Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo

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      Dittatore
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      finalmente il dittamo bianco o frassinella, di cui qui si discorre, è il diciamnus albus L.
      Il genere diciamnus appartiene alla decandria monoginia del sistema sessuale, alla famiglia delle rutacee, tribù delle diosmee, distinto per i seguenti caratteri : calice deciduo, spartito in cinque lacinie, di cui le due inferiori sono ordinariamente più lunghe ; cinque petali unguicolati, lanceolati, disuguali, irregolarmente patenti ; l'inferiore declinato ; dieci stami declinati, coi filamenti ghianduloso-tuberco-losi all'apice; stilo declinato, striato longitudinalmente; stimma semplice; cassula fatta di cinque carpelli congiunti internamente, compressi, contenenti due semi ; cotiledoni ob-ovato-cuneati. Alcuni autori annoverano tre o quattro specie di questo genere, ridotte però da De Candolle ad una sola.
      Dittamo bianco o frassinella (diciamnus fraxinella Pers., D. albus Linn.). Erba perenne, alta da 6 a 9 decimetri; fusto eretto, semplice, rossiccio superiormente, cilindrico; foglie alterne, pennate con dispari, senza stipole ; quattro a sei paja di foglio-line elittiche od oblunghe, ottuse od acute, denticolate, opposte, punteggiate, sessili, lucide in ambe le superficie, alquanto pubescenti, lunghe da 35 centina, a 50; grappoli terminali ; peduncoli brat-teolati alla base, del pari che i pedicelli; fiori ampii, bianchi o porporini, alquanto inclinati; calici e peduncoli di colore rossiccio; la sommità dei fusti, i peduncoli, i pedicelli, la faccia esterna dei sepali e dei petali, il pistillo ed il pericarpio coperti di peli ghiandoliferi.
      Si conoscono due varietà, che per alcuni botanici sono specie distinte, cioè il dittamo a fiori rossi (diciamnus fraxinella Link), che ha i picciuoli alquanto marginati e i petali di colore porporino pallido con vena di colore rosso carico; il dittamo a fiori bianchi (dictamnus albus Link), che è più piccolo in tutte le sue parti, ha i picciuoli quasi niente marginati ed i petali bianchi ; ambedue hanno talvolta i sepali ed i petali fogliacei.
      La frassinella, così chiamata per la rassomiglianza delle sue foglie con quelle del frassino, abita nei luoghi sassosi, aprichi dell'Europa meridionale e centrale, non che in Oriente; l'epiteto di bianco è allusivo al colore delle sue radici. Le ghiandole, delle quali abbiamo detto essere coperte quasi tutte le parti di questa pianta, separano un olio volatile d'odore forte, penetrante, quasi resinoso. Nei grandi ardori estivi l'azione dei raggi solari aumenta questa secrezione per modo che verso sera, pel raffreddamento dell'aria venendo condensata cotesta emanazione, formasi un'atmosfera eterea che circonda la pianta ; se allora vi si appressi un lume, tosto accendesi quest'atmosfera senza verun danno della pianta; essa arde rapidamente con luce viva, tinta di rosso e di verde nella varietà a fiori porporini, affatto verde nella varietà a fiori bianchi. Questo fenomeno, stato per la prima volta osservato dalla figlia primogenita di Linneo, non è completo se non quando la pianta è perfettamente sviluppata e vigorosa, tutti i fiori sono aperti e le ghiandole piene d'olio.
      La radice della frassinella consta di grosse fibre bianche, strettamente intrecciate fra loro, di sapore amaro ed acre, d'odore forte, spiacevole ; lodasicome rimedio tonico, sudorifico, emmenagopo, febbrifugo, antelmintico, e da Storck venne celebrata qual efficacissimo mezzo a vincere l'epilessia, la melancolia ed altre malattie nervose ; si amministra ridotta in polvere finissima da mezz'ottavo a due ottavi mista con sciloppo e diluita con acqua; Storck adoperava principalmente l'essenza o tintura alcoolica. Preparavasi anticamente un vino emme-nagogo, detto dittamnite, mettendo il .mosto a fermentare col dittamo. Oggidì questa radice è affatto disusata. Nell'Europa meridionale si ottiene dai fiori di questa pianta un'acqua distillata odorosissima, che dicesi un eccellente cosmetico.
      Fig. 2162. — Dittamo bianco o frassinella.
      La frassinella è spesso coltivata come pianta d'ornamento nei giardini di primavera, dove le sue lunghe spighe di fiori, che compariscono in maggio e giugno, fanno un bellissimo effetto; si adatta a qualunque terreno ed a qualunque esposizione, prosperando specialmente ove trovasi esposta al meriggio, in terreno fertile e fresco ; e non richiede altra cura fuorché di essere sarchiata e zappettata una o due volte all'anno. Si può moltiplicare per semi, i quali vogliono essere posti in terra appena giunti a maturità, e che germogliano poi in primavera; ma siccome le piante provenute da semi non danno fiori se non dopo quattro o cinque anni, si preferisce la moltiplicazione per separazione delle radici di piante vecchie, la quale si eseguisce in autunno.
      DITTATORE (stor. polit.). — Era questo il supremo magistrato straordinario della Repubblica romana.
      Quantunque tal nome contenga evidentemente l'elemento die (da dico), tuttavia gli scrittori ro-
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Nuova Enciclopedia Italiana - Volume VII (parte 2)
Dizionario generale di scienze lettere industrie ecc.
di Gerolamo Boccardo
Utet Torino
1879 pagine 1048

   

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