Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo
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DISTILLAZIONEDissidenti della Polonia. — I Polacchi hanno dato il nome di dissidenti a tutti quelli fra i loro concifc-tadini, i quali, non professando la religione cattolica, avevano tuttavia ottenuto che il loro culto fosse pubblicamente tollerato, come i protestanti delle due comunioni, i Greci e gli Armeni, gli Anabattisti, i Sociniani, non compresi i Quaccheri, i quali nè venivano sotto questa denominazione, nè godevano degli stessi diritti. La riforma penetrò in Polonia ai tempi stessi di Lutero; e sotto il regno di Sigismondo Augusto (1548-72) si sparse con tale rapidità, che una gran parte del popolo, la metà del Senato, e più della metà dei nobili abbracciarono le nuove opinioni. Il trattato di Sandomir del 1570 riunì i protestanti, i riformati e i Fratelli Boemi in una sola Chiesa, i cui membri, i quali aspiravano ad un medesimo scopo in politica, ottennero nel 1573 con la pace giurata dal re (pax dissiden-tiurrì) gli stessi diritti civili dei cattolici. Ma si commise il grande errore di non fissare le future relazioni fra le Chiese, cosa che fu cagione di lunghe e sanguinose dissensioni. Si tolsero a poco a poco ai dissidenti i diritti che erano loro stati confermati in varie occasioni; e ciò accadde soprattutto nel 1717 e nel 1718, sotto Augusto II, tempo in cui furono spogliati del diritto di suffragio alla Dieta. Essi perdettero ancora altri vantaggi nel 1733, sotto Augusto III ; e alla Dieta di pacificazione si rinnovò inoltre un'antica legge la quale prescriveva imperiosamente che il re di Polonia fosse cattolico. Questa falsa politica ebbe funeste conseguenze nel paese, siccome quella che somministrò un pretesto all'intervento straniero. Imperciocché i protestanti implorarono la protezione del re di Prussia, e i greci quella dell'autocrate russo. Coll'appoggio di queste due Potenze e della Danimarca e dell'Inghilterra, i dissidenti, dopo l'avvenimento al trono dell'ultimo re Stanislao Poniatowsky, presentarono le loro doglianze alla Dieta del 1766. La Russia si affrettò a prendere quest'occasione di stendere la sua influenza negli affari della Polonia, e sostenne caldamente la causa de' suoi correligionarii e degli altri dissidenti. I suoi sforzi non furono vani, e nel 1767 si conchiuse un trattato che li restituì nei loro antichi diritti. La Dieta poi del 1768 rivocò i decreti che si erano fatti contr'essi. Ma la guerra contro una confederazione opposta a quelle concessioni essendo scoppiata ed essendo avvenuta la prima divisione della Polonia, nulla potè allora essere stabilito. Onde si fu soltanto nel 1775 che i dissidenti riacquistarono le loro franchigie, tranne il diritto di aspirare ai posti di senatore e di ministro. Dopo le due altre divisioni essi furono agguagliati nei loro diritti ai cattolici.
DISSOCIAZIONE (chim.). — Scomposizione parziale dei corpi in due o più parti che possono per la loro combinazione riprodurre il corpo primitivo. — Più specificatamente poi chiamasi dissociazione quel fenomeno chimico, mediante il quale un composto gassoso è ridotto a* suoi elementi, senza la reazione chimica di altri corpi e mercè l'intervento del calore e di una sostanza porosa o di altra materia che agisca per semplice forza di superficie.
E noto che il vapore d'acqua a temperatura elevatissima può essere decomposto dal platino inossigeno ed in idrogeno ; ma quest'esperienza non è di facile riuscita, e perciò deve importare di conoscerne altra, col mezzo della quale la dissociazione dell'acqua può aversi agevolmente ed in quantità ragguardevole. A tale effetto si prepara un apparecchio che qui descriveremo in breve. Si prendono due canne, una di terra porosa e permeabile, e l'altra di porcellana ben verniciata e non permeabile. S'introduce la prima nella seconda in modo che rimanga vuoto uno spazio anulare nell'interno tra l'una e l'altra, e si congiungono in maniera che chiudendole con turaccioli si possa introdurre nell'interno un dato gas e nello spazio anulare un altro col mezzo di tubi di vetro.
La disposizione dev'esser tale che nello spazio anulare si possa intromettere un gas, il quale esca dall'estremo opposto e sia diverso da quello dello spazio interno.
Il sistema delle due canne dev'essere collocato in un fornello, che si scalderà con carbone molto forte in modo da riuscirvi ad una temperatura di 1100° a 1300°. Allorquando le canne siano roventi s'introduca una corrente di vapore acqueo nell'interno della canna porosa, e una corrente di acido carbonico nello spazio anulare, ricevendo i gas che si producono in una tinozza contenente liscivia di potassa, e raccogliendoli entro campanelle o tubi di vetro capovolti, del diametro di un centim. e dell'altezza di un metro. Tale altezza, che parrebbe sproporzionata, nondimeno è necessaria affinchè i due gas, dovendo passare per una colonna lunga di alcali, possano spogliarsi del gas acido carbonico che tengono in mescolanza.
Il gas che si ottiene è molto esplosivo, perciò fa d'uopo procedere con cautela, quando si vuole esaminare. Esso contiene gli elementi dell'acqua, cioè idrogeno ed ossigeno.
Dunque il gas acquoso fu decomposto entro la canna di terra porosa ajutandolo la temperatura e concorrendo la porosità della canna medesima.
Ma qui si obbietterà, se l'ossigeno è dissociato dall'idrogeno a quell'alto grado di calore, perchè in appresso non torna a ricombinarsi, quando cioè arrivi in un dato punto, in cui la temperatura si trovi diminuita, e sussistano condizioni tali, per cui i due gas, in cambio di rimanere dissociati, fossero indotti ad associarsi di nuovo?
Si risponde che l'esperienza non riuscirebbe se non succedesse un altro fatto contemporaneo, cioè che per via d'endosmosi gassosa, tutto l'idrogeno fosse, di mano in mano che si fa libero, trasportato nello spazio anulare, e così separato dell'ossigeno, mentre una certa proporzione di acido carbonico passa per i pori della canna porosa nell'interno di questa. E qui fa d'uopo che notiamo come un fatto curioso che quando si abbia il sistema di due canne sopra descritto, se si introduca idrogeno nella porosa ed acido carbonico nello spazio anulare, si finisce per raccogliere acido carbonico dalla porosa e idrogeno dallo spazio anulare, per uno scambio reciproco dei due gas da uno spazio all'altro attraverso gl'interstizii della parete porosa che separa i due spazii.
Per mezzo di un'altra esperienza si può dimostrare il fenomeno della dissociazione dell'acqua ad
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