Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo

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      DISINFEZIONE, DISINFETTANTIporzione soverchia delle materie solide trascinate, che, deponendosi in copia soverchia, ivi giacendo seguitano a putrefarsi ed avventano emanazioni infeste nell'aria. Perciò notava che, lasciandole deporre avanti di spargerle pei prati, ed ajutan-doue la posatura, nulla più si aveva da lamentare, e consigliava eziandio di procedere alla irrigazione per via di fognatura, che è quanto a dire diramandole pel sottosuolo, acciò, essendo assorbite per capillarità dal terreno, gli arrecassero insieme coll'umidore anche le materie organiche e saline tenute in soluzione. Egli ne conclude che tutte le acque delle fogne devono essere adoperate per l'irrigazione, e giammai dirette in qualche corso d'acqua od avviate al mare.
      Cloache. — Per la disinfezione delle cloache, cioè delle materie escrementizie raccoltevi, Bird pubblicò utili norme, che crediamo vantaggioso di qui riferire per sommi capi, non potendo estenderci più lungamente.
      Le materie fecali, com'egli osserva, in ragione della loro natura, cominciano a putrefarsi rapidamente, e, mentre tramandano esalazioni deleterie, perdono una parte dei loro principii fertilizzanti ; e la scomposizione può essere suscitata presto facendole colare, fresche ancora, in mezzo ad immondizie più antiche, in serbatoi di pozzi neri, e con più sollecitudine in ampii immondezzai. Si può sospendere la loro scomposizione o prevenirne gli effetti nocivi colla separazione delle parti più consistenti, che si porranno a disseccare a bassa temperatura con antisettici chimici. Tale separazione si può conseguire facendo scorrere il liquido denso per serbatoi e canali muniti di tubi e chiudendo, avendo cura che la corrente proceda con lentezza e sia diretta al livello medio, in maniera da non turbare nè la superficie nè il fondo del serbatojo ; e per accelerarla loro si mescerà, in istato secco, una certa dose di argilla impregnata di acido solforico.
      L'argilla solforica, e soprattutto l'argilla ferruginosa, si preparerà con nove parti di essa ed una parte di acido solforico del commercio, non distillato, ricco per anco di prodotti nitrosi e di solfato di piombo ; fu conosciuto che è un precipitante gagliardo, poco costoso, che opera come defetorante ed antisettico, senza recare danno alla forza dell'ingrasso che se ne ritrae, anzi accrescendone le proprietà fertilizzanti. L'acido solforico che vi sussiste libero satura l'ammoniaca; il solfato di ferro che vi s'ingenera ne decompone il solfidrato, e insieme col solfato d'allumina precipita la materia organica e la riduce in condizione da impedirne, almen fino ad un certo punto, la successiva alterazione.
      Quanto alle materie galleggianti nei liquidi delle cloache, si toglieranno quotidianamente, spremute al meglio possibile, messe in serbatojo speciale e trattate coll'acido solforico grezzo e diluito. Si toglieranno pure le parti solide e precipitate quando lo spazio compreso tra i serbatoi e le cloache ne sia pieno, e si tratteranno similmente coll'acido solforico, e potranno seccarsi rapidamente, sopra strati di ceneri lisciviate o d'argilla scaldata a circa 65°, sotto portici o tettoje, e quando siano già sec-
      che si tritureranno per averne un ingrasso di uso immediato.
      Levate le materie solide dalle cloache nella maniera esposta, scompajonole emanazioni puzzolenti, almeno per una buona parte, ed i liquidi escono dai serbatoi in istato di chiarificazione soddisfacente. Bird considera l'acido solforico come il migliore ed il più economico fra i disinfettanti per impedire la putrefazione delle feci solide, perchè salifica l'ammoniaca, converte a poco a poco in glucoso i principii vegetali, fa cessare la fermentazione, ingenera sali fertilizzanti, si contrappone a che l'ammoniaca si disperda durante la disseccazione, purché la temperatura non giunga a tal grado da svolgere gas fetidi e da decomporre il solfato di ammoniaca.
      L'argilla solforica fu analizzata da Taylor, che la trovò composta di solfato di allumina liquida con sesquiossido di ferro ; e i sali del sesquiossido già sappiamo che hanno facoltà precipitante sulle materie organiche sciolte nell'acqua. Quando si voglia adoperarla per gli escrementi liquidi, si getterà nei punti d'onde incomincia lo scolo. Se ne spargerà una quindicina di grammi stemperati con acqua, una o due volte per giorno, ed anche più spesso ; nelle latrine non si sprigioneranno più odori puzzolenti, e le abitazioni ne saranno risanate.
      Spedali, camere di ammalati, luoghi chiusi per assedio, cimiterii estemporanei, infermerie in tempo di guerra. — Il Barker, che si occupò con amore singolare dei mezzi migliori di disiniezione, consiglia, per mantenere sana l'aria nelle stanze degli ammalati, di prevalersi in primo luogo della ventilazione, qualora si possa, senza danno ed incomodo dell'infermo, tenere la temperatura ambiente fra 22° e 23° centigradi. Egli afferma che, qualora il mutamento dell'aria si compia con regolarità in proporzione bastevole, non occorrono disinfettanti speciali, tranne del caso in cui si abbiano da trasportare escrementi.
      Ma se l'aria debba rimanere confinata, converrà purgarla cogli agenti ossidanti e con qualche rinnovamento dell'aria. Il cloro, l'ozono, il jodio, l'acido iponitrico, l'acido solforico gli pajono i più idonei, lasciando al medico di concedere la preferenza all'uno od all'altro, secondo l'opportunità.
      Pel cloro devesi usare in istato liquido, tenuto in bottigliette, che si sturano di tempo in tempo, secondo le prescrizioni, e da persona intelligente, collocate in varii punti della camera o dell'infermeria. 11 jodio presta eziandio utili servigi, esponendolo in bacinette aperte all'aria, o versato su carta bibula in istato d'acido jodidrico. Se occorre un'azione più efficace, si scalda blandamente la bacinetta; e talvolta si adopera in concorso col cloro. Per norma, giova sapere che 3,5 gr. di esso in isquamette, messi in una salsiera aperta, ed in luogo di aria libera, avente due mila piedi cubici di capacità, evaporarono per intero nello spazio di sedici giorni, avendosi una temperatura media di 15 a 16° centigradi.
      Barker considera gli acidi solforoso e nitroso meno convenienti del cloro e del jodio. Egli vide che, in un manicomio, le camere destinate ai paralitici, che perdono le feci e le orine, il jodio in vapore
     


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Nuova Enciclopedia Italiana - Volume VII (parte 2)
Dizionario generale di scienze lettere industrie ecc.
di Gerolamo Boccardo
Utet Torino
1879 pagine 1048

   

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