Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo

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      DISTILLERIA
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      medesima; 2° Pressione dei flutti ridotti in polpa e fermentazione successiva del liquido zuccherino spremuto; 3° Macerazione e lavatura della polpa dei frutti e fermentazione e distillazione dell'estratto acquoso; 4° Cottura dei frutti in natura e trattamento della decozione ottenuta. Abbiamo visto che in alcuni casi si faceva intervenire l'azione del calore, e talora quella degli acidi o dell'orzo germogliato.
      Una divisione analoga possiamo adottare nello studio che ci rimane a fare sulle radici zuccheriue. Quali che sieno le radici ed il procedimento che 6erve a trasformarle in alcoole, si dovrà anzitutto sottoporle ad alcune operazioni preliminari, tra cui la più generale è quella che ha per iscopo di separarne le barbe o radicelle, la parte verde (col coltello se trattasi di barbabietole), poi le pietruzze, le materie terrose che vi aderiscono. Gli strumenti che servono nelle distillerie come nelle fabbriche di zucchero sono coltelli di una foggia particolare, l'uno per tagliare, l'altro per staccare parte della materia terrosa che viene poi più completamenteesportata nel lavatojo meccanico, di cui la fig. 2156 presenta la sezione longitudinale e la fig. 2157 il lato per cui il lavatojo si scarica in modo continuo.
      L'apparecchio si compone essenzialmente di un gìan cilindro di 2 a 4 metri di lunghezza, lormato da sbarre di ferro o da listelli di legno posti alla distanza di 2 a 4 centim., secondo il volume delle radici; questo cilindro è leggermente inclinato e mobile ; l'inclinazione che gli si può dare è più o meno pronunciata a norma della forma e grossezza delle radici, come bietole, topinambur ; nell'interno esso porta un'elice o griglia elicoidale che facilita rescita delle radici dall'estremità opposta a quella a cui sono entrate. 11 cilindro medesimo è immerso per circa un terzo nell'acqua entro una vasca cc fatta di legno di quercia; esso porta nel tondo un foro che può chiudersi a tappo o a valvola, e si apre per iscaricare l'acqua sporca ed il sedimento terroso che vi si forma. Il movimento di rotazione è comunicato per mezzo di un albero di ferro e con sostegno A, comandato da una puleggia f di ferrac-
      Fig. 2157. — Il medesimo dal lato per cu si scarica.
      tura per estrarre le radici allorché si tratta di lavare topinambur o patate; per lavare le radici o tuberi con quest'apparecchio, basta gettar le ra-
      Fig. 2158. — Taglia-radici.
      dendo dal piano inclinato d. Per impedire che l'acqua non sia lanciata fuori della vasca dal movimento del cilindro, si collocano le tavole di legno g,
      Fig. 2156. — Lavatojo meccanico nella sezione longitudinale.
      ciò, sulla quale si adatta la cinghia di trasmissione. Alla circonferenza del cilindro in t vi ha un'aper-
      dici nella tramoggia a posta all'estremità superiore del cilindro b b bb; dopo aver girato alquanto nell'interno soffogandosi le une le altre, escono ca-
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Nuova Enciclopedia Italiana - Volume VII (parte 2)
Dizionario generale di scienze lettere industrie ecc.
di Gerolamo Boccardo
Utet Torino
1879 pagine 1048

   

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Pressione Macerazione Cottura