Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo
DISSIDENTI
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della colonna vertebrale per vedere specialmente se avvi lussazione o frattura di qualche vertebra, lacerazione o compressione del midollo stesso, effusione di sangue, siero o sanie nella sua cavità. Soprattutto poi non si trascuri nei casi di ferite di notare le menome loro particolarità a fine di potere stabilire se si debba o no attribuire a qual-cheduna di esse la morte dell'infermo. Nei casi in cui siavi sospetto di avvelenamento, si dovrà prima di tutto legare l'esofago e l'intestino retto, ed esportare tutto il canale alimentare senza aprirlo; rin-chiuderassi poscia in un vaso di vetro, con turare questo vaso con doppia pergamena, e con munire il tutto di suggello in presenza di chi è deputato a presiedere alla sezione, affinchè sia commesso all'esame ed all'analisi del chimico perito. Si chiuderà in altro vaso porzione del sangue raccolto, ed in altro la vescica orinaria, facendo risultare di tutto nel processo verbale. Il perito deputato di un cadavere deve a ciò attendere colla massima attenzione e non dimenticare la menoma circostanza, perchè, oltre al poter essere tacciato di negligenza o d'ignoranza, dalla sua operazione può dipendere la sorte di un accusato.
DISSIDENTI (stor. eccl). — Si dà generalmente questo nome alle persone le cui credenze sono diverse da quelle che sono professate dalla Chiesa nazionale di un paese, ma più particolarmente si usa per designare con esso in modo speciale le diverse sètte religiose che dissentono dalla Chiesa anglicana, sia su punti di domma, sia in materia di disciplina. Il loro nome inglese è dissenters (dissenzienti), ma si dicono pur anche non-conformisti.
I primi dissidenti apparvero sotto il regno d'Elisabetta, e una grande austerità di principii feceli tosto denominare Puritani (V.). Fra essi si distinsero soprattutto Brown, capo della setta dei brownisti, Harrison, Hooper, ecc. Fin dalla loro origine essi furono accolti con violente persecuzioni dai loro confratelli anglicani, il che non fece altro che aumentarne il numero e l'influenza, a segno che sotto Carlo I, padroni del Parlamento, stabilirono il presbiterianismo in Inghilterra. Ma presto di mezzo a loro (verso il 1644) uscirono gl'indipendenti, i quali, animati da una ripugnanza ancora maggiore per ogni stabilimento ecclesiastico ed ogni tirannia politica, spinsero le cose più oltre che i loro antichi alleati, e trionfarono sotto la repubblica e sotto il protettorato di Cromwell (1649-59). Sotto Carlo li cominciò una novella èra di persecuzione pei dissidenti. Quel principe, la cui tolleranza era a buon diritto sospetta al Parlamento, videsi costretto dal partito popolare e dal clero anglicano a pubblicare, nel 1662, nell'anniversario della strage di san Bartolomeo, quel famoso atto d'uniformità, il quale esigeva da tutti gli ecclesiastici una consacrazione episcopale e un assentimento solenne agli articoli della liturgia anglicana. Due mila pastori presbiteriani e indipendenti rinunziarono tosto alle loro cariche, dando cosi un esempio memorabile di disinteresse, e privando la Chiesa nazionale di quelli fra i suoi membri che più l'onoravano col loro sapere. Allora non ebbero più tregua dalle persecuzioni ; e si narra che un gran numero di dissidenti perissero in prigione sotto quel regno. Giacomo II Nuovi Encicl. Itàl. Voi.
li protesse per poter comprendere sotto la medesima indulgenza i cattolici che favoriva. Guglielmo e Maria (1689) rendettero loro con un atto di tolleranza i privilegi di cittadini; e finalmente la revoca del test act (1817 e 1828), così chiamato per essere una specie di crogiuolo o prova (test) delle opinioni, finì per abolire un giuramento particolare cui andavano soggetti tutti i dissidenti prima di poter esercitare pubbliche funzioni. Tuttavia v'hanno ancora alcune restrizioni ed alcuni obblighi che su di essi pesano, e che mal consuonano con lo spirito di tolleranza che regna nel paese. Così, per esempio, come i cattolici, debbono contribuire al pagamento di quelle tasse che riguardano la Chiesa (Church rates), onde concorrono a mantenere uno stabilimento ecclesiastico dal quale sono separati ; così le Università di Oxford e di Cambridge sono loro indirettamente chiuse, poiché per esservi ammesso conviene prestare un giuramento riprovato dai loro principii.
Si può dire che la causa dei dissidenti fu sempre in Inghilterra collegata con quella della libertà civile e politica, come gl'interessi del clero anglicano furono sempre connessi con quelli dell'aristocrazia e del potere arbitrario. Hume, la cui testimonianza non è certamente sospetta in questa materia, confessa che i puritani furono i salvatori dei diritti della nazione, e che si mostrarono costantemente gli avvocati delle idee liberali e tolleranti.
I dissidenti dividonsi in parecchie denominazioni: oltre gli indipendenti e i presbiteriani, i quali seguono le forme calvinistiche della Chiesa scozzese, si comprendono sotto questo nome i Battisti, gli Unitarii o Sociniani, i Quaccheri, che fra loro chia-mansi Amici, i Metodisti, i Metodisti Weslejani ed altre sètte minori, cui gli Anglicani aggiungono i Cattolici, più dei quali niuno al certo dissente dalla Chiesa stabilita. Tutto ciò forma la metà all'incirca della popolazione dell' Inghilterra (non parlandosi qui nè dell'Irlanda nè della Scozia). Calcoli statistici del 1829 contenevano 7904 congregazioni di dissidenti nell'Inghilterra e nel paese di Galles, delle quali 2827 erano di Weslejani, 1663 d'Indipendenti, 1804 di altri Metodisti, 1047 di Battisti, 396 di Quaccheri, 389 di Cattolici, 258 di Presbiteriani, e 241 di varie denominazioni secondarie. Gli Unitarii trovansi ripartiti fra gl'Indipendenti e i Presbiteriani. Il mantenimento annuo degli edifizi consacrati al culto e dei pastori di queste diverse congregazioni è stimato a mezzo milione di lire sterline, cioè a più di dodici milioni e mezzo delle nostre lire. I dissidenti protestanti sono in generale d'accordo sul gran principio della separazione della Chiesa e dello Stato, riguardando l'alleanza del temporale e dello spirituale come opposta allo spirito del cristianesimo, e chiedendo che ogni denominazione religiosa contribuisca sola e volontariamente al mantenimento del culto che preferisce. Si può affermare che questo principio diviene ogni giorno più popolare in Inghilterra e che il numero degli stessi dissidenti va aumentando.
La storia dei dissidenti è stata scritta da Bogue e Bennet (Londra 1808-1812, 4 voi. in-8°, ed una seconda edizione migliorata d'assai ne venne alla luce nel 1833, in 5 grossi volumi in-8°).
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