Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo

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      DISSOLATURA - DISSOLUZIONEmaterie nutritive e alimentose. Notisi però che, se uno dei detti agenti manca, gli è come se non ve ne fosse alcuno. Alla cotica dei prati, e massime dei prati vecchi e non irrigati, manca o scarseggia l'aria, e quindi il suolo di essa cotica rimane quasi inerte. La qual cosa è provata dal fatto che le radici delle erbe pratensi rimangono tutte superfìcia-lissime, massime nelle terre compatte, e ciò pei chè al basso, cioè oltre i 10 o 15 centimetri non vi trovano aria sufficiente per respirare e per ridurre le materie inerti. Ondecchè bene adoperano molti Lombardi che scorticano a mano di tanto in tanto i loro prati, mettendo da parte le cotiche tagliate; poi arando il suolo scoperto, finalmente sovrapponendovi di nuovo le dette cotiche. Lungo e dispendioso lavoro che dimostra quanto utile siane la pratica; poiché, dopo siffatto scoticamento, la produzione aumenta in modo inusitato e, tolto il primo taglio d'erba alquanto meschino, gli altri riescono abbondantissimi nei due o tre anni consecutivi.
      Ora col dissodatore del Fissol e il fatto dell'aera-mento e quindi della fertilizzazione dei prati è egregiamente risolto, usando la forza motrice dei buoi, con picciolo o nessun guasto della cotica. Riassumendo, diciamo che col dissodatore Fissole: 1° i conci sparsi in copertura producono migliori risultati ; 2° dando aria alla cotica senza guastarla, le materie inerti degli strati inferiori passeranno allo stato attivo, e le radici si profonderanno a grande vantaggio ; 3° penetrando più profondamente le radici della cotica manterrannosi più fresche durante i calori estivi, e miuore sarà il bisogno di pioggia o d'irrigazione ; 4° che se poi abbiasi acqua d'irrigazione, meglio penetrerà negli strati inferiori e rimari-avvi più a lungo. Le quali cose chi ben consideri, vedrà che l'aratro Fissore ha reso un segnalato servizio agli agricoltori, i quali fra gli strumenti più utili dei poderi campestri avranno questo che abbiamo brevemente descritto.
      DISSOLATURA (veter.). — Operazione colla quale si toglie la suola dal piede del cavallo per procurare l'uscita del pus che si è raccolto sotto di esea, e che potrebbe cagionare gravi accidenti, o per mettere allo scoperto e cubare direttamente lesioni nascoste della parte inferiore (faccia plantare) del piede, come ulcerazioni della forchetta, piaghe, ustioni, contusioni, chiodi penetranti, ecc. La d!s-solatura sovente non è che un'operazione preparatoria, alla quale oggi si ricorre solo nei casi di assoluta necessità; e si ha ancora l'attenzione di non togliere altro che la porzione di suola rigorosamente indispensabile. Essa può dunque essere totale o parziale.
      DISSOLUZIONE (chim.). — La dissoluzione, o soluzione che dir si voglia, è un'operazione in cui un corpo solido si riduce alla forma liquida per l'azione di un Dissolvente (V.).
      La dissoluzione sembra consistere in una semplice divisione delle particelle del solido tra le particelle del liquido, tale però che le une e le altre si trovino similmente e simmetricamente disposte. Alcuni attribuiscono questo fenomeno all'affinità, e dicono che un corpo solido si discioglie o rimane indisciolto in un liquido, secondo che l'affinità di questo è più forte o più debole della forza di coesione che vincola ,
      tra di loro le molecole di quello. Ma è da rispondere a questo proposito, che quando un solido si discioglie in un liquido, nulla succede dei fenomeni per i quali si riconoscono le combinazioni chimiche; mentre si hanno quelli che si manifestano nelle semplici disgregazioni di materia.
      La dissoluzione di un corpo in un liquido è sempre accompagnata da un abbassamento di temperatura dovuto alla sottrazione del calorico che il corpo solido ha reso latente nell'atto del suo cangiamento di stato. Ma vuoisi perciò che anzitutto il corpo da sciogliere sia combinato con quella porzione del solvente, con cui suol e contrarre combinazione chimica, come sarebbe a dire di un sale anidro, capace d'idratazione (V. Idratazione, Sali).
      Così un pezzo di cloruro di calcio anidro disciolto nell'acqua non produce un abbassamento, ma bensì un'elevazione di temperatura, perchè la quantità del calorico che si svolge per l'idratazione del sale è in questo caso maggiore del freddo che risulta dal passaggio del cloruro dallo stato solido allo stato liquido ; quindi ad avere un'immediata produzione di freddo converrà impiegare il cloruro di calcio cristallizzato ossia combinato ad una conveniente quantità di acqua.
      La dissoluzione ha per iscopo di ottenere due ri-sultamenti principali. Il primo è di favorire l'azione chimica sopra una data sostanza, distruggendo l'ostacolo che risulta dalla mutua attrazione delle molecole. Il secondo è quello di estrarre una o più sostanze da un corpo composto, adoperando un liquido che abbia la facoltà di disciogliere le une, lasciando indisciolte le altre.
      Molte sono le sostanze che possono sottoporsi alla dissoluzione. L'acqua è il dissolvente più comune. Tutte le dissoluzioni acquose delle materie solide sono più pesanti dell'acqua, ciò che fornisce un mezzo facile di riconoscere la solubilità di una sostanza in questo liquido. Quando si sospende un frammento di un corpo in un bicchiere d'acqua pura in riposo, se questo corpo è solubile si scorge una corrente discendente delle parti che ne vengono separate, e dalla maggiore o minore rapidità o larghezza della corrente si giudica della maggiore o minore densità della dissoluzione e del diverso grado di solubilità del corpo cimentata. Che se non si osserva nè la corrente di cui si tratta, nè un cangiamento di colore nell'acqua, nè una variazione nel suo potere rifrangente, allora è probabilissimo che la sostanza è insolubile alla temperatura dell'operazione.
      Per riconoscere se una sostanza insolubile nell'acqua è solubile in un altro liquido, come nell'alcoole, nell'etere, ecc., se ne prende una piccola quantità, si riduce in polvere e si riscalda insieme col liquido dentro di un tubo; se sparisce, si acquista la prova della sua solubilità.
      Quand'anche non si vedesse a sparire, non do-vrebbf si con questo giudicare immediatamente che non si di sciolga punto ; poiché potrebbesi essere disciolta in piccola quantità, ovvero il residuo essere tanto rigonfio da non ravvisare colla vista la parte incorporata nel liquido. Laonde giova sempre prendere qualche gocciola del liquido, farla cadere su bacinetta o lamina di platino e svaporarla sopra
     


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Nuova Enciclopedia Italiana - Volume VII (parte 2)
Dizionario generale di scienze lettere industrie ecc.
di Gerolamo Boccardo
Utet Torino
1879 pagine 1048

   

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