Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo
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DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA DEGLI ANIMALIintristivano nell'aspettazione d'un avvenire sempre più calamitoso, alcune altre, dalla natura di miglior seggio privilegiate, ottenevano, senza maggiori fatiche, più abbondante soddisfazione dei loro bisogni, e così non tardavano a migliorare la propria condizione. 11 trapasso dalla vita cacciatrice alla pastorale, e da questa all'agricoltura, all'industria, al commercio, alle arti belle e liberali, sarebbe stato impossibile senza siffatta speciale liberalità di natura. Le privilegiate tribù, potendo colle fatte accumulazioni anticipatamente provvedere ai futuri consumi, furono in grado d'impiegare una parte del tempo e delle forze in occupazioni estranee alla semplice sussistenza, poterono trar partito dei minerali, delle acque motrici, dei combustibili, fabbricarsi armi, utensili da caccia e da pesca, e aver riguardo nella scelta delle industrie alle attitudini speciali dei luoghi.
Ma qui facciamo punto. Ricapitolando, noi crediamo di aver provato: 1° che, per regola generale, gli uomini non partecipano alla distribuzione della ricchezza se non in qualità di lavoratori (prendendo un salario), e in qualità di capitalisti (prendendo un profitto) ; 2° che solamente in certi casi speciali di monopolio apparisce la rendita, cioè un lucro eccedente sul costo di produzione e dovuto al possesso esclusivo di un prodotto o di un agente di produzione ; 3° che fra questi monopolii, alcuni sono artificiali, e la scienza economica li combatte, e li farà a poco a poco tutti scomparire dalla terra ; 4° che altri sono naturali, e questi sono indestruttibili e provvidenziali.
Il lettore che ci avrà seguito con attenzione non ci saprà (speriamo) mal grado di averlo condotto attraverso a questa lunga discussione metafìsico-economica tendente a mettere in chiaro uno dei punti più capitali della scienza sociale, per riguardo al quale noi ci scostiamo dalla comune dottrina degli economisti. — Ora ripigliamo l'esposizione tecnica e didattica della teoria della distribuzione.
B profìtto del capitale assume diversi nomi, a seconda delle diverse forme sotto le quali si manifesta e viene percepito. Chiamasi profitto propriamente detto quando il proprietario del capitale lo fa fruttare a suo rischio e pericolo, sia da sè solo, sia associandolo al capitale altrui; in quest'ultimo caso però (cioè quando il capitale è messo in società) il profìtto piglia qualche volta il nome di dividendo, sebbene questo possa comprendere talora anche un salario ; nomasi interesse quando il proprietario del capitale lo presta altrui ; se il capitale prestato è uno stabile, il profitto appellasi fitto o prezzo locativo; se è una nave, si chiama noleggio.
Similmente accade del salario. Salario propriamente detto è quello pagato ai manuali; onorario è la mercede dei pubblici funzionarti; stipendio quella dei semplici impiegati ; paga o soldo quella delle tnippe e dei marinai; in altri casi il salario piglia il nome di emolumento, di compenso, ecc.
Accade talora che un solo individuo percepisca ad un tempo una rendita, un profitto ed un salario; il che avviene ogniqualvolta un uomo è insieme lavoratore, capitalista e possessore di un agente privilegiato di produzione. Altri ricevono due forme di rimunerazione ; altri, più frequentemente, una sola.
Stabilite così le leggi generali della distribuzione, per maggiori e più specifici sviluppi rimandiamo il lettore agli articoli Capitale, Fìtto, Interesse, Lavoro, Operai, Profitto, Rendita e Salario.
(Vedi G. Boccardo, Dizionario universale di Economia).
DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA DEGLI ANIMALI [geogr.
e stor. nat.). Lo studio delle leggi della distribuzione della vita, così animale come vegetale, nello spazio e nel tempo, ha acquistato ai giorni nostri un'altissima importanza nella filosofia naturale e nella scienza geografica.
Valendoci quindi dei più recenti lavori su questo grande argomento, e particolarmente di un eccellente articolo dei signori Wallace e Dyer nella nona edizione della Encyclopcedia Britannica, crediamo opportuno di compendiare lo stato attuale della scienza a tale riguardo.
Fino a tanto che ogni singola specie organica sup-ponevasi avere avuto un'origine indipendente, il posto ch'ella occupava sulla superficie della terra o l'epoca della sua prima apparizione ritenevansi cose di poco momento. Si comprendeva invero che l'organizzazione e la costituzione di ogni animale e di ogni pianta dovessero essere in una certa naturale relazione con le condizioni fisiche in mezzo alle quali l'essere viveva; ma questa generica considerazione serviva solo a tracciare alcune grandi linee di distribuzioue, senza bastare a gran pezza a porgere ragione degl'innumerevoli fatti, delle anomalie e dei minuti particolari che vi si riferiscono.
Spetta alla feconda dottrina della Evoluzione e del graduale svolgimento delle forme organiche mercè la derivazione eia variazione delle specie, la gloria di aver posto in piena luce tutta l'importanza e tutto il significato dei fatti che concernono la distribuzione delle forme e delle specie medesime. 11 tempo in cui una specie dapprima comparve, il posto della sua origine e Yarea ch'ella attualmente occupa, divennero parti essenziali della storia dell'universo. Le scienze naturali vanno debitrici di questo immenso progresso a Carlo Darwin ed alla scuola fondata da questo grand'uomo. Non solamente ogni organismo ha necessarie relazioni con le cose dotate o prive di vita che lo circondano, ma inoltre ogni peculiarità di forma, di struttura, di colore, di alimento, di abitudini, deve essersi sviluppata io armonia ed in gran parte come un risultato delle circostanze organiche ed inorganiche. La distribuzione diventa perciò, nella scienza della vita, una parte così essenziale come la fisiologia e l'anatomia. Essa ci mostra, per così dire, la forma e la struttura della vita del mondo considerato come un vasto organismo, e ci mette in grado di comprendere, per quanto imperfettamente, i procedimenti dello sviluppo e della variazione nelle passate età, dai quali è risultato l'attuale stato di cose.
Un siffatto studio comprende, sì per gli animali che per le piante, tre grandi indagini : 1° la distribuzione geografica dei viventi organismi; 2° la distribuzione geografica degli organismi estinti; 3° la successione geologica delle varie forme della vita.
Gli animali possono dividersi in due grandi serie, la terrestre e la marittima ; ed al presente nostro scopo questa distinz^ne è di somma importanza.
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