Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo
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DISSEZIONEesse disposte in modo che mostrino evidentemente un'ordinata e regolare concatenazione fra loro, ne risulterà allora un trattato che potrà dirsi compiuto.
Semplice, chiaro ed animato da un calore temperato, yenza però che apparisca grandiloquo, dev'essere lo stile della dissertazione; suo scopo è stabilire conclusioni logiche intorno al soggetto controverso.
È la dissertazione verbosa di sua natura, e di rado va esente da pedanteria, compiacendosi per
10 più l'autore di essa di far pompa di tutto il suo sapere, anche a rischio di generar noja nell'animo dei lettori. Questi però possono evitarla col chiudere
11 libro; ma il contrario accade stando in conversazione, dove spesso la civiltà vuole che si sopporti il peso di dissertazioni a voce, lunghe, verbose, stentate e monotone.
DISSEZIONE (chir. e med. leg.). — Sezione metodica di un cadavere tanto allo scopo di studiare la struttura del corpo umano, quanto per riconoscere le lesioni che in esso si trovano. Rimandando ai trattati di anatomia chirurgica o topografica i lettori che bramassero imparare il modo di dissecare i cadaveri pel solo studio anatomico, discorreremo qui brevemente della maniera con cui il medico legale proceder deve all'apertura di un cadavere, qualora si tratti di sospetto o di accusa di morte violenta. Alla parola Cadavere (V.) già si è fatto cenno delle precauzioni da usarsi prima di passare a questo esame ; ora ci estenderemo alquanto sulle sue particolarità. In primo luogo, indicata la dimensione del cadavere, il perito dovrà osservare minutamente lo stato in cui esso si trova riguardo al progresso della putrefazione. Quindi noterà le lividure, le suggellazioni, i tumori, le infiammazioni, le gangrene, le lacerazioni, i tagli, le punture, gli slogamenti, le fratture, le mutilazioni, ecc., che apparir possono sulla superficie esterna. Osserverà se esca sangue o marcia da qualcheduna delle cavità che all'esterno si aprono. Se havvi qualche ferita, ne descriverà la forma; e qualora si abbia lo strumento feritore, lo paragonerà con quella per rilevare la corrispondenza che esiste fra l'uno e l'altra. Se vi sono più ferite, noterà il numero ed esplorerà la loro profondità col dito, se si può, oppure con una tenta. Indicherà se le ferite siano infiammate o se tramandino sangue o marcia ; ed estratti i corpi estranei che in esse trovare si possono, li metterà a parte, e passerà in seguito all'apertura del cadavere dopo di averlo lavato e di averne rasi i capelli. Qualora appariscano segni di lesione esterna, sarà meglio incominciare la sezione da quella parte, altrimenti riesce indifferente il principiare da questa o da quella ; ma per minor incomodo aprirà prima il capo, quindi il petto, poscia l'addomine. La sezione delle estremità si esegu'sce soltanto quando sianvi segni di violenza esterna. Il sangue che uscirà si dovrà raccogliere con spugne, e soprattutto non si dovrà confondere il sangue che esce in seguito al taglio dello scalpello con quello che trapela dalle ferite.
Sezione del capo. — Rasi, come dicemmo, i capelli, si faccia un taglio dalla radice del naso alla nuca, quindi un altro trasversalmente da un orecchio all'altro per tutta la profondità degl'integumenti.
Si stacchino questi collo scalpello, e si rovescino, principiando dagli angoli. Coll'ajuto della spatola si stacchi quindi la cuffia aponeurotiea ed il peri-cranio, denudando così affatto il cranio. Si osservi se esistono in esso fratture, depressioni od altre lesioni. Si tagli colla sega il cranio per metà, cominciando dall'osso frontale poco sopra i margini delle orbite, passando quindi ai due parietali, e finalmente all'occipitale, verso il fine della commessura sagittale, guardandosi però dal lacerare le membrane e dall'offendere il cranio, e tagliando col coltello le reliquie delle ossa non segate. Poscia, mediante una leva, si stacchi il calvario e si ponga da parte. Esaminate quindi con attenzione le membrane del cervello e questo viscere stesso in tutta la sua estensione, e notata con esattezza qualunque cosa si verrà a trovare, si riponga il tutto al suo sito, si ricopra col calvario, e si riuniscano nuovamente gl'integumenti mediante cucitura.
Sezione del petto. — Divisi e staccati gl'integumenti ed i muscoli pettorali, si tagliano le cartilagini colle quali le coste si connettono allo sterno, ed esse vengono rovesciate ; le clavicole sono pure con cautela staccate dallo sterno e rovesciate, badandosi a non offendere i vasi sottoclaveari. Alzato poi e rovesciato lo sterno, si osserva se vi sia spandimelo di siero o di sangue nella cavità del petto, e se ve n'ha, si succhia con una spugna per calcolarne la quantità; tagliato quindi il pericardio, si esaminino con attenzione il cuore ed i Buoi vasi, aprendone le cavità ; si osserverà attentamente lo stato dei polmoni, e nel caso che appajano crepitanti e vuoti d'aria, si sospetterà che siano stati feriti ; del che è facile accertarsi soffiando nella trachea, e notando se l'aria ne esce e d'onde. Se sa ravvi qualche ferita viscerale, si notino con attenzione i vasi che furono recisi ; la pleura, l'esofago, il diaframma siano oggetto di un esame minuto, e soprattutto si osservi quale sia lo stato dei vasi sanguigni maggiori. Si riponga poscia il tutto nella sua cavità, e si chiuda questa con apposita cucitura e fasciatura.
Sezione dell'addornine. — Si dividano gl'integumenti mediante un taglio dalla cartilagine xifoidea dello sterno al pube, ed un altro trasversale che passi per l'ombilico ; si allontanino con attenzione i muscoli, osservando se sono per sorte feriti. Si osservi se i visceri occupano la loro sede propria. Si notino attentamente le lesioni che essi presentano per poter distinguere se siano effetto di commozione o di altre cause violente, oppure di qualche malattia.
Non si lasci nulla da esaminare. Lo stato di pienezza o di vacuità del ventricolo e degl'intest ni, la loro contrazione, il sangue, il siero, la sanie, la bile, il chilo, l'orina, gli alimenti, le feccie siano oggetto di un'accurata inquisizione. Si noti se gli intestini siano feriti; se contengono vermi; ed il fegato, la milza, il pancreate, i reni, la vescica siano pure esaminati attentamente e minutamente. Ciò fatto, si riponga il tutto, e si chiuda come sopra la cavità.
Sezione del collo. — In questa parte le les:oni delle carotidi, della giugolare, dell'esofago, della trachea, dei nervi ricorrenti debbono soprattutto essere osservate. Nè si deve omettere Tesante
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