Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo
DIVERTICOLO - DIVIDENDO
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si fanno contro una provincia, contro una capitale, contro un alleato dell'inimico, lontani assai dal luogo dove esso guerreggia, onde ritrarnelo. Qualunque diversione intrapresa da un esercito in campagna lo indebolisce. Prima d'imprenderla bisogna avere morale certezza di riuscita, bisogna meditare le massime di guerra stabilite da Napoleone. « Un esercito, dic'egli, non deve avere che una sola linea di operazione. Sarebbe un procedere contro i veri principii il far operare separati corpi di truppa che non abbiano libera comunicazione tra loro, a fronte di un esercito unito e del quale siano agevoli le comunicazioni. Operare per diversioni lori-tane e senza comunicazioni è un fallo che conduce ad un altro ».
La diversione può farsi in grande e richiedere tutte le forze di un esercito; può formar tutta sola la guerra di resistenza. Tale fu quella recata da Scipione nell'Africa prima della battaglia di Zama per arrestare i progressi di Annibale in Italia. Le più volte la diversione ha luogo durante o poco prima di dar battaglia. Così fece Buonaparte a Montenotte, staccando La Harpe con alcune centi-naja di soldati nella direzione di Genova, onde impegnare il generale Beaulieu ad estendere maggiormente la linea di battaglia, ch'era di una lunghezza smisurata. Questo stratagemma, sostenuto da rumori sparsi ad arte dal giovine generale, fu coronato dal più felice successo.
Il fine di una diversione può essere quello di far levare l'assedio d'una piazza; e nulla v'ha di più comune nelle guerre di frontiera ; e le guerre della rivoluzione francese ne forniscono molti esempi. Ma non potrà mai un buon generale, al dire di Folard nelle sue note sopra Polibio, intraprendere una diversione per rifarsi delle perdite che avrà sofferte. Sarebbe uno stornare al tutto dal suo fine un'operazione militare, un azzardare una perdita di gravissima conseguenza per un vantaggio da nulla; e nella supposizione di probabile vittoria, si sacrificherebbero interessi maggiori per accessorii di niuna considerazione, compromettendo la propria fortuna o quella della nazione per piccioli vantaggi che gl'incerti successi della guerra possono rendere incertissimi. Non si opponga la presa di Calais per gli Spagnuoli, mentre Enrico IV assediava La Fere. Calais era semplicemente una città che agli Spagnuoli conveniva di possedere; erano in circostanze favorevoli per impadronirsene e la presero. Ma non operarono per diversione, ed estimaronsi fortunatissimi che l'ostinazione di Enrico IV lo stornasse dal pensiero di correre in ajuto di quella chiave della Francia.
Dietro il gran principio delle masse lanciate a proposito sul punto creduto decisivo , e che valse tanti trionfi a Napoleone, si può ammettere : che non v'ha battaglia, nè combattimento di qualche importanza senza diversione, potendosi sempre riguardar per tale quella specie di siepe di soldati lasciata in faccia della linea nemica per tener a bada ed in forse l'avversario col nascondergli il punto sul quale si è risoluto di operare. Quanto utile può tornare una diversione fatta a proposito, altrettanto può riescire dannosa eseguita fuor di tempo e malaccortamente. Testimonii gli erroridegl'Imperiti sulla fine del secolo xvm, e il sistema mal inteso e ancor peggiore dei cordoni di Lacy, che occasionarono tante sconfitte dopo la rivoluzione di Francia a tanti collegati, i quali mai non riuscirono a passar le frontiere di quella repubblica.
Le circostanze sono quelle che possano decidere dell'opportunità di una diversione; ma sono di un ordine troppo alto per poter essere toccate in questo articolo, abbracciando esse intiera la scienza militare; onde lo chiuderemo limitandoci ad accennare alcuni fatti importanti. Lo sbarco dell'armata anglo-russa nel 1799 sulle coste d'Olanda fu una diversione per tornarla all'antica dominazione. L'attacco fu mal combinato, e non riuscì; ma impedì al Direttorio di recare forze sufficienti sul Reno, e contribuì ai successi dell'arciduca Carlo d'Austria in Allemagna. Nel 1805 le forze francesi riunite al campo di Boulogne si disponevano ad assalir l'Inghilterra. L'Austria e la Russia, instigate dagl'Inglesi, dichiararono la guerra alla Francia, e Napoleone, costretto a recare altrove il suo grandesercito, dovette rinunciare alla meditata impresa. Finalmente nel luglio del 1809 gì'Inglesi sbarcarono nell'isola di Walcheren, nel mentre che gli eserciti francesi combattevano in Allemagna, in Italia, in Ispagna e in Portogallo. Fu questa diversione troppo tardata per poter impedire i successi di Napoleone. Furono 80,000 uomini imbarcati sopra 700 bastimenti, 100 dei quali erano da guerra. Costò enormemente all'Inghilterra, e il risultamento fu ben lungi dall'essere quale si aspettava.
DIVERTICOLO (anat.). — Appendice cava ed a mo' di fondo cieco come quelle che presenta talora l'intestino tenue.
DIVERTIMENTO (seiene. mus.). — Con questo nome si chiama ognuna delle parti accessorie della fuga, che si contengono fra due ripercussioni, o fra una ripercussione e la stretta (V. Fuga). — Alcuni chiamano ciò episodio.
Divertimento è pure il titolo che si dà talvolta a certe suonate di stile leggiero, atte ad interessare più il volgo musicale che il vero amatore.
DIVERTIRE IL SUGO (agric.). — Quest'operazione consiste nel laseiare, potando, alla pianta più legno e più rampolli che non si suole nei casi ordinarii. Questo si pratica quando l'albero si mostra soverchiamente vigoroso, o quando alcuni suoi rami si scorgono più lussureggianti degli altri. A ristabilire l'equilibrio nella circolazione del sugo, vuoisi potar corto dal lato dei rami deboli, e lungo da quello dei rami vigorosi. Ma quest'operazione, al dire di Bosc, non è da tutti, richiedendo molt'arte e molto giudizio. La pratica di cui trattasi si rende indispensabile talvolta nelle piante che si sono innestate. Se il bottone d'innesto, per esempio, non è ancora sviluppato, sarebbe imprudente e pericoloso tagliare i polloni naturali della pianta innestata, servendo questi a divertire la soprabbondanza del sugo. Vanno tagliati a poco a poco per non arrischiare di perdere l'innesto o l'arbusto (V. Innesto, Margotto e Potagione).
DIVIDENDO (poligr.). — Uno dei tre termini della divisione. Nel linguaggio bancario e commerciale, la parte spettante ad ogni socio negli utili o nelle perdite : quindi dividendo attivo o passivo.
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