Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo
DISTILLAZIONE
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liquidi, oltre ad alcuni composti solidi, il naftalene, l'antracene, il paranaftalene, il elisene, il pirone e le paiaffine.
Di mano in mano che si svolgono i prodotti più volatili, succedono altri nei quali la volatilità va decrescendo, e questi, aumentando la temperatura, o passano vaporizzando, ovvero si scompongono in nuovi prodotti, parte dei quali è più volatilo, e parte rimane fissa.
Quando nelle sostanze organiche distillate a secco la proporzione dell'idrogeno, dell'ossigeno e dell'azoto che rimane nel residuo, dopo lo sviluppo dei primi prodotti, è sufficiente per formare composti volatili col rimanente del carbone a temperatura più gagliarda di quella usata nel principio della distillazione, nulla rimane allora nella storta di carbone fisso: ma se il totale del carbonio è soverchio rispetto alla quantità degli altri tre elementi, per ingenerare dei prodotti volatili, avanza del carbone, che tiene seco in combinazione pertinace una tenue proporzione dei detti elementi gasosi, i quali non se ne distaccano del tutto se non portando il calore al bianco rovente.
Quei corpi organici che contengono una proporzione media di ossigeno, come gli zuccheri, le gomme, il legno, ecc., forniscono una notevole quantità di carbone come residuo fisso, perchè l'idrogeno, mentre da un lato si sprigiona combinato col carbonio, dall'altro lato si unisce coll'ossigeno in istato di acqua ; la quantità del carbone residuo è poi tanto maggiore, quanto più regolata e bassa l'azione del calore, poiché in tal caso la proporzione dell'idrogeno che si unisce coll'ossigeno è maggiore. Dai composti ricchi di ossigeno si ottengono in copia ossido ed acido carbonico; da quelli ricchi d'idrogeno e scarsi di ossigeno si hanno idrocarburi principalmente, in forma di gas e di materie oleose, cristallizzabili, resinose, ecc.
Se il composto, durante la distillazione, si ammollisce o si liquefa, la qual cosa succede di frequente, il carbone rimanente è rigonfio e spugnoso, come quello che si ha dallo zucchero e dalle resine, o pieno di pori come quello che rimane dall'acido tartarico o dal citrico, se poi resta solido, come il legno, in allora conserva la forma della sostanza sottoposta alla distillazione, colla struttura che dessa possedeva, tranne che n'è diminuito il volume.
11 platino spugnoso, perchè agevola la conversione dei liquidi in vapore, può favorire lo scindersi compiuto delle sostanze organiche, a cui sia stato commisto, in prodotti volatili, a temperatura più bassa di quella occorrente perchè vi si trasformino da sole. L'acido tartarico, scaldato accuratamente colla spugna suddetta, si divide in acido carbonico ed in un prodotto scolorito che distilla e cristallizza.
I prodotti diversi che si ritraggono per via della distillazione secca possono essere classificati nel modo seguente, a norma delle loro proprietà fisiche:
1° Gas. - - Idrogeno ed azoto; ossido di carbonio ed acido carbonico: acido solfidrico (ed in certi casi il bromidrico e il jodidrico); idrogeno protocai bollato, gas olefico e tetretile; qualche volta 01:11:0-geno. Insieme con gas rimangono CvT^i i vapori di olii empireumatici e di solfuro di carbonio.
2° Distillato liquido. — Acqua, e questa in parte deriva da quella d'idratazione o di capillarità delle sostanze decomposte, in parte s'ingenera dalla combinazione dell'ossigeno e dell'idrogeno delle sostanze stesse. Nell'acqua poi si trovano disciolti de' liquidi alcoolici, come aldeide, alcoole metilico, lignone ed acetonio; alcuni acidi, tra cui più di consueto l'acido acetico. Ciò si riferisce in modo speciale a quei corpi i quali non contengono azoto tra i componenti, e la soluzione acquosa possiede reazione acida.
Se il corpo è azotato, in allora lo stiltato acquoso contiene acido cianidrico in tenue proporzione e molta ammoniaca, insieme con alcune basi organiche del tipo ammoniacale, come l'etilammina, la metilammina, ecc. Se l'ammoniaca è scarsa, rimane saturata dall'acido acetico o da altro acido forte che può essere in cambio dell'acetico, e il liquido acquoso è di reazione neutra od acida ; ma se il corpo distillato contiene in abbondanza i principii azotati, in allora gli acidi forti non sono in proporzioni da saturarla, e l'eccedente dell'alcali è combinato coll'acido carbonico, onde in istato di carbonato ammoniacale rende alcalina la soluzione. Dalla detta differenza di reazione si sogliono distinguere i corpi organici non azotati dagli azotati. I primi forniscono un liquido acquoso acido, che non isvolge ammoniaca anche trattandolo colla potassa caustica; gli altri lo dànno alcalino, o che svolge ammoniaca con aggiungervi potassa. Qualora però un corpo non azotato fosse stato mescolato col nitro, prima di sottoporlo alla distillazione secca, in allora distillandolo può ingenerare ammoniaca; tale è la gomma arabica, la quale distillata con una decima parte di nitro produce ammoniaca ; e lascia un carbone piroforico, contenente cianuro di potassio.
3° Olii empireumatici e bitume. — E una mescolanza di odore sgradevole, o piuttosto fetida, di olii empireumatici, di resine, idrocarburi solidi, accompagnati spesso da basi volatili, da una sostanza pultacea bruna, e da un'altra sostanza bruna solubile nell'acqua e nell'alcoole, e che dà origine colla barita, colla potassa e colla calce a composti insolubili. 11 catrame più puzzolente deriva dalle sostanze più altamente azotate, come la gelatina e l'albume d'ovo. Unverdorben attribuisce quel cattivo odore ad un prodotto speciale oleoso e d'indole acida, che chiamò acido empireumatico, il quale differisce di proprietà, conforme alla sostanza da cui trasse origine, essendo talvolta più leggero e tal altra più specificamente pesante dell'acqua.
4° Sublimato. — Consta talvolta di un acido, come, ad esempio, l'acido pirogallico, o d'idrocarburi solidi, volatili e cristallizzabili, come la naftalina, e talvolta il carbonato di ammoniaca, come nella distillazione secca degli ossi.
5° Carbone. — 11 residuo carbonoso che contiene eziandio le materie minerali o ceneri del corpo distrutto, è idrogenato se deriva da sostanze non azotate; azotato se da sostanze azotate. Quando la materia è non azotata, ed in forma polverosa, come segatura di legno, o in parti minute e sottili, come li; foglie di certe piante, o misto con allumina, essi lo di ferro, ecc., piglia fuoco spontaneamente allorché si trae fuori, ancora caldo e secco, dalt^iOOQLe
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Gas Distillato Olii Sublimato Carbone Acqua
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