Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo

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      DISPOSIZIONE E DISTRIBUZIONEportanza essenziale quella degli argomenti. Orazio insegnò: Singula quceque locum teneant sortita decenter ; e le vie per cui l'oratore può giugnere a soddisfare questo precetto sono due, cioè, col disporre i suoi argomenti o analiticamente, o sinteticamente.
      Il metodo analitico è quello in cui l'oratore nasconde l'intendimento suo riguardo a ciò che ha in animo di provare, finché non abbia condotti gradatamente gli uditori alla divisata conclusione. Da una verità conosciuta egli li guida a mano a mano ad un'altra, procedendo per una catena di argomenti sino a tanto che la conclusione emerga qual naturale conseguenza delle proposizioni precedenti. Socrate con questo metodo confuse i sofisti del tempo suo, stringendoli a concedergli ora una proposizione ed ora un'altra, finché li guidava a dover concedere inevitabilmente la principale conclusione a cui mirava.
      Ma pochi soggetti oratorii si prestano a questo metodo, e rare sono le occasioni in cui convenga di usarlo. Più accomodato è al parlar popolare il metodo sintetico, nel quale a dirittura si stabilisce il punto che vuol provarsi, se ne recano gli argomenti l'un dopo l'altro, finché l'uditore sia interamente convinto. L'oratore valendosi di questo metodo, tra i varii argomenti deve scegliere quelli che sono più solidi per adoperarli principalmente; indi ha da ingegnarsi di ben disporli, rifuggendo dall'accozzar insieme quelli che sono di disparata natura. L'orazione dovendo afforzarsi procedendo, l'oratore deve disporre gli argomenti secondo il loro grado di forza, ut augeatur semper et increscat or atto. Ma se la causa patisce difetto di argomenti, se un solo sarà forte, dovrà incominciare da questo onde preoccupare per tempo in suo favore l'animo degli ascoltanti. Se in vece saranno due di gran peso, porrà l'uno in principio e l'altro in fine, collocando nel mezzo i più deboli. Se tutti sono certi o convincenti, ognuno vuoisi trattare ed amplificare a parte ; se sono dubbiosi o solamente verosimili, gioverà accozzarli insieme sicché si sorreggano vicendevolmente. Quintiliano reca in proposito l'esempio di uno accusato dalla pubblica voce di aver ucciso un proprio parente del quale doveva raccogliere l'eredità. Mancando le prove, si procedette per conghietture : « Tu aspettavi (si disse) una grande eredità: tu eri in grandi strettezze ; pressavanti da ogni banda i creditori; avevi offeso il tuo parente che ti aveva costituito erede : sapevi ch'egli pensava a mutar testamento: non v'era tempo da perdere ». Queste conghietture, prese ad una ad una, sono inconcludenti ; ma tutte insieme hanno molta efficacia e inducono convincimento morale in chi ascolta.
      Il soggetto vuol essere ben meditato, gli argomenti si hanno a notare a mano a mano che ci soccorrono alla mente, continuando sino a tanto che la fonte loro rimanga esaurita. Ciò fatto, si dee pensare alla loro collocazione nell'orditura dell'orazione, sicché l'ordine loro sia il più idoneo, il più efficace a condurre gli animi a persuasione. I più fiacchi od inopportuni al soggetto ed alle circostanze si hanno n rigettare. La stessa maniera deve tenersi riguardo all'ordinamento delle autorità e degli esempi con cui voglionsi confortare i trovati argomenti; e ciò richiedesi principalmente nelle cause giudiciali e ,
      nei ragionamenti sacri e morali. Per le cause civili gioverà notare sotto od a lato di ciascun argomento le leggi, gli statuti, le sentenze dei tribunali e dei giureconsulti; e pei ragionamenti sacri e morali, i testi delle Scritture, dei Concilii, dei santi Padri, ecc.
      Ma anche in questo, oltre all'ordine, è necessaria una scelta giudiziosa; e bisogna inoltre guardarsi da una soverchia citazione di testi, di esempi, ecc. In questo difetto, a dir vero, cadono troppo spesso gli avvocati ed i predicatori per fare pompa di erudizione ; erudizione che per lo più costa loro poca fatica, trovandosi bella e radunata nei repertorii, nelle concordanze, ecc.
      DISPOSIZIONE e DISTRIBUZIONE (est. e B. A.). -Allorché il poeta o l'artrsta si è colla mente impadronito di tutta la materia che deve entrare in qualche sua composizione, egli si mette a disporla e distribuirla, cioè ordinarla e compartirla in modo da meglio ottenere il fine che all'opera sua propose. La materia dev'essere già pronta e scelta; e sebbene nell'eleggere (V. Elezione) già siasi in parte tenuto conto del dove ciascuna cosa dev'essere collocata, tuttavia una più speciale e più calma riflessione sull'ordine che loro si vuol dare è necessaria per più rettamente e sicuramente procedere. Imperciocché quantunque la poesia, come cosa tutta d'inspirazione e d'ardimento, sembri a taluno disdegnar vincoli d'ogni maniera, non è pur men vero che i suoi voli, quando non siano dalla ragione guidati per la via dell'ordine, riescono a quel fine cui riesci il volo simboleggiato nella favola d'Icaro; e la pittura e la scultura (quest'ultima specialmente), mentre ubbidiscono a certe norme loro speciali, seguono un ordine misuratissimo, sovrattutto per quel che riflette alla composizione. E la parola stessa composizione altro non significa se non porre insieme ed unire : e bellamente solo si uniscono quelle cose che hanno affinità ed armonia; e le arti belle sono tutte armonia; l'armonia è tutta ordine. Venendo poi al particolare della pittura, si dispongono in sul davanti le figure che debbono esprimere la parte più importante del soggetto, distribuendo nel quadro le varie figure o gruppi! che servono a rischiarare, compiere od arricchire la composizione. Così, per esempio, Raffaello praticava nella Battaglia di Costantino, eseguita, dopo la sua morte, dal suo discepolo Giulio Romano nelle sale del Vaticano.
      Talvolta la disposizione e la distribuzione prendono un andare diverso, e da una cosa che ci è più vicina siamo per esse sollevati alla grandezza e sublimità di un concetto, cui in altra guisa forse non potevamo pervenire. Di tal maniera è la Trasfigurazione di Raffaello, in cui nel primo piano inferiore le figure dell'ossesso e dei discepoli in diverse attitudini ci guidano al gruppo superiore e più lontano dei tre apostoli, i quali sono beati da un raggio della gloria di Cristo splendente di maestà divina fra Mosè ed Elia.
      Nella scultura poi, se il gruppo è composto di varie figure, una ricca e feconda immaginazione ben può suggerire bei partiti, armoniose masse, variati contrasti di rilievi e di scuri, di panneggiamento e di carnagione; mala difficoltà del disporre e distribuire bene quivi è immensamente maggiore che non è nella pittura; imperocché dovendosi cont^iOOQLe


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Nuova Enciclopedia Italiana - Volume VII (parte 2)
Dizionario generale di scienze lettere industrie ecc.
di Gerolamo Boccardo
Utet Torino
1879 pagine 1048

   

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