Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo

Pagina (287/519)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

      816
      DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA DEGLI ANIMALIMa l'attuale facoltà di dispersione non è punto il solo fattore nel determinare la distribuzione di una specie 0 di un gruppo. Non basta che un essere si trasporti in una data contrada, se non può vivervi e mantenermi. E ciò dipende da varie cagioni. Bisogna ch'esso possa adattarsi ad un clima differente e generalmente a differenti condizioni fisiche; bisogna ch'esso possa vivere cogli alimenti che trova nel suo nuovo soggiorno; bisogna infine ch'esso possa difendersi contro nuove specie di nemici e vivere in fortunata lotta con organismi somiglianti al suo che già sono in possesso del suolo.
      Gruppi di grande e di locale diffusione. — Abbiamo buone ragioni per credere che la condizione accennata da ultimo è la più ardua a conseguirsi da un intruso, e che una grande proporzione degli immigranti che per una causa qualunque arrivano in una nuova contrada, non possa mantenervisi, non già perchè il paese stesso non è bene acconcio ai loro bisogni, ma soltanto perchè è già occupato da altri esseri in qualche modo meglio adatti a tutte le circostanti condizioni. Indi avviene che, da una parte, vi sono specie largamente diffuse e dominanti, e, dall'altra, specie localizzate e molto rare, anzi talora ridotte a pochi individui. Le prime sono meglio adatte all'intero ambiente, e vanno generalmente ampliando il loro numero e l'area della loro distribuzione; le ultime sono meno perfettamente disposte, e probabilmente vanno diminuendo in numero e sono sulla via di una finale estinzione. La potenza di adattamento sembra, generalmente parlando, essere nella ragione inversa della potenza di dispersione. I più grossi mammiferi e molti uccelli sono capaci di sopportare una grande varietà di climi, ed eziandio di mantenersi in molte nuove contrade in concorrenza con gli indigeni loro abitatori. Così i cavalli e i bovini dell'antico mondo si sono moltiplicati e divennero selvaggi nel nuovo, e sono probabilmente atti a vivere in qualunque paese ove sia una sufficiente estensione di terra incolta. Gl'insetti, dall'altro lato, dipendono molto sovente da qualche genere di vitto vegetale, sono specialmente soggetti a venir danneggiati dal clima, e se non fossero molto numerosi rischierebbero di essere ad un tratto esterminati dai loro varii nemici.
      Ostacoli che limitano la distribuzione degli animali. — Sono di varie sorta, ed operano in vario grado sui diversi gruppi. La natura della vegetazione sola determina l'area di riparto di un gran numero di animali. 1 deserti, le paludi, le aperte pianure, e specialmente le foreste, hanno i loro peculiari abitanti, che a stento possono varcare i loro limiti. Ciò è specialmente vero delle foreste tropicali, il cui perenne fogliame e la quasi perenne successione di fiori e frutti soddisfano i bisogni di un immenso numero di peculiari forme di vita. I fiumi anch'essi, quando sono molto ampii, determinano la limitazione geografica di molte specie, ma ciò probabilmente avviene perchè le loro valli furono una volta bracci di mare che separavano distretti con faune differenti. Le alte montagne disposte in catene non interrotte formano una invalicabile barriera a molti gruppi; ma la loro età geologica è anche un importante fattore, ed esse sono di radocosì antiche e così continue da formare un ostacolo assoluto. Il clima, determinato sia dalla latitudine o dall'altitudine, è anch'esso una molto efficace barriera, benché probabilmente la sua azione è indiretta, dipendente cioè dall^ sua influenza sulla vegetazione e sulla reciproca concorrenza di vari gruppi. I limiti delle zone tropicale e temperata, generalmente segnalati da più 0 meno estesi deserti, formano il confine tra regioni 0 subregioni. Gli oceani però sono a gran pezza le più importanti barriere; e ciò non solo per la loro grande estensione ed invalicabilità per gli animali terrestri, ma ancora per la loro enorme antichità, cosicché per sterminate età essi hanno separate le faune di remoti continenti le une dalle altre.
      Con questi principii si assegnano le varie regioni zoologiche.
      Regioni zoologiche. Possono ridursi alle seguenti:
      1° La regione Paleartica, che comprende tutta l'Europa fino alle Azzore ed all'Islanda, tutta l'Asia temperata dall'alto Imalaja ed a ponente dell'Indo, col Giappone e la Cina da Ning-po ed al nord del piovente alimentatore del Yang-tse-kiang; ed inoltre la parte settentrionale dell'Africa e dell'Arabia, fin quasi alla linea del tropico del Cancro.
      — Può volgarmente chiamarsi la regione Europea, l'Europa essendo la più ricca e la più svariata parte di essa e contenendo rappresentanti dei tipi più importanti; benché non sia giammai da dimenticare che la regione comprende una molto più grande area in Asia, e che vi sono molti animali peculiarmente proprii delle regioni nordiche asiatiche.
      2° La regione Etiopica, che comprende tutta l'Africa a sud del tropico del Cancro, non che la parte meridionale dell'Arabia, con Madagascar e le isole adjacenti. — Può volgarmente chiamarsi la regione Africana.
      3° La regione Orientale, che è comparativamente piccola, comprendendo l'India e Ceilan, le contrade Indo-Cinesi e le meridionali della Cina, e l'Arcipelago Malese, fino alle Filippine, a, Borneo ed a Giava.
      — Può volgarmente chiamarsi la regione Indiana 0 Sud-Asiatica.
      4° La regione Australica, composta del resto dell'Arcipelago Malese, dell'Australia, della Nuova Zelanda, e di tutte le isole tropicali del Pacifico, fino alle Marchesi ed all'Arcipelago delle Basse.
      5° La regione Neotropicale, con tutta l'America meridionale e con le isole adjacenti, le Antille, e la parte tropicale dell'America centrale e del Messico.
      — Può chiamarsi la regione Sud-Americana.
      6° La regione Neartica, che abbraccia tutta l'America del Nord temperata ed artica, con la Groenlandia, e può dirsi la regione Nord-Americana.
      Di tutte queste regioni la più peculiare ed isolata è l'Australica, ma è comparativamente piccola e povera di animali più altolocati nelle forme della vita. Succede in peculiarità ed isolamento la Neotropicale, ma è più estesa ed estremamente ricca di ogni forma vivente. Molto ricche sono del pari le regioni Etiopica ed Orientale, ma esse hanno molto di comune fra loro. Le regioni Paleartica e Neartica, essendo temperate e in parte artiche, sono meno ricche, ed esse pure hanno molte scambievoli somiglianze; ma mentre la Neartica ha molti gruppi comuni con
     


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

   

Nuova Enciclopedia Italiana - Volume VII (parte 2)
Dizionario generale di scienze lettere industrie ecc.
di Gerolamo Boccardo
Utet Torino
1879 pagine 1048

   

Pagina (287/519)






Paleartica Europa Azzore Islanda Asia Imalaja Indo Giappone Cina Ning-po Yang-tse-kiang Africa Arabia Cancro Europea Europa Asia Etiopica Africa Cancro Arabia Madagascar Africana Orientale India Ceilan Indo-Cinesi Cina Arcipelago Malese Filippine Borneo Giava Indiana Sud-Asiatica Australica Arcipelago Malese Australia Nuova Zelanda Pacifico Marchesi Arcipelago Basse Neotropicale America Antille America Messico Sud-Americana Neartica America Nord Groenlandia Nord-Americana Australica Neotropicale Etiopica Orientale Paleartica Neartica Neartica Cinesi