Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo
DISSACO — DISSECCATOLO DELLE LANE
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celebri Curiosities of Literature venne in luce nel 1791, il secondo alcuni anni dopo, ed il terzo nel 1817. A quest'opera rappiccansi le Literary Miscel-lanies, le QuarreU of Authors, e le Calamities of Auihors, ricche tutte di aneddoti e di svariata erudizione. Per molti anni aspettossi da lui una storia dell'inglese letteratura; ma egli rivolse principalmente la sua attenzione al tempo di Carlo I, e scrisse i suoi Commentar ies of the life and reign of Charles i, i quali gli procacciarono all'Università d'Oxford il titolo onorifico di dottore in legge. In luogo dell'istoria letteraria dell'Inghilterra ei pubblicò però le Amenities of Literature (Londra 1841 ; 5® ediz. 1851), compiute coll'ajuto di sua figlia, perocché gli fosse venuta manco la vista nel 1839. Disraeli morì nel suo podere di Bradenham-House nella contea di Buckingham il 19 gennajo 1848, e le sue opere compiute furono pubblicate con uno schizzo della sua vita da suo figlio Beniamino Disraeli, celebre romanziere e ministro attuale in Inghilterra inalzato al grado di Lord Beaconsfield.
DISSACO {hot.). Y. Dipsaco.
DISSECAZIONE (chir. e med. leg.). V. Dissezione.
DISSECCANTE (terap.). — Epiteto dato da' chirurghi a quelle sostanze che si applicano esternamente per far cessare le secrezioni delle ulcere e favorirne il rimarginamento. Tali sono l'acqua di calce, la colofonia, la scorza di quercia, lo storace, la mirra, la cerussa, il minio, la tuzia, l'allume, la china-china, l'acqua vegeto-minerale di Goulard, ecc. Il loro uso però è assai limitato ai nostri giorni; imperocché, se esiste ancora uno stato infiammatorio manifesto, la maggior parte di essi sono controindicati; in "caso contrario la cauterizzazione è il miglior disseccante che si conosca (V. Ulcera).
DISSECCATIVI (veter.). — Medicamenti i quali, applicati sopra crepacce, ulcere o piaghe, ne assorbiscono l'umidità ed asciugano così la superficie della pelle che ricuoprono. Il pannolino asciutto, la filaccia fine, le terre argillose, la creta, gli ossi di seppia, la spugna e l'allume calcinati, le polveri vegetabili astringenti, quelle di china e di scorza di quercia, quelle di licopodio e di vescia soprattutto, producono particolarmente questo effetto. Si mettono ancora tra i disseccativi il litargirìo, la cerussa, l'estratto di saturno, l'allume, il borace, e varii empiastri od unguenti di cui alcuna di queste sostanze fanno la base: tali sono gli empiastri di diapalma e di Norimberga. Egli è specialmente nei casi di piaghe o di ulcere di cattivo carattere, sparse di suppurazione saniosa, la cui cicatrizzazione si è fatta difficile per la grande quantità di sierosità che ne geme, che s'impiega con profitto questa classe di medicamenti.
DISSECOATOJO DELLE LANE (tee».).—PaoloHavrez, professore di chimica industriale a Yerviers, nella Memoria, inserta nella Publication industriale, titolata : Organisation du séchage des laines ; pian d'un séchoir méthodique, espose le condizioni necessarie all'essiccamento delle lane, e propose il mezzo di soddisfarle. Il professore Codazza, direttore del K. Museo industriale di Torino, ne dà compendiosa notizia ed aggiunge molte savie considerazioni che ne piace di qui riferire.
L'Havrez stringe le osservazioni a quei dissec-
catoi, nei quali restano le lane immobili, e si modifica nelle varie fasi d'essiccamento l'azione dell'aria e del calore. Avvertendo che la lana in fiocco dev'essere inumidita d'acqua e di olio per essere cardata, e che se troppo disseccasi nell'aria calda perde di sua morbidezza, propone che, asciugata innanzi tutto la lana con un disseccatolo a forea centrifuga fino a non contenere che il 28 °/0 in peso di acqua, per non lasciarla troppo tempo nel disseccatojo, non si spinga l'essiccazione in questo che fino a che la lana non contenga che il 10 0/° in peso di umidità, proporzione che per la sua grande igrometri-cità la lana riprenderebbe ben presto se fosse estratta maggiormente secca dall'essiccatoio. Osserva inoltre che, mentre l'aria secca e fredda e l'aria calda umida nuociono poco alla lana, le nuoce invece l'aria secca riscaldata a più di 40°. Propone egli perciò che l'aria entri a non più di 10° nel disseccatojo e ne sorta a non più di 40°. A raggiungere tale scopo egli trova necessario che l'aria proveniente dal calorifero sia riscaldata in un piano inferiore, in comunicazione col disseccatojo, mediante tubi percorsi da vapore o da prodotti della combustione, e ciò per ovviare al raffreddamento che soffre nel produrre l'evaporazione. Ed è per questo che l'autore propone una forma di disseccatojo da lui detto disseccatojo metodico. Poche parole basteranno a fame comprendere la disposizione. Due camere A, B di essiccazione sono disposte l'una in prolungamento dell'altra. Sotto di esse corre un piano chiuso, separato pure in due parti a, b corrispondenti alle camere superiori, nei quali spazii sono disposti i tubi riscaldanti. L'aria passa dalle inferiori a, b alle corrispondenti camere A, B mediante aperture praticate nel suolo, e per l'alto di queste camere si scarica nel camino. Due grandi valvole v, Y, composte ciascuna di una ventola girevole in un cilindro in cui sono praticate convenienti aperture, sono interposte l'una (v) fra' due spazii a, è, l'altra (Y) fra le due camere A, B. Una terza valvola analoga (w) serve alla distribuzione del vapore o del fumo nei tubi riscaldanti. Chiarito, come sia qui in seguito, lo scopo di tali valvole, sarà facile il comprendere come debbano essere disposte le luci nei cilindri e come debbano nei diversi casi essere collocate le valvole. Supponiamo che si trovi la lana più umida nella camera A, e quella che ha già subito alquanta essiccazione nella B; le valvole dovranno essere disposte in guisa che il fluido riscaldante passi nei tubi contenuti nello spazio o, per progredire nei tubi contenuti nello spazio b% e di là essere evacuato. L'aria, spinta da un ventilatore inspirante, affluisce nello spazio è, si riscalda a contatto dei tubi, passa attraverso il suolo nella camera B, ove si carica di umidità, ripassa nello spazio a, ove, scaldandosi a contatto dei tubi maggiormente caldi, acquista l'attitudine a sciogliere nuova quantità di vapore e progredendo in B si carica di tutta l'umidità di cui è capace, per essere così evacuata nel camino. Compiuta l'essiccazione nella camera B e posta in essauna nuova carica, trovasi invece inoltrata l'essiccazione nella camera A ; allora per il giuoco delle valvole v, V si rovescia la circolazione del fluido riscaldante e quella dell'aria. Perciò colla lana prossima all'es-
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