Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo

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      DISTRATTILE CONNETTIVO — DISTRUZIONE DELLA RICCHEZZA
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      dei muscoli opposti, o per la contrazione dei muscoli corrispondenti (V. Diastasi).
      DISTRATTILE CONNETTIVO (hot.). — Parte superiore del filamento dello stame che, prendendo in certi generi la forma di un T, tiene disposte le due logge dell'antera, come nella salvia.
      DISTRAZIONI (poligr.). — Amministrativamente è
      10 storno di certe somme dallo scopo a cui vennero inscritte in bilancio (V. Storno). — L'antica chimica chiamava distrazione ed estrazione casi particolari di segregazione.
      DISTRETTO [geogr. ed amm.). — Circoscrizione amministrativa o militare compresa nella provincia.
      DI8TRIBUZI0NE (archeol., B. A. ed esiet.). V. Disposizione.
      DISTRIBUZIONE DEI RAMI (agric.). — L'esperienza dimostra che i rami perpendicolari attraggono il sugo con impeto e con pregiudizio degli altri rami inclinati. Si rimedia col piegare i perpendicolari sino a formare un angolo di 50 a 45 gradi. Così, cessando il loro soverchio lussureggiare, diverranno fruttiferi e non nuoceranno agli altri. I rami, per esempio, di una spalliera debbono mantenere tra loro un certo equilibrio nella circolazione del sugo, e tocca all'intelligente agronomo il correggere l'eccesso e il difetto visibili, procurando nuovo alimento alle radici che rispondono ai rami deboli, e togliendo
      11 soverchio alle altre dei rami troppo rigogliosi (V. Potagione).
      DISTRIBUZIONE DELLA RICCHEZZA (econ.polit.).— Forma questa una delle grandi sezioni dell'economia politica, scienza che studia appunto le leggi giusta le quali si opera la produzione, la distribuzione ed il consumo della ricchezza. — Sarebbe un eccedere soverchiamente i limiti ad un articolo assegnati, se qui volessimo esaurire il tema della distribuzione, vale a dire trattare ex professo una delle tre parti in cui la scienza economica si divide. Staremo quindi paghi ad esporre i dati generali della materia, rimandando il lettore agli speciali articoli che vi hanno relazione.
      A produrre la ricchezza contribuiscono due fattori : la natura e Yuomo ; la natura che somministra le forze e i materiali, l'uomo che dà il lavoro attuale ed il lavoro accumulato, ossia il capitale. Quando un prodotto, per cotal guisa ottenuto, vien posto sul mercato e venduto, il di lui prezzo deve reintegrare il costo di produzione, cioè rimunerare tutti i produttori che col loro lavoro e col loro capitale hanno contribuito a formarlo. Quindi il valore dell'oggetto dev'essere tale che basti a ricompensare gli operai e i capitalisti. Questa ripartizione del valore del prodotto ira i capitalisti e gli operai costituisce appunto la distribuzione della ricchezza.
      Del rimanente, per formarci una esatta idea del significato scientifico della parola distribuzione e del meccanismo col quale questa si opera, prendiamo un esempio. — Considera, o lettore, il libro che tieni fra le mani. Se questo prodotto potesse dirti quali e quante metamorfosi abbia potuto subire prima di venire insino a te sotto l'attuale sua forma, e di quanti scambii, di quante parziali distribuzioni sia stato l'oggetto e l'occasione, saresti forse meravigliato dell'immenso numero di personeche hanno direttamente o indirettamente cooperato a quel giro d'affari. — In primo luogo, fu necessaria una terra, sulla quale crescesse il cotone od il lino di cui dovevasi fabbricare la carta ; ed ecco apparirti il proprietario, l'agricoltore, i lavoranti addetti al suolo, i quali presero parte alla distribuzione della ricchezza il giorno che furono rimunerati delle loro cure e delle loro fatiche. Un capitalista comprò la materia prima, eresse una fabbrica, acquistò macchine e strumenti per fabbricare la carta; un altro per procedere alla stampa; un altro al commercio dei libri. In tutte queste imprese industriali, pensa quanti operai hanno lavorato nelle manifatture, nel trasporto, nei negozii, in quel complesso di lavori, insomma, cospiranti tutti ad un fine, la produzione d'un libro! Pensa quanti capitalisti hanno anticipate somme sotto forma di macchine e di edificii, o sotto quella di danaro e di mutui! Vi ha poi un cotale, capitalista insieme ed operajo, che ha dovuto, al par di tutti costoro, ricevere una rimunerazione e del lavoro ch'ei fece attorno al libro, e del capitale morale che gli fu d'uopo acquistarsi per comporre l'opera il meglio che per lui si potesse, e infine del capitale materiale ond'egli ha mestieri per sussistere : è questi l'autore. — Tu vedi adunque, o lettore, come quest'unico prodotto sia il risultamento di cento diverse imprese industriali, che se lo hanno dall'una all'altra trasmesso nello stato di relativa perfezione a cui ciascuna lo aveva condotto, fino a tanto che esso venne nelle mani tue, carico (a cosi esprimerci) di tutte le opere, di tutte le fatiche costate dalla sua produzione. Or tu, compratore, col prezzo che hai pagato acquistando il libro, retribuisti, in ultima analisi, tutte queste spese e fatiche. Il venditore che te lo trasmise avea già prima anticipato questo prezzo (dedottone solo il legittimo profitto che riserbava per sè sulla vendita) ai produttori : e così di mano in mano percorra la tua mente la lunga scala di contratti ai quali la produzione e il commercio del tuo libro diedero occasione. Or bene, questa serie di compre, di vendite, d'anticipazioni, di pagamenti, è il meccanismo complicato col quale si opera la distribuzione della ricchezza, che, come vedi, altro non è che la rimunerazione di tutti i produttori fatta col valore del prodotto.
      Non abbiamo che a generalizzare questo esempio, e dal caso speciale dei libro riportare la nostra mente al caso generale di una produzione qualunque, e sempre riconosceremo che la distribuzione della ricchezza è il riparto della ricchezza medesima fra coloro che hanno in un modo o in un altro contribuito a crearla.
      Vero è che questa legge generale e teoretica ve-desi talvolta modificata, violata nella pratica. Non di rado nella distribuzione della ricchezza si frammettono per forza o per frode individui che nè col lavoro nè col capitale hanno partecipato alla produzione; e talora quelli che maggiormente vi hanno collaborato sono esclusi in tutto o in parte dal riparto del valore.
      Ma queste perturbazioni di una legge economica non valgono ad autorizzarci a niegare o a disconoscere la legge in se medesima, come le perturbazioni che ignote o note cagioni apportano sovente allet^iOOQLe


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Nuova Enciclopedia Italiana - Volume VII (parte 2)
Dizionario generale di scienze lettere industrie ecc.
di Gerolamo Boccardo
Utet Torino
1879 pagine 1048

   

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