Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo

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      DISSODAMENTOpoi dissodato nella maniera anzidetta, si viene cosi preparando a future piantagioni, le quali si farebbero appunto nella direzione di quelle striscie salde SS, SS,.....state raccomandate di tracciare orizzontali e di lasciare intatte ne' primi dirompimenti del suolo.
      Dissodato il pendio con primo dirompimento e disegnata la condotta delle acque nel modo anzidetto, bisogna ben assodare la sponda inferiore di tutti i fossi, osservando che ove dette acque straboccassero e si facessero strada, ad esempio, per gli acquai 1, 2, 3, ecc., formerebbero delle vere voragini nel suolo lavorato, trascinandolo fino a scoprire il vergine ed intatto sottosuolo, o la roccia qualunque sottoposta. H tornaconto d'ordinario si calcola poco accuratamente ne'dissodamenti in generale e soprattutto nei montani. Un primo magnifico ricolto di frumento o di biade apre larghe speranze a lauti profitti. Ma fa mestieri tener conto di molti dispendii che la coltivazione del colle rende indispensabili. Oltre quelli già notati per condurre le acque nella loro discesa in modo innocuo alla stabilità del terreno, le difficoltà di trasporto dei ricolti e dei concimi esigono sviluppo di capezzagne o carreggiate nella direzione all'incirca dell'andamento raccomandato per le acque. Arroge le spese di piantagioni, di siepi, ecc. Arroge il dispendio delle costruzioni indispensabili per dimora d'uomini e per albergo d'animali. In generale pertanto, se il terreno fosse di men che mediocre qualità e poco profondo, il tornaconto riuscirebbe assai problematico. 11 Gasparin espresse il parere che i segni indicati dall'osservazione per riconoscere a priori se i prodotti saranno sufficienti, salve eccezioni locali, traggonsi dalla produzione spontanea, quando, se legnosa, rende annualmente 2800 chilogrammi di legno per ettaro ; e quando, se pasco-liva, nutre parimente per ettaro un montone. Tale produzione di legna sarebbe molto inferiore a quella anche dei terreni in monte, pietrosi o sabbionicci, e l'alimento di un solo lanuto per ettaro qualifica il terreno pascolivo come pessimo. Questi dati adunque valgono soltanto per accusare una condizione o stato attuale di minima produzione, lo che offre quasi certezza di poter conseguire col dissodamento un provento maggiore; ma per conoscere di tale miglioramento avvenire è indispensabile valersi di nozioni agrologiche sulla natura, qualità ed attitudine del terreno.
      Non tocchiamo del dissodamento per addebbia-mento nè di quello eseguito con debbio, avendone altrove parlato : rimane cho si esponga alcuna idea sulla coltura dei terreni dissodati. Stabilita la coltura migliore, quella che meglio adattasi alle circostanze economiche del luogo, le cure debbono essere volte prima di ogni altra' cosa al governo delle acque, poi al provvedere alla chiusura dei terreni, massime se ciicondati da incolti soggetti al pascolo di animali vaganti. L'addebbiamento, benché negli incolti meno produttivo per brughiere, scopeti, ericaje, ecc., è lodevole in quanto corregge quell'Atout** o terriccio acido di cui abbondano; e si migliorano poi molto coll'impiego del nero animale. Se però si adotta tale ammendamento del debbio, non si speri ottenere un buon ricolto sot-
      terrando le ceneri delle zolle erbose abbruciate, insieme colla semente del grano, sia poi frumento, segala od altro. Imperocché, o l'aratro viene spinto a profondità convenevole, ed allora la semente resta di troppo sotterrata, o si lavora superficialmente, ed allora il suolo non riesce dissodato abbastanza profondamente per dare un buon prodotto.
      Il lavoro dell'incolto, appena fatto l'addebbiamento, può limitarsi a un dirompimento che sotterri le ceneri prodotte dal debbio a piccola profondità. Poscia, dopo alcune settimane, si ara compiutamente e profondamente, lo che porta novello strato di terra vergine alla superficie ; ma se si pon mente allo stato della nuova fetta rovesciata si vedrà che la prima crosta, che insieme colle ceneri fu sotterrata mediante quel primo dirompimento, viene col secondo lavoro di certa guisa collocata subito al dissotto di detto strato di terra vergine. Appianato con zappa o con erpice il terreno, eseguiti insomma i lavori di maturamente, se si seminasse a quaderno (o porche), si farebbe un cattivo lavoro, perchè la semente cadrebbe sulla terra vergine e da altra terra vergine verrebbe ricoperta. Invece è indispensabile seminare di guisa che il grano posi sullo strato migliore misto alla cenere del debbio, onde in questa gettare e mettere le sue radici.
      Gli ammendamenti primarii o secondarii potendosi eseguire a mano a mano che vuol porsi a coltivazione parte del terreno incolto, si compiano, per quanto è possibile, prima dell'inverno. Se il suolo sia ingombro di pietre o radici, nella state riuscirà malagevole in certo modo il dissodarlo; inoltre l'inverno è il più attivo ausiliario del lavoro per lo sminuzzamento del suolo. Secondo alcuni poi sarebbe indispensabile lasciare il lavorato esposto agli agenti atmosferici per tutto un anno, e dare nel secondo inverno la seconda aratura di traverso alla prima e a doppia profondità. Poscia soltanto nel giugno si fai ebbe l'aratura preparatoria e di nuovo nella direzione della prima. Si seminerebbe del grano saraceno, il quale occupa il teireuo tre mesi, e poscia il frumento. Se il possesso del terreno sia avvenuto nell'Ognissanti o nel san Martino, ossia, avuto riguardo al cominciamento ordinario dell'anno rurale, solito per la comune a datare da quell'epoca, ritiensi che, eseguiti il debbio e il dirompimento nel novembre e dicembre, si possa nella successiva primavera fare una seminagione di avena, mietuta la quale, rimangono due o tre mesi per nuove arature preparatorie alla semina autunnale del frumento. Tuttavolta, se il terreno fosse principalmente argilloso, il lasciarlo esposto per tutto un anno sarebbe profittevole ; in questo caso, cioè, si sopprimerebbe quel ricolto di avena, trattando in tutto quel tempo il maggese come terreno colturato.
      11 ristoppiamento, tale sarebbe il caso di quella successione del frumento all'avena, si ammette però ne' dissodamenti solo quando si pratica il debbio, e l'incolto abbonda di cotica erbosa. Tutti conoscono infatti che la decomposizione della zolla erbosa accadendo lentamente nel terreno, il primo ricolto di rado riesce paragonabile a quello immediatamente successivo, il quale anzi di molto lo supera. Le condizioni economiche poi del coltivatore devono en-
     


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Nuova Enciclopedia Italiana - Volume VII (parte 2)
Dizionario generale di scienze lettere industrie ecc.
di Gerolamo Boccardo
Utet Torino
1879 pagine 1048

   

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