Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo
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DIVISIONEmenti sì di truppe di linea che leggieri, tanto a piedi che a cavallo, munite delle macchine da guerra atte ad espugnare i campi trincerati del nemico, potevano attaccare e difendersi da sole, accamparsi, , muoversi, e a tutte quelle più lontane operazioni dar mano, che alla guerra si sogliono ogni giorno presentare
A Marengo cominciò la separazione della fanteria e della cavalleria. Le divisioni parvero ordinate appositamente pel modo di battaglia meditato dal primo console, e si composero di reggimenti delle due armi. Dopo quel tempo i due eserciti imperiali conservarono quest'ordine. La fanteria, vero fondamento della guerra, fu ripartita in divisioni quasi uguali, senza aver riguardo alla differenza dei reggimenti leggieri o di linea ; i corazzieri, i carabinieri, i dragoni, gli usseri e i cacciatori furono pure riuniti in divisioni.
Napoleone formò corpi d'esercito di tre a cinque divisioni di fanteria, con una o due brigate di cavalleria leggiera, un parco ed una riserva d'artiglieria, lo stato-maggiore per l'artiglieria, il genio e le truppe di altre armi, un'amministrazione pei trasporti, pei viveri, per gli ospedali. Altri corpi d'esercito composti di divisioni d'artiglieria furono compiuti con artiglieria a cavallo e con tutto ciò che consente la natura di tali truppe. Più spesso la cavalleria era riunita sotto un sol capo e tenuta in riserva ; e qualche volta una parte faceva l'avanguardia, appoggiata da una divisione di fanteria. Questi diversi corpi rappresentavano le frazioni naturali di un esercito, cioè l'avanguardia, la diritta, il centro, la sinistra, le riscosse di fanteria e di cavalleria, i gran di-, staccamenti pei fianchi o per le spedizioni parti-; colari. Essi avevano un numero d'ordine ; ma nelle operazioni strategiche o 'tattiche erano disposti secondo le circostanze, ecc.
Le Potenze europee accettarono questo sistema. Gli Austriaci nel 1809 divisero le loro forze in divisioni ed in corpi d'esercitò. Una divisione leggiera di cavalleria e di cacciatori a piedi era attaccata ad ogni corpo. La grossa cavalleria coi battaglioni di granatieri formava le riserve. L'esercito russo nel 1812 si compose di divisioni e di corpi di fanteria e di cavalleria, e l'anno dopo conservò quest'ordinamento nel corpo di Miloradovich. L'esercito inglese, che finì per meritarsi di essere citato tra gli altri europei, imitò perfettamente il sistema francese. Quest'ordinanza durerà lungo tempo negli eserciti di oltre 60 mila uomini. Per quelli di forza minore riuscirà meno vantaggiosa; ma la separazione della fanteria e della cavalleria sarà sempre necessaria, trattone il caso di un piccol corpo che operi in paese montagnoso o sparso di altri naturali accidenti. In questo caso può giovare di unire alcuni squadroni di cavalleria leggiera alle divisioni di fanteria.
Nelle trenta grandi battaglie degli ultimi dieci anni di guerre napoleoniche, il campo era serrato, la linea continua; il modo di evoluzioni del capo sempre uno e regolare. Napoleone mandava gli ordini scritti ai comandanti dei corpi, servendosi del maggior generale, ed egli stesso dava ordini di viva voce alle divisioni vicine. La fanteria e la cavalleria, operando in grandi masse, si appoggiavano reciprocamente,
indipendenti sempre l'una dall'altra. Le divisioni di cavalleria leggiera attaccate ai corpi di esercito operavano, in un sistema generale di azione, sulle ali della linea, o riunite coll'altra cavalleria. Questa ordinariamente non si mostrava se non quando trat-tavasi di decidere la battaglia; e qualche volta interveniva prima per coprire un punto lasciato vuoto, o per investire una colonna o arrestare gli sforzi dei nemico. Nelle operazioni strategiche le colonne erano formate di truppe della stessa natura. Quando l'esercito intero doveva far lunga via, ad ogni corpo era assegnato il suo itinerario, e se le armi erano miste, ne risultava confusione e gravi richiami. Si prese per esempio la battaglia, per essere la principale e la più difficile delle operazioni militari, richiedendo gran precisione e concorso unanime di sforzi e di volontà ; chè i falli in essa riescono sempre gravi e talvolta irreparabili. Sentenza comune a due gran capitani, Montecuccoli e Federico II, fu questa : le sole battaglie possono terminare le guerre. Sono esse che decidono le grandi quistioni politiche, secondochè, fino a tanto che gli eserciti sono intatti, la presa di una piazza o di una provincia non basta a condurre alla pace.
In un esercito di 60 ad 80 mila combattenti (proporzione la più ordinaria ai di nostri), le divisioni di fanteria e di cavalleria sono le unità dei grandi movimenti, siccome i battaglioni e gli squadroni sono quelle delle evoluzioni della divisione. Qualunque sia la formazione di un corpo d'esercito, le divisioni in battaglia devono ricevere gli ordini dal generalissimo, il cui divisamente è uno ed intero. La forjsa dei corpi è determinata dall'estensione della fronte che può essere comandata da un capo. Nell'odierno sistema un comandante di fanteria può vegliare e comandare un corpo che sopra tre file occupi una linea di 120 a 140 metri, cioè di 700 a 900 uomini. Per lo stesso motivo uno squadrone di cavalleria si è stabilito tra le 48 e le 65 file, che occupano da 50 ad 80 metri. La forza della divisione dipende spesso dagli accidenti locali che possono rendere più o meno agevole il comando del luogotenente generale. L'esperienza l'ha regolata di 10 a 15 battaglioni, ossia di 8 a 12 mila uomini, occupanti una linea di 1170 a 1560 metri. H numero di 12 battaglioni sembra da preferirsi, dando una prima linea composta di tre parti di tre battaglioni, ed una seconda che afforza il centro con tre altri battaglioni. Bisogna aggiungervi almeno due batterie d'artiglieria a piedi.
Ordinariamente la divisione di fanteria s'intende composta di due brigate, ogni brigata di due reggimenti. Il numero dei battaglioni, onde ogni reggimento si costituisce, e la forza numerica di ciascun battaglione, variano talvolta notabilmente da uno Stato all'altro. L'Austria, in tempo di guerra, ha divisioni che toccano i 16,000 uomini.
Le divisioni di cavalleria si composero, sotto Napoleone, di 16 a 24 squadroni; e nel 1809 la pesante ebbe più squadroni che la leggiera ; questa poi nel 1812 n'ebbe un doppio numero di quella.
La formazioneordin&TÌ2L della divisione di fanteria era in quel tempo in ordine spiegato, 6opra una e due linee. I battaglioni serrati in massa o a distanza di sezione, conservavano intervalli uguali
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