Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo
836 DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA DELLA PIOGGIA SOPRA LA TERRA
6° Finalmente hassi anoora a distinguere nell'alto settentrione una zona o, più strettamente parlando, tutta la zona circumpolare a mo' di scudo con inverni senza pioggia. È questa la conseguenza della povertà dei vapori, dacché in una bassa temperatura sotto 16° R. non v'ha più che nevicate. Secondo le relazioni concordi, i mesi invernali nelle terre polari sono caratterizzati dalla chiarezza e tranquillità dell'atmosfera sopra ampie distese nevose, non solo nell'interno dei continenti dell'Asia e dell'America del Nord, sì anco lungo le coste. Nebbie locate sugli aperti tratti di mare non formano eccezione all'intiera zona. Esempi di ciò abbiamo a Irkuzk (52° N.), Arcangelo (64° N.), Altengard (70° N.), Spitzberga (80' N.), Baja Disco (69° N.), Forte Reliance (62° N.), stretto di Behring, ecc. I limiti di questa zona non si ponno ancora per vero accuratamente determinare, ma pare che l'isoterme annuale di 0° si possa a un dipresso considerare per confine.
Questo tentativo di esporre il sistema esistente delle sei zone telluriche delle pioggie non sarebbe per noi stato fatto se non fosse fino ad un certo punto giustificato dalla sua concordanza generale con tutta la meteorazione (se è lecita l'espressione) della terra, ma in ispecie col sistema dei venti.
DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA DELLE RAZZE UMANE. Y. Etnografia, Geografia e Razze.
DISTROFIA (Distrophia) (ibot.). — Malattia delle piante collocata dal professore Re fra le asteniche, siccome quella che dipende da scarsezza di alimento, e dalla sua irregolare distribuzione. Se ne distinguono tre sorta:
1° Distrofia emidistrofia. — Gli alberi travagliati da questa malattia si mostrano robusti e rigogliosi da un lato ed affievoliti dall'altro, perciocché le radici che corrispondono a quest'ultimo si trovano sparse per un terreno povero di priucipii nutri-tizii. Si rimedia a questa malattia m:gliorando il suolo con terriccio di buona qualità, e praticando incisioni longitudinali sul fusto e sui rami onde costringere gli umori ad affluirvi in maggior copia.
2° Distrofìa cladipodistrofia. — Accade in alcuni alberi i cui rami ingrossano e lussureggiano a spese del tronco, che rimane quasi stazionario.
3° Distrofia d'innesto. — È propria degli alberi innestati, e dipende da ciò che l'umore nutritizio non si distribuisce in modo da nutrire egualmente il selvatico ed il domestico. In questi due ultimi casi giova costringere il sugo ad un'utile diversione, il che non di rado si ottiene col fare sul fusto e sui rami deboli, e talvolta anche sulle radici, alcuni piccoli tagli longitudinali, come si pratica nella emidistrofia.
DISUGUALI STAMI (Stamina incequalia) (bot.). — Sono quelli che non s'inalzano tutti alla medesima altezza, così che gli uni evidentemente sorpassano gli altri. Ne somministrano esempi le piante che appartengono alla didinamia e tetradinamia di Linneo.
DISURIA (patol.). — Difficoltà di orinare.
DITALE (tecn. e chirurg.). — Specie di astuccio di cuojo, ferro, argento od altra sostanza, col quale si copre il dito indice od il medio in molte operazioni manuali che richiedono tal protezione. — Fudetto ditale di Asdnibali un piccolo strumento di
ferro, con cui si misurano le dimensioni del bacinouDITATA VOGLIA {bot.). V. Digitata foglia.
DITE (da Dis o Ditis) (miYÒZ.). — Nome die dai Romani applicavasi a Plutone, dio degl'inferi ed anche delle ricchezze. Tale epiteto ha dato molto lavoro ai commentatori mitografi per rintracciar le ragioni che aveanlo fatto applicare al IIXoutw dei Greci. V088Ì0 lo vorrebbe derivato da Afc, Giove, e tale opinione parrebbe acquistare un argomento in suo favore d all'essersi da parecchi poeti latini, e fra gli altri da Virgilio, chiamato Plutone Ju-pHer stygius. Altri lo derivano da dives (ricco) sincopato, essendo una delle attribuzioni di Platone quella di esser dio delle ricchezze: attribuzione venutagli, secondo un'opinione citata da Diodoro di Sicilia, dall'avere egli regnato in luoghi assai bassi (inferiore*, ìnferi) rispettivamente alla Grecia dove regnava Giove, nel fondo cioè della Spagna, a Gade, ecc. Infatti Plutone era adorato in parecchie città della Spagna. A questa opinione vuoisi aggiungere che* Plutone, per tradizioni antichissime, aveva scavate parecchie miniere d'oro di cui quel paese era pieno, il che trasse a dire che il suo regno fosse sotterraneo ; tutto ciò spiegherebbe ad un tempo e perchè Plutone avesse dominio sulle infere regioni e perchè fosse dio delle ricchezze, e alcuni poeti avessero fatto Plutone abitatore delle miniere. Ciò che vi ha di curioso in questa voce Dite si è ch'essa riscontrasi pure presso i Galli, donde Banier e^on Ini moltissimi altri vennero a stabilire che il Plutone dei Greci e dei Romani fosse identico al Dite dei Galli o Celti (Miikol lib. i, cap. iv). L'errore non poteva essere più madornale. Cesare, nel lib. vr, cap. 18 De bello gai-lieo», scriveva : Galli, se omnes ab Dite patre pro-gnatos prcedicant, isque ab Druidibus prodUum dieunt.
Ma che altro volevano significare quei Galli col dirsi progenie di Dite, se non se che erano aborigeni del paese da essi in quell'epoca abitato? Dis e Dit, sinonimi di Tit, hanno nel celtico linguaggio il significato di terra (vedi Bullet, Mémoires sur la langue celtique, tom. ni, alle voci Dis, Tis), come il Tien dei Cinesi, il Tys dei Copti, il This degli Arabi, il Tethus o Tithus d'Omero, il Theet degli Albanesi, il Tit o Tiid dell'antico svedese, ecc. Ora, il dirsi figli della terra, pretesa tanto comune a moltissimi popoli di rimota antichità, è nell'universale opinione dei critici lo stesso che il dirsi aborigeni di quel dato paese.
Presso i Romani, Dite era talvolta assunto per l'inferno stesso, onde Virgilio:
Noctes atque dies patet atri janua Ditis, significato nel quale usaronlo pure i nostri poeti italiani; e Monti cantava nella Basvilliaua: Ma dolce con un riso la raccolse E confortolla l'angelo beato Che contro Dite a conquistarla tolse. Plutone Dite, secondo riferisce Pausania nelle Co~ rintie, aveva un culto particolare a Micene ; ed une degli autori delle Priapee :
Dodona est tibi, Jupiter, sacrata^ Junoni Samos, et Mycena Diti.
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