Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo
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DISTILLERIArecipiente, perchè condensa con rapidità l'ossigeno dell'aria. Ciò fa pure talvolta il carbone di certi legni porosi, purché non abbia soggiaciuto a temperatura troppo elevata, e quindi non s'asi molto contratto per l'azione del calore. Notammo che le sostanze soggiacenti a fusione lasciano un carbone spugnoso e tumefatto, il quale comunemente non si accende, purché raffreddato fino ad un certo limite, allorché sia stato posto in contatto dell'aria.
Il grado di temperatura a cui si procede può modificare in modo notevole la qualità dei prodotti; il litantrace distillato al calore rosso vivo ingenera in grande proporzione de'prodotti gasosi: e comparativamente una quantità tenue d'idrocarburi liquidi ; al rosso scuro gl'idrocarburi sono più copiosi.
Distillazione col vapore. — Violette per distillare il legno a temperatura misurata si valse del vapore di acqua sopraccaldo, con che riuscì a trasformare il legno in prodotti carbonosi, più o meno decomposti, a seconda del grado di calore con cui si procedette nell'operazione. Per la qual cosa ottenne carboni paragonabili più alle materie umide che ai veri carboni, e che furono detti carboni rossi; poi altri prodotti carbonosi più ricchi gradatamente di carbonio e più poveri di elementi gasificanti, cioè d'idrogeno e di ossigeno. Ne fu fatta applicazione importante, pei carboni con cui si fabbricano le polveri piriche per le artiglierie (V. Distilleria, Lambicco, Serpentino, Storte).
Vedi Enciclopedia di Chimica.
DISTILLERIA (ichini. e tecn.). — Si può applicare questa denominazione a tutti gli stabilimenti dove si trovano appositamente disposti i fornelli, i vasi, gli strumenti e gli apparecchi necessarii alla distillazione in grande. Tali sono le dive) se fabbriche dove si distillano il vino, i liquori spiritosi, il legno, le ossa, le sostanze bituminose, dove si estraggono gli olii essenziali, dove si preparano il sale ammoniaco, il carbonato d'ammoniaca, ecc. Ma comunemente parlando si chiamano distillerie le fabbriche di acquavite, che dai Francesi sono dette brùleries; quindi s'intende per distillatore quegli che attende alla fabbricazione delle acquaviti e degli spiriti, sebbene, generalmente parlando, chiamisi con questo nome quegli che esercita l'arte distillatoria, qualunque sia la materia sottoposta alla distillazione. I distillatori delle essenze e delle altre sostanze che servono a preparare i liquori e i profumi diconsi liquoristi e profumieri, ecc.
Senza entrare in minute particolarità intorno alle condizioni cui debbono soddisfare le fabbriche di questa specie, particolarità che si trovano consegnate negli articoli in cui si tratta della preparazione delle diverse sostanze che si ottengono per la via della distillazione, diremo soltanto che ogni distilleria dovrà possedere un sito sufficientemente spazioso per l'opportuna distribuzione degli apparecchi, dei vasi, dei magazzini, delle tettoje e delle officine, ed essere stabilita nelle località più vantaggiose per il buon esito dell'impresa, cioè là dove si trovano a miglior mercato le materie da distillarsi, dove sono facili i trasporti, dove abbonda il combustibile, ecc. Le fabbriche di acquavite dovranno conxenere cantine e magazzini asciutti efreschi per la conservazione dei vini e dei prodotti, ed essere abbondantemente fornite d'acqua per la condensazione dei vapori nei serpentini dei lambicchi (V. Acquavite, Distillazione e Lambicco), poiché se l'acqua dei condensatori non è continuamente rinnovata e mantenuta fredda, l'acquavite cola ancora calda e riesce di cattiva qualità, la parte più volatile dell'alcoole si dissipa nell'atmosfera, ciò che a lungo andare può cagionare la rovina dello stabilimento, ed i vapori alcoolici sparsi nell'aria possono accendersi per il coutatto di qualche corpo infiammato, e cagionare l'incendio delja distilleria. Le fabbriche nelle quali si estraggono le acquaviti dalle sostanze amidacee esigono siti e vasi appropriati in ragione della saccarificazione e della fermentazione che debbono subire queste sostanze prima che vengano distillate. In generale la natura delle materie da distillarsi e dei prodotti che si debbono ottenere serviranno di norma per la scelta del sito e per la migliore distribuzione delle diverse parti della distilleria.
Accenneremo qui ai principali prodotti che si ricavano dall'industria delle distillerie.
1. Distillazione delle bevande fermentale e dei liquidi alcoolici, vino, birra, sidro, ecc. — Il procedimento più antico e più semplice per avere alcoole è quello di distillare direttamente le bevande aleoo-liche, vino, birra, sidro, siccome fassi in molti luoghi dove la produzione di detti liquidi ne supera di assai la consumazione, ed il valore dell'alcoole distillato è maggiore di quello del vino in natura, tanto nel luogo ove si produce, che nei lontani mercati dove si può trasportare con facilità. La d'stillazione dei liquidi alcoolici si opera con diversi apparecchi: a distillazione intermittente o continua, a fuoco diretto od a bagno maria, col mezzo del vapore che arriva nel liquido da distillare o che circola in un serpentino, ovvero passa nella doppia parete del vaso distillatore. Allorché vuoisi fabbricare spirito a 50° centesimali circa, pari a 19' a 21° Cartier (designato col nome generico di aqua-vita), si fa uso dell'alambicco semplice; quando poi si vogliono spiriti più concentrati, a cagion d'esempio, alcoole a 85° centesimali, pari a 33° Cartier, cioè alcoole a 3/6 e più, e questo genere di alambicco non è più conveniente, poiché ci obbligherebbe a ripetute distillazioni con frazionamento dei prodotti; d'altronde con simile apparecchio non sarebbe possibile di sceverare l'alcoole dagli olii em-pireumatici, per cui è necessario usare rettificatori del genere di quelli descritti. Vi sono tuttavia dei casi speciali in cui la generalità dei distillatori preferisce usare semplici lambicchi,ed è allorquando trattasi non già di separare gli olii essenziali e gli eteri dall'alcoole distillato, ma al contrario, quando si cerca di conservarli il più che è possibile, poiché costituiscono l'aroma peculiare, che dà nome ad una od altra sorta di ac.quavita o liquore che, secondo la bontà della sua fragranza, diminuisce od accresce il valore.
La maggior facilità di condurre la distillazione ed il minor costo dell'apparecchio inducono talvolta a seguire l'antico sistema. Dovendo distillare liquori spiritosi di cui si desidera conservare l'aroma, usando gli alambicchi semplici, converrà operare la distil-
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