Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo
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DISTENSIONE — DISTILLAZIONEsenso della faccia maggiore. Esso è infusibile al cannello; scalfisce il vetro, ed è scalfitto da una punta d'acciajo; il suo peso specifico è di 3,50. 11 disteno bianco dello Zillerthal ha dato all'analisi 32 di silice e 68 di allumina con alcune tracce di calce, di potassa e di acido fluorico. Una pietra chiamata pinite di Sassonia offre la stessa formola di composizione, e presso a poco i medesimi elementi (V. Pinite). 11 giacimento più ordinario del disteno è nelle rocce di micaschisto (Bretagna, San Gottardo, Tirolo, Stiria); nelle jalomiti, rocce di quarzo e di mica ; nella dolomia (al Sempione); nel calcare granuloso (ai Pirenei e nello Stato di Nuova York) ; ed in diverse rocce schistose e granitoidi. Nei micaschisti del San Gottardo trovasi frequentemente il disteno accompagnato dallastaurotide, ed il disteno solo nelle rocce quarzose del Tirolo.
Il disteno, per essere infusibile, è adoperato come sostegno nei saggi al cannello. Non sappiamo che si adoperi ad altri usi, se non che nell'India si taglia e si pulisce come una specie inferiore di saffiro.
Questo minerale ha ricevuto da Haiiy il nome di disteno, che suona doppia forza, perchè alcuni suoi cristalli acquistano collo sfregamento l'elettricità positiva, ed alcuni altri la negativa.
DISTENSIONE (patol.). — Stiramento, in senso opposto, di un tessuto o delle parti legamentose di un'articolazione, che, portata ad un certo grado, costituisce la Storta (V.).
DISTERMASIA (patol.). — Disposizione organica, per la quale l'economia non isviluppa che una quantità di calore insufficiente a mantenere dovunque la temperatura normale di sanità.
DISTESA (letter.). — Fu così chiamata una specie di canzone.
DISTICHIASI (patol.). — Anomalia determinata da una fila di cigli soprannumerarii, la cui punta è viziosamente diretta sul globo dell'occhio. È una varietà della Trlchiast (V.).
DISTICI (FOGLIE, FIORI) (Folia, floresdistichi(bot.). — Si dà questo nome a parecchie parti della pianta, e particolarmente alle foglie ed ai fiori, allorché spuntano alternativamente sui due lati opposti del fusto, e sono diretti sullo stesso piano. Somministrano esempi di foglie distiche l'olmo, l'albero della morte, ecc. I fiori sono distici néìYhordeum disti-chon, ecc.
DISTICO (letter.). — Parola greca composta di Sfc, due volte, e Greci non era stimato necessario che ogni distico racchiudesse un senso compiuto, e i primi poeti latini che adoperarono questo metro, e Catullo fra gli altri, si presero la medesima libertà; ma Tibullo e Ovidio furono più severi, e dopo di loro non si osò più prolungare il senso in modo che passasse da un distico all'altro. Codesta restrizione aumentò la monotonia data al distico dalla divisione regolare del pentametro in due emistichii, terminati entrambi da una cesura; quindi il carattere melanconico che fece Adottare il distico pegli argomenti elegiaci. Tuttaviaesso non è solamente consacrato all'elegia, anzi è il metro più ordinario dell'epigramma e della poesia gnomica. Alcuni poeti antichi se ne valsero per canti guerreschi ; Callimaco se ne servì ne'suoi inni e nelle sue Cause od Origini, Ovidio ne'suoi Fasti, e come metro erotico lo adopera nell'arte d'amare e in altri poemi didascalici dello stesso genere. Il pensiero è senza dubbio allo stretto nel distico, e si può quasi dire gettato in pretelle, dalle quali però esce con una forma improntata ora di energia, ora di dolcezza ed ora d'ingenuità. Perciò è particolarmente adattato all'epigramma e al madrigale, non meno che all'iscrizione ed all'epitafio, ma vi si richiede ad un tempo il merito del pensiero e dell'espressione, e si vogliono soprattutto evitare le lunghezze, poiché anche in sì breve spazio si può essere diffuso, cosa che ha fatto dire a Marziale :
Non sunt longa quibus nihil est quod demere possis;
At tu, Cosconi, disticha longa facis.
DISTILLAZIONE (chim. e tecn.). — La distillazione è quella operazione mediante la quale un corpo volatile, per un disequilibrio di temperatura che si produce artificialmente tra il recipiente in cui è contenuto ed altro recipiente annesso, passa allo stato vaporoso dal primo per ricondensarsi in liquido nel secondo, tale disequilibrio è condotto in modo, che la temperatura del vaso evaporatore è costantemente più alta di quella del vaso collettore.
Differisce dalla sublimazione in ciò, che la distillazione suole essere pei corpi liquidi o liquefacibili, che fanno passaggio da un recipiente ad altro; mentre colla sublimazione il corpo che vaporizza è solido, e si condensa solido in qualche parte meuo fredda dello stesso recipiente.
La distillazione è importantissima per separare parecchie sostanze tra di loro; le volatili dalle fìsse; le più volatili dalle meno; e giova frequentissimamente nei laboratorii di chimica, come mezzo efficace di purificazione e di analisi, ma torna pur anco utilissima in parecchie industrie.
Vi ha poi un'altra specie di distillazione, vantaggiosa quanto la prima, e che dicesi secca, la quale veramente non è volatilizzazione e condensazione di sostanze vaporabili, ma corrisponde ad una decomposizione di corpi fissi, o di corpi che sono decomponibili avanti il grado di calore in cui vaporizzano ; decomposizione per cui pigliano nascimento prodotti volatili, gasosi o vaporosi, de' quali o parte o tutti sono condensati nel collettore.
Già in quest'Opera fu trattato di taluno degli usi più notevoli della distillazione umida e secca, tanto per le ricerche analitiche quanto per le applicazioni, come fu in Acqua, Acque distillate, in Alcoolati, in Al-coole,in Benzina, in Boghé, ecc.; e nei luoghi opportuni se ne dirà di altri coi debiti particolari; per cui non c'intratterremo qui a discorrere sulla distillazione considerata come argomento industriale, mentre ci fermeremo a farne parola come di un'operazione di grande sussidio per le ricerche chimiche, le purificazioni delle sostanze, e le loro separazioni.
Distingueremo la distillazione adunque primamente in umida e secca ; e ciascuna di esse in più maniere, secondo il modo di eseguirle ed i risultati
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