuni, o non se ne spenga la propagazione. Hannon ebbe a provare sopra se stesso fino dal 1843 come le spore delle alghe microscopiche di acqua dolce, quali si spandono per l'aria nel tempo della loro fruttificazione, gli apportassero la febbre intermittente; della qual cosa lo aveva avvertito il prof. Morren, asseverandogli che egli se l'era presa ogniqualvolta avea studiato troppo da vicino le muffe.
Tale osservazione dell'Hannon ci conduce a cercare quali siano le cognizioni che si hanno sul proposito della diffusione di malattie per opera di germi viventi, e che l'aria reca con sé e diffonde.
Gratiolet e Lemaire fecero condensare sulle pareti di un vaso pieno di ghiaccio i vapori miasmatici che nella Sologna s'inalzano dalle paludi di Trem-blevif, spargendo le febbri intermittenti all'intorno per otto o dieci chilometri; ed esaminando col microscopio il liquido raccolto, si videro sporule, darlL 47
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