Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo
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DISSECCATOLO DELLE LANEsiccazione viene a contatto l'aria secca, ma meno calda, e colla lana meno secca viene a contatto l'aria più calda, ma già alquanto inumidita. È certo che per tal guisa le condizioni preaccennate sono convenientemente soddisfatte, e la proposta del signor Havrez merita molta considerazione. Giova però avvertire che questo non è l'unico modo con cui si possa risolvere il problema pratico nelle condizioni in cui fu posto dall'Havrez.
In una Memoria sui disseccatoi : Considerazioni teoriche sugli essiccatoi a correnti d'aria, e considerazioni pratiche su quelli ad aria scaldata, inserita nel Politecnico (gennajo e febbrajo 1866), si dimostrava il vantaggio economico dei disseccatoi in cui la circolazione dell'aria sia attivata per mezzo di camini di richiamo, rispetto a quelli in cui viene essa prodotta con dispendio di lavoro meccanico. Questo mezzo, sotto il riguardo economico non potrebbe essere suggerito che o quando si disponga di una forza esuberante per gli altri servizii, o quando siasi preventivato un disseccatojo sulla previsione di una certa intensità di produzione, e sia necessario di accelerarne l'azione per soddisfare alle esigenze di una produzione aumentata. In quella Memoria espose una disposizione di disseccatoi conju-gati, in cui la circolazione d'aria si fa per solo richiamo di camino e che soddisfa alle condizioni di far passare l'aria che sorte da una camera in cui l'essiccazione è prossima al termine, in altra in cui essa cominci; di poter introdurre nella prima camera una mescolanza d'aria proveniente dal calorifero e di aria fresca, in tutte le proporzioni convenienti perchè l'aria affluente si tenga entro i limiti voluti di temperatura, e di invertire la circolazione facendo che l'aria arrivi dall'alto e si evacui dal basso, o reciprocamente. Stante poi la facilità con cui il vapore acqueo per peso specifico si eleva e si scioglie nella nuova aria affluente, è evidente che, immettendo l'aria dall'alto, questa ha già preso alquanta umidità prima di venire a contatto della materia da essiccare; umidità però che si era sciolta da essa e che perciò non è una perdita in relazione all'essiccazione. Nei corsi successivamente professati nella scuola fu introdotto un coefficiente pratico nelle formole,lacui determinazione conduce a poter abbassare fino ad un limite des:derato la temperatura dell'aria affluente. Tutte le volte adunque che il voler produrre la circolazione dell'al ia per lavoro meccanico importi o l'acquisto di una forza di acqua e l'installazione apposita di un collettore idraulico, o l'installazione e il servizio di un generatore di vapore e di una macchina motrice, è fuori il dubbio che i disseccatoi in cui l'essiccazione si faccia per solo camino di richiamo sono economicamente più convenienti, e che colla disposizione proposta nella Memoria succitata, tenendo anche conto del modo di poter abbassare la temperatura dell'aria affluente fino ad un limite voluto, si possono soddisfare le condizioni accennate dall'Havrez.
Non richiameremo qui ciò che sta scritto in quella Memoria, credendo invece doveroso l'esporre come si possa ridurre ad un limite voluto la temperatura dell'aria affluente, aumentando il volume di essa.
Rappresentino Mi»*i -M le temperature dell'ariaesterna, dell'aria che effluisce dall'essiccatoio e di quella che vi affluisce dal calorifero; P, p, P,, i pesi di vapore e d'aria contenuti in un metro cubo di mescolanza alle temperature t, tx, assegnati dalle formole note sulle mescolanze d'aria e di vapore acqueo. A il peso d'acqua da evaporare ogni ora ; V il volume d'aria necessario; «od peso di vapore che trae seco un metro cubo d'aria estema sortendo dal disseccatol e at°j ; C, C, i numeri di calore contenuto in un chilogramma di vapore a t? ed a fi dati dalla nota formola di Regnault; n un coefficiente numerico da determinare. Un metro cubo d'aria a t° contiene P di vapore, a diventa in volume 1 e contiene [l -M*r—*)] di vapore. Sarà
perciò
PJl+aft-Ol-P (1),
\e perchè — sarebbe il volume teorico d'aria esterna w
da introdurre nel disseccatojo per evaporare il peso A di acqua, si assumerà come volume praticoV —— (2) w
Per far fronte alle eventualità più sfavorevoli, si supporrà l'aria esterna satura, e quindi questo volume d'aria affluente conterrà un peso V P di vapore ed un peso \p di aria. Perciò l'aria estema affluisce dal calorifero al disseccatojo con un numero di calorie rappresentato daVP[C+0,475(/, +0-/)]-O,237Vp(*1 + e),
essendo, come è noto, 0,475 le calorìe di temperatura del vapore acqueo staccato dal suo liquido. L'aria effluente dall'essiccatoio trae seco un numero di calorìe rappresentato daVPCj+0,237 Vj®t,. La differenza Ira questi due numeri, ossia VP(0,4756) + 0,170(<]—/) + 0,237VjpO (3)
rappresenta il numero di calorìe che devono ridurre il peso A di acqua a t° in vapore a t°j ; per il qual fatto occorronoA(Cj—t) (4) calorie. Eguagliando fra loro le quantità (3), (4), introducendo per V il valore (2), e risolvendo l'equazione risultante rispetto ad n, si ha
(Ci-fr»_ r5ì
(0,475 P + 0,237 p)9 + 0,170 P,(f,—f) Vcon cui si determina il valore di V, purché la temperatura dell'aria affluente non superi il limite 6. Siccome poi per il camino di richiamo si ha
Y = NSKH,
in cui S è la sezione inedia del camino, H l'altezza di esso ed N un numero che dipende dalle temperature t e e dalla forma e natura dei condotti e del camino, è chiaro che si può sempre disporre di S e di H per ottenere il passaggio del volume V di aria, nelle condizioni fissate, attraverso il disseccatojo. Per le condizioni proposte dall'Havrez si ha :
t=10° ti =40 6 = 60;
e poiché
P(10°)=0,009; i>(10°)=l,238; P(40°)=0,051f
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