Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo
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DISINFEZIONE, DISINFETTANTIScienze di Parigi di studiare i mezzi più acconci alla disinfezione dei luoghi in cui si avessero da curare infermi di malattie contagiose, durante l'assedio, e dopo aver tenuta adunanza col Comitato consultivo d'igiene del servizio medico degli ospedali, conclusero per alcuni suggerimenti, che riporteremo colla debita concisione, senza tacere ciò che vi fosse di importante.
Tra i primi agenti distruttivi dei miasmi proposero l'acido iponitrico, poiché, nell'agile ossidando, si converte in biossido di azoto, il quale a sua volta si riconverte in acido iponitrico coli'intervento dell'ossigeno atmosferico. Ma poiché i prodotti nitrosi sono corrosivi e velenosissimi all'uomo, occorrono molte precauzioni acciò, in cambio di arrecare vantaggio, non apportisi nocumento. Avanti di procedere alla fumigazione iponitrica dei luoghi da disinfettare non abitati attualmente, si dovranno chiudere le fessure delle finestre e dei paracamini con liste di carta incollata di fresco, ed in ispecie quelle che comunicassero colle stanze abitate al presente, e per lo spazio di ciascun letto, cioè di 30 a 40 m. c., si adopreranno le dosi seguenti :
Acqua.......... 2 litriAcido nitrico del commercio . . 1500 gr.
Tornitura o limatura di rame . . 300 gr.
Si avranno già collocate in precedenza, nei debiti posti, tante terrine d'arenaria della capacità ciascuna di 8a 10litri, quanti i letti,e visi verseranno l'acido e l'acqua, in ciascuna delle quali si tufferà un sacchetto di tela grossolana con entro il metallo, immergendolo adagio, e cominciando dalla parte più remota dalla porta aperta, e si seguiterà fino alla più prossima, per indi uscire, chiudere e turar*e con mota e colla le fessure. Non si rientrerà che 48 ore dopo. Dovendo riaprire le finestre, dopo trascorso il detto spazio di tempo, si potrà procedere senza inconvenienti, purché s'introduca l'operatore munito di un apparecchio di Galibert per la sicura respirazione (V. Galibert [apparecchio di]).
In cambio dei vapori iponitrici, 6Ì può anche purgare l'aria ambiente coll'acido fenico, mediante una mescolanza di 1 p. di esso con 3 p. di sabbia silicea o di segatura di legno. Si distribuisce la polvere fenica entro terrine collocate come dicemmo ; e l'acido fenico si diffonde a poco a poco per tutto lo spazio, e si rende manifesto per l'odore che gli è proprio. Si può anche, sciolto in 25 a 30 volte il volume di acqua, aspergerne il pavimento ogni giorno, purché si proceda con dosi moderate, ed anche sui letti degli ammalati.
Devergie opina che un quattromillesimo di acido fenico, sciolto nell'acqua, sia bastevole per disinfettare, durante i calori estivi, la stanza mortuaria, senza uopo di tirante d'aria, quand'anche vi si trovino giacenti da sei a sette cadaveriQuanto poi alla disinfezione dorica, meno efficace d'assai della fenica per uccidere i germi di putrefazione, siccome si suole non trascurarla, dacché, come notammo in addietro, reca i suoi utili, si procede nel modo seguente : si prende un sacco di tela robusta, della capacità di un litro, e si empie con J/2 chilogr. d'ipoclorito di calce, e poi si chiude con legaccia ; si tuffa entro terrina contenente un litro
di acido cloridrico, della densità di 1,150, e tre litri di acqua, e quando l'impregnazione dell'acido sia avvenuta, si serrano gli usci e le imposte e si turano le fessure con carta. Valendosene per la disinfezione dei materassi, coperte, ecc., saranno stati già sospesi nella camera, dall'alto perpendicolarmente, acciò l'aria ricca di cloro possa circuirli liberamente. Dieci terrine da cui si sviluppino 500 litri di gas cloro bastano per la purgazione di 20 a 25 materassi contaminati.
Per disinfettare mobili, biancherie, coperte, si esporranno alle fumigazioni iponitriche, indi si passeranno al bucato, e si farà cardare e lavare la lana, la quale (e similmente abiti, panni, calze, corpetti pure di lana) si potrà tenere immersa in tini contenenti una soluzione di ipoclorito di soda, fatta nella proporzione di 1 p. dell'ipoclorito e 3 p. di acqua.
1 letti di ferro verniciati, le mobiglie tutte di legno si fumigheranno col vapore iponitrico, e si laveranno colla soluzione d'ipoclorito di soda.
Disinfezione nei tempi del colera. — Il Direttorio dell'assistenza pubblica di Parigi, di concerto colla Direzione delle farmacie degli spedali, propose nel 1866 alcune prescrizioni di disinfezione, che qui reputiamo opportuno di riferire.
1° Purificazione della biancheria tolta dal letto degli ammalati, delle fodere, dei materassi, dei pannilini, come camicie, corpetti portati dai dote-rosi, ecc. — Si fa lavacro conIpoclorito di soda......1 litro
Acqua..........9 litri.
2° Disinfezione dei catini, vasi da notte, pitali, ecc. — Si vuotano, s'immergono immediatamente in tinozza o secchione conIpoclorito di calce secco . . 500 gr. Acqua......... 9 litri.
Si stempera l'ipoclorito e si agita il deposito quando vi s'immergono i vasi, i quali devono poi esser lavati in secchio di acqua comune ed asciugati prima di riadoperarli. Nella sera si versa il liquido nel cesso o nel lavatojo e si rinnova la soluzione.
3° Disinfezione dei pozzi neri, latrine e pisciatoi. — Dove si hanno latrine perfezionate, basta lavarle colla predetta soluzione d'ipoclorito di calce, e ogni mattina e sera versare giù per la latrina un secchio, ossia 10 litri della soluzione seguente:
Solfato di ferro...... 500 gr.
Acqua......... IO litriAcido fenico a Vioo • • • • 100 gr.
Per lavare la pietra su cui si siede si userà la solita soluzione d'jpoclorito di calce.
4° Disinfezione delle sale anatomiche, della stanza mortuaria, della stanza in cui si tiene la biancheria sporca, dei condotti di ventilazione per Vuscita dei-Varia, degli utensili a cui si sospende la biancheria sporca. — Si versa entro vaso di areuaria una soluzione diAcido pirolegnoso......1 litro
Acqua..........4 litri.
Durante il giorno vi si aggiungono 250 grammi d'ipoclorito di calce per averne uno sviluppo copioso e continuo di cloro.
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