Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo
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DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA DEGLI ANIMALIpresenta un grande cambiamento di clima e vegetazione. A nord è limitata dalla grande zona forestale canadese nell'alto Saskatchewan ; ed a sud si stende al Texas ed alla bassa California e lungo la linea delle eminenze fin oltre la città di Messico. Questa subregione possiede molti animali peculiari, alcuni dei quali affini ai tipi paleartici, quali il bisoti americantis, Yovis montana, il gulo arcticus, il lagoiììys princeps.
La subregione orientale, o degli Allegliani, comprende la contrada percorsa da questa catena fino al Wisconsin ed al Canadà. Contiene esemplari di tutto ciò che è più caratteristico della regione Neartica.
L'ultima divisione è la subartica o Canadese e conta pochi distintivi caratteri, ma serve a connettere insieme ed a separare le altre tre regioni, che quasi vanno a fondersi in essa. La pecora moscata (ortòos) è quasi la sola forma ad essa peculiare.
Distribuzione degli animali più altolocati durante il periodo terziario. — Innanzi di procedere oltre, sarà utile considerare brevemente le relazioni geografiche delle faune terziaria e post-terziaria a quella oggi esistente, per formarsi una più chiara idea delle legioni zoologiche e dei rapporti che esistono fra loro.
Faune post-terziarie. — Le indagini fatte nei terreni alluvionali, nelle caverne e negli altri depositi superficiali ci hanno fatto conoscere il carattere della fauna la quale ha immediatamente preceduto l'attuale, e ch'ebbe vita al chiudersi del periodo glaciale in compagnia dell'uomo preistorico. Noi troviamo che un notevole numero di mammiferi era identico alle specie odierne ; ma insieme incontriamo molte forme estinte, alcune affini alle specie viventi nello stesso distretto, nell'atto che altre sembrano indicare migrazioni e cambiamenti di climi, mercè della somiglianza loro a specie ora viventi molto lontane a sud od a nord. Più straordinario è il fatto che molte di quelle specie recentemente estinte erano di grandi forme, paragonate a quelle oggi viventi, sovente ricordandoci i più voluminosi abitanti dei tropici. Così, in Europa, durante il periodo post-terziario, la renna, il ghiottone e l'antilope di Tartaria abitavano la Francia, insieme a poderosi felini simili all'odierno lione. Allo stesso tempo gli elefanti ed i rinoceronti di varie specie percorreano tutta Europa ; e vi fu un periodo in cui l'ippopotamo si spingeva fino al Tamigi, mentre il castoro europeo era rappresentato da una specie molto più grande. Nell'America settentrionale dello stesso tempo noi troviamo estinti lioni, cavalli, tapiri e camelli, con bisonti e buoi moscati, non che elefanti e mastodonti, e tre generi di giganteschi tardigradi grandi come il rinoceronte — formando un complesso di mammiferi stupendamente diversi da quelli che ora esistono nella stessa contrada. Nell'America meridionale noi troviamo che vi erano scimie più grandi di quelle attuali, insieme a lioni, orsi, cavalli, tapiri ed antilopi, non che mastodonti ed un porcospino grande come un peccari. Quivi pure erano arma-dilli grossi come rinoceronti, e tardigradi di più svariate sorta che nell'America boreale. Fenomeni somiglianti in Australia : kangorù grandi come ele-
fanti, ed altri giganteschi animali, ma tutti marsupiali o monotremi, senza indizio di migrazione da altre terre. Nella Nuova Zelanda ed a Madagascar troviamo i grandi uccelli terrestri estinti, i moas, i dodo, gli epiorni.
Faune terziarie, e loro relazioni geologiche con quelle delle sei regioni zoologiche. — Riportandoci ai depositi dell'ultimo e medio periodo terziario, noi troviamo una serie dei più altolocati animali, che ci palesa cambiamenti ancora più notevoli di distribuzione. Varie» parti dell'Europa centrale e meridionale, per esempio, erano allora abitate da animali che ora formano i caratteri più segnalati della zoologia etiopica ed orientale — quali le scimie, i lioni, le jene, i cavalli, i tapiri, gli elefanti, i rinoceronti, le giraffe e varie antilopi. Tra gli uccelli, del pari, noi troviamo molte delle forme africane e tropicali. Nei terreni miocenici dell'India settentrionale incontriamo i gruppi tipici dell'Africa, come l'ippopotamo e la giraffa.
Ora la geologia c'insegna che nell'eocene, ossia nella prima parte dell'epoca terziaria, un continuo mare si stendeva dalla Baja del Bengala all'Oceano Atlantico, tagliando la penisola dell'India e l'Africa centrale dalla regione Paleartica ; ed è quindi altamente probabile che, quando questo letto oceanico divenne terraferma, i varii grandi mammiferi ora così caratteristici dell'Africa vi siano penetrati per la prima volta dal Nord. Ciò spiega molte delle peculiarità delle regioni Paleartica, Orientale ed Etiopica, e delle varie loro subregioni, e specialmente la persistenza dei bassi tipi in questi distretti ch'erano del tutto o parzialmente protetti dalla concorrenza di animali più altamente organizzati.
La fauna terziaria dell'America boreale, paragonata con quella dell'Europa, porge le prove di un'antica comunicazione fra i due continenti settentrionali cosi nell'Atlantico come nel Pacifico, ma sì nell'uno che nell'altro caso in alte latitudini soltanto. Ciò apparisce sia dai gruppi che sembrano avere avuto l'origine in un continente ed essere poscia passati nell'altro, sia dall'intera assenza in America di molti importanti gruppi che abbondano in Europa, e viceversa, indicando che la comunicazione fra i due emisferi fu sempre imperfetta e di breve durata.
La passata istoria zoologica delle due Americhe presenta una serie analoga di fenomeni. Le loro produzioni erano generalmente molto diverse. L'America del Nord, in più stretta connessione col grande continente boreale, fece progressi pressoché uguali nello sviluppo degli organismi più altolocati; mentre invece l'America del Sud, per la più parte isolata e cosi incapacitata a ricevere una costante provvista d'immigranti dalle più vaste aree terrestri, sviluppò una serie di creature più bassolocate, le più piccole forme della quale costituiscono oggi ancora i suoi lineamenti zoologici più caratteristiciLa conoscenza che noi possediamo dei mammiferi terziarii e post-terziarii ci dà quindi un importante indizio delle successive migrazioni dei varii gruppi di animali da una regione ad altra, e dei cambiamenti geografici che resero possibili queste migrazioni. 11 generale risultamelo di ciò tutto si è che
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