Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo
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D1TTINNA — DIURETICOportavano sull'esterno scolpite istorie dell'antico Testamento, fatti ed iscrizioni ricavati dal Vangelo, emblemi di religione derivati dalla tradizione, come di colombe, di agnelli, ecc. Nell'interno poi scrive-vansi il nome e la serie cronologica dei vescovi, il nome dei benefattori della chiesa, il numero delle sacre reliquie, la necrologia delle primarie dignità ecclesiastiche, non che l'elenco dei santi venerati e patroni della chiesa cui appartenevano. Cosi il dittico della chiesa novarese conserva tuttora inscritta la serie cronologica de' vescovi che hanno seduto su quella cattedra.
Molti fra i dittichi consolari, qualunque scultura
0 profano ornamento avessero, furono fatti servire ad uso sacro, e a malgrado della sconvenienza di quello che l'esterno loro rappresentava, per la preziosità del lavoro vennero adoperati per conservare nell'interno il nome dei martiri o le sentenze del Vangelo.
Se eccettuiamo i dittichi, non ci resta quasi alcun lavoro in avorio di tutta quanta l'antichità ; per questo appunto, e perchè la più parte, avendo iscrizioni, somministrano date isteriche sicure, sono tenuti in grandissimo pregio. Pochissimi, in rispetto al numero sterminato che se ne fece, giunsero fino a noi.
Come lavoro artistico, quello della cattedrale d'Aosta e quello di Wiczay, inciso da Raffaello Mor-ghen, sono tenuti in gran conto, perchè scevri dalla solita secchezza bizantina e condotti con franchezza e gusto.
Abbiamo nella figura 5 della Tavola CCI riportata la metà d'un dittico eburneo del gabinetto Brunet-Denon ; essa manca del frontoncino superiore, manca dell'alti o foglio, e rappresenta un magistrato che dà i giuochi seduto fra due personaggi, sopra il suggestus o palco che cinge l'arena, in mezzo a cui lottano uomini contro a cervi. — L'originale è grande il doppio della stampa.
Ai dittichi di legno, i quali erano per lo più di bosso o di cedro, spesso si applicavano cesellature d'argento; ed all'avorio fu talvolta sostituito il dente d'ippopotamo.
Vedi i sovra citati Gori e Gazzera, nonché 0. Miil-ler, Archceol. — Coste, Sur Vorigine des dipi. cons. — Filippo Buonarroti, ecc.
DITTINNA. V. Dittinnie {mitol. ed archeol.).
DITTINN1E o DITTINIE (mitol. ed archeol.). — Feste che, secondo Pausania, si celebravano a Sparta, così dette o perchè sacre a Diana, soprannomata Dittinna o Dittinea, ovvero da Ditte, montagna di Creta, o dalla ninfa cretese, similmente chiamata Dittinna, e compagna di Diana nella caccia, altri-mente detta Britomarte (V.).
DITTON Umfredo (hiogr.). — Questo distinto geometra inglese, nato a Salisbury nel 1675, meriterebbe di essere menzionato solamente perchè ebbe a protettore il sommo Newton, quand'anche la profondità del suo sapere non gli fosse un titolo bastante alla ricordanza de' posteri.
Destinato allo stato ecclesiastico, esercitava le funzioni di ministro evangelico a Tunbridge, quando
1 dottori Harris e Whiston, fatti accorti del suo ingegno, gli procurarono i mezzi di dedicarsi a tutt'agio agli studii matematici, pei quali si sentivaesclusivamente inclinato; e Newton stesso lo ajutò a conseguire una cattedra di matematiche istituita nella scuola annessa all'ospedale di Cristo. Non godette a lungo di questa carica, che colmava ogni suo desiderio, perocché vedendo che l'Uffizio delle Longitudini rigettava un suo metodo di trovare le longitudini in mare, quantunque si voglia che fosse stato studiato insieme con Whiston ed approvato da Newton, egli ebbe di ciò tanto dolore, che iie morì, nel 1715, nell'età di quarant'anni.
Pubblicò molte opere relative alle scienze matematiche, e fra esse meritano di essere ricordate: Trattato delle tangenti e deUe curve; Trattato di catottrica sferica ; Leggi generali della natura e del moto; Metodo delle flussioni; Trattato di prospettiva; Una nuova legge dei fluidi, ecc.
DITTONGO (gramm.). — Propriamente questa parola significa l'unione o la mistura di due vocali pronunziate insieme, così che facciano una sola emissione di voce. Ci metteremmo in un pelago infinito se volessimo parlare della varia natura dei dittonghi nelle varie lingue, e perciò ci restringeremo all'italiana. Molti dittonghi ha la lingua nostra, e il Salviati li fa ascendere al numero di quarantanove. Di questi altri diconsi distesi, altri raccolti. I distesi sono quelli che fanno sentire ambedue le vocali in maniera che non appariscono quasi dittonghi, come aurora, Europa, borea, aere, feudo, maisì, ecc., ne' quali la principale vocale è la prima, e l'altra si sente bensì chiara e spiccata, ma ciò non toglie che la sillaba non sia una sola, perchè la seconda vocale è attirata dalla prima, e si pronuncia in qualche modo unita ad essa. 1 dittonghi raccolti sono quelli che si pronunziano talmente uniti che la prima vocale perde molto di suono, e la seconda è la principale, perchè sovr'essa la voce si posa, come in cielo, fiato, tuono, giorno, e somiglianti. La nostra lingua ha pure dei trittonghi, cioè tre vocali unite in una sola sillaba, come vuoi, tuoi, miei, ecc., ne' quali la principale vocale è quella di mezzo, sopra di cui posasi la voce. Se abbia quadrittonghi, cioè quattro vocali in una sillaba, è controverso. Il Salviati dice di si (Avv. gramm., lib. 3, partic. 7), e adduce ad esempio le parole lacciuoi, fìgliuoi. Il Buommattei (Tratta 5, cap. 5) li considera solo per trittonghi, giacché il primo i nel primo esempio serve unicamente a dare il suono dolce alla c, e nel secondo esempio l'i che segue il gl non ha altro ufficio che quello di determinare la pronunzia schiacciata o liquida di questo gruppo di consonanti.
DIU (geogr.).— Porto di mare nell'estremità orientale di un'isola omonima nei paraggi del Guzzeratte, nell'Indostan, con 11,000 abitanti. Fu in potere dei Portoghesi dal 1515 in poi.
DIURESIÀ (med.). — Escrezione abbondante di urina.
DIURETICO (mat. med.). — Nome dato a quei ri-medii i quali posseggono un'azione elettiva sopra i reni, e perciò sono atti a promuovere la secrezione delle urine. Quantunque in molte circostanze si possa ottenere un'evacuazione abbondante di urina con mezzi che non possono per nessun conto meritare il nome di diuretici, siccome si osserva, per es., nelle malattie infiammatorie, nelle quali il salasso, i
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