Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo

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      DISINFEZIONE, DISINFETTANTI
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      di poco prezzo, il potassico od il calcico, che forniscono ozono in abbondanza, qualora si usi l'acido solforico a decomporli. Dosando il permanganato, inaffiandolo a gradi coll'acido solforico, racchiudendo la mescolanza in bottigliette con tappo foracchiato, e distribuendolo per varii lati del locale chiuso, se ne avrebbe una lenta esalazione di ozono, il quale distruggerebbe, di mano in mano che si produce, i principii miasmatici nell'ambiente atmosferico.
      < Se, soggiunge il Polli, l'applicazione di questo depurativo all'aria viziata riuscisse, tutte le esigenze della ventilazione che (soprattutto nella stagione vernale) sono indispensabili nei locali delle grandi adunanze, nelle scuole, nei teatri, nei dormitoi, nelle caserme, ecc., tornerebbero semplificate, e si ridurrebbero al minimo, ossia quasi alla cifra del volume dell'aria che la fisiologia insegna occorrente in un dato periodo di tempo per la respirazione, e che si riduce da 10 a 12 metri cubi nelle 24 ore; mentre attualmente l'afa provata entrando nei locali di aria confinata e il tanfo che vi si sente, anche qualora si riunovi in certe proporzioni, indussero Peclet e Le-blanc dapprima, e più recentemente il generale Morin a stabilire cifre enormi di ventilazione, cioè quasi centinaia di volte maggiori dell'indicata, nel solo intento di trascinar via con attive aerazioni quel sepopneuma che in tenui proporzioni toglie all'aria la sua salubrità.
      « L'odore dell'ozono è percettibile appena, e torna sempre meno disgustoso di quello del cloro, del bromo e del jodio, sebbene riesca più efficace.
      < In una camera chiusa ed affollata si potrebbero sospendere cestellini ad altezze diverse, contenenti piccoli recipienti, con entro il permanganto e l'acido solforico, in dosi determinate ed equivalenti, e delle quali si conosce la durata dell'azione; ed in cui si potrebbe far affluire l'acido, a poco a poco, sul permanganato, sostituendo poscia ai recipienti esauriti altri di fresca preparazione. Si potrebbe verificare la diffusione dell'ozono col sussidio delle carte ozono-metriche, così che, replicando la prova nella camera, ora vuota, ora piena di persone, non riuscirebbe malagevole di trovare le proporzioni opportune, alfine di non isciupar troppo degli ingredienti produttori dell'ossigeno attivo ».
      Acque. — Le acque sono fomite e veicolo di malattie miasmatiche. Essendo ricettacolo di esseri microscopici viventi e morti, e di materia organica in via di putrefazione, non solo avventano nell'aria, evaporando, spore e germi di microfiti e di micro-zoarii ; ma per se stesse, quando si usano a bevanda, ne introducono a miriadi nell'economia animale, e con essi i principii generatori di morbi epidemici o contagiosi. La mala loro influenza, quando siano corrotte, impure, stagnanti e servano per dissetare, fu riconosciuta praticamente in più casi ; ad esempio, si vide che nei luoghi coltivati a risaja tornano più nocive le acque potabili infette che non l'aria stessa, qualora si osservi un regime dietetico ed igienico contribuente alla sanità in quelle date condizioni; finalmente fu verificato nei tempi di colèra, che quella parte di città in cui i pozzi somministravano acque impure, fu battuta più crudelmente dal flagello che l'altra nella quale le acque potabili eranoprive di materie organiche in atto di decomposizione. Laonde il consiglio ripetuto ed avvalorato dagl'igienisti più oculati, di purificarle qualora, dopo attinte, si conosce che facilmente pigliano od hanno un sapore non fresco, non gradevole ; qualora, saggiate con nitrato d'argento o con cloruro d'oro, producono facilmente un imbrunimento per la riduzione dei due sali metallici, senza uopo neppure che la luce diretta ajuti la reazione ; qualora, esaminate col microscopio, o subito dopo averle attinte, o trascorsa qualche ora, lasciano scorgere esseri viventi nel loro seno.
      La purificazione delle acque piovane, di quelle dei pozzi, delle cisterne, dei fiumi, dei canali, si eseguisce col mezzo delle feltrazioni per istrati di sabbia, ciottolini e carbone, usando le maniere e le disposizioni che furono descritte già in quest'opera in Acqua, Carbone, Cisterne; onde vi rimandiamo il lettore per quanto gli occorra di sapere in proposito ; bastandoci qui di riferire quanto si trova scritto negli autori più riputati circa ai casi speciali di acque già corrotte od in grande propensione di corrompersi per essere cariche di materie organiche.
      Scherer propose nel 1864 il solfato di perossido di ferro neutro, che si aggiunge in conveniente proporzione nell'acqua da purificare. Il sale ferrico, dopo che fu sciolto nell'acqua purificabile, e mescolatovi accuratamente acciò vi si diffonda con uniformità per ogni lato, si decompone a poco a poco, deponendo un solfato basico, il quale trae con sè le materie organiche ed altre impurezze. È necessario determinare precisamente con uno o più assaggi la quantità dell'ingrediente depurativo, dacché occorre in dose diversa a norma del grado d'impurezza dell'acqua. La quale quantità si conosce esser bastante da ciò, che deve tornare sufficiente per la precipitazione compiuta della materia organica, senza che sopravanzi del ferro disciolto, tranne lievissime traccie, d'onde non si abbia sapore di astringente e di ferruginoso.
      Liebreich, Schur e Wichelhaus fecero recentissime esperienze sulla depurazione delle acque potabili, e loro risultò come conclusione finale : che perdono le qualità nocive col mezzo della bollitura, come fino da antico tempo fu noto ai Cinesi; che giova una tenue dose di permanganato di potassa, sino a che ne rimanga un lieve coloramento rosso; che giova pure un poco di allume per l'acqua torbida o che s'intorbida col riposo, ed a tale effetto si prepara una soluzione di solfato, di allumina e potassa, o di allumina e soda in 18 parti d'acqua. Avuta questa soluzione normale, se ne versa una cucchiajata in una secchia d'acqua, di capacità ordinaria, ossia 1 gr. della soluzione per 7000 a 8000 grammi dell'acqua da chiarificare. Fatto il versamento, succede un torbido maggiore, e scendono al fondo fiocchetti di materia precipitata che trascina seco le materie organiche e toglie l'odore ed il sapore sgradevoli. La posatura è compiuta nello spazio di sei ad otto ore.
      I feltri di carbone, come sperimentarono i mentovati autori, non prestarono buon servigio che dopo aver sostenuta una calcinazione gagliarda, ed essere stati raffreddati in recipienti chiusi, fuori del contatto dell'aria.
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Nuova Enciclopedia Italiana - Volume VII (parte 2)
Dizionario generale di scienze lettere industrie ecc.
di Gerolamo Boccardo
Utet Torino
1879 pagine 1048

   

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