Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo
DIZIONARIO
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lÌ88Ìmo col semplice indicare i diversi passi in cui ciascuna parola è adoperata, mettendo cosi il lettore in grado di paragonarli l'uno coll'altro. Tali indici, siccome sono quelli annessi ai classici detti ad uso del Delfino, sono di un gran pregio per questa facilità che offrono, oltre al proprio loro uso, che è quello di trovare qualunque passo, quand'anche uno non ne rammenti più che una sola parola. Gl'indici di questo genere servono allo stesso fine che le concordanze, le quali sono per lo più consacrate alla Bibbia (V. Concordanza). E per verità alcune opere che portano il titolo di dizionario comprendono concordanze più o meno compiute, come, per esempio, il Novum lexicongreeco-latinum in Novum Testamen-tum di Schleusner,il Lessico jonico di Schweighseu-ser, eh'è una specie di concordanza d'Erodoto, e quello dello stesso autore a Polibio. Alcuni di questi dizionarii di autori od opere particolari mirano esclusivamente o principalmente ad illustrare lo stile dell'autore o l'uso ch'ei fa di voci particolari. Uno dei migliori in tal genere è VIndex latinitatis phi-lologico-criticus a Cicerone, opera dell' Ernesto. Infatti quest'opera, quantunque porti soltanto il titolo d'indice, è un vero dizionario interpretativo e commentativo assai più che il lessico su mentovato del Nizolio, benché questo sia molto più minuto ed esteso. Ciò giovi a mostrare con che latitudine di senso si adoperino questi titoli. E il titolo d'indice, possiamo aggiungere, si diede talvolta ad opere che non sono in realtà indici sotto alcun aspetto, ma semplicemente dizionarii o vocabolarii. Allegheremo ad esempio YOlai Ver eli index lingua veteris scyto-scandica, sive gotica, opera Olai Rudbeckii editus (Upsala 1691, in-fol.), il quale in sostanza è un vocabolario della lingua gotica. Anche sotto molti altri titoli pubblicaronsi dizionarii linguistici, e massime sotto a quello di Thesaurus o Tesoro. Così il dizionario latino di Fabro è intitolato Thesaurus eruditionis scholastica, e il lessico greco di Enrico Stefano, Thesaurus graca lingua. In alcuni casi si è cercato per mezzo di un dizionario od indice non solo dì accennare l'uso che un autore ha fatto di voci speciali e il loro significato in luoghi particolari della sua opera, ma anche di dare un estratto del testo. Ciò fu fatto nell'indice del Foesio ad Ippocrate, intitolato : (Economia Hippocratis nlphabeti serie dislincta, in qua dictionum apud Hìppocratem omnium, prasertim obscuriorum, usus explicatur, et velut ex amplissimo penu depromitur, ita ut lexicon Hippocrateum merito dicipossit (Francoforte 1688, in-fol.). Fra i dizionarii di parole possono pure annoverarsi quelli di etimologie, di prosodia e di rime, come sono fra gli ultimi l'usuale Gradus ad parnassum,\\ Thesaurus graca poeseos, sive lexicon graco-prosodiacum del Morell, e i Rimarii del Ruscelli e del Rosasco. Alcuni dizionarii greci e di lingue orientali offrono le parole ordinate secondo le supposte loro radici, e sullo stesso disegno si fecero pure alcuni dizionarii latini. Uno dei più elaborati dizionarii etimologici, quantunque lontano dall'essere opera corretta e filosofica, è VEtimologicon lingua latina del Vossio. Sonvi inoltre di questo genere il Dictionnaire étymologique de la langue frangaise del Mer.agio, e le Origines de la langue itdlienne dello stesso autore, che in Nuova Encicl. Ital. Voi.
mezzo alla loro erudizione sono opere piene dei più strani sogni etimologici che si possano ideare ; VEtimologicon lingua anglicana di Stefano Skinner (1671, in-fol.), e Y Etimologicon anglicanum di Francesco Junius (Oxford 1743, in-fol.).
Un ragguaglio dei dizionarii di ciascuna lingua particolare sarebbe qui fuori di luogo. Avvi una Table alphabétique des dictionnaires di Durey de Noinville, pubblicata nel 1758, che però dicesi molto incompiuta anche pel tempo in cui fu scritta. Veg-gasi pure l'articolo Dictionnary nella ix ediz. della Encyclopadia Britannica.
Nella maggior parte delle edizioni del Lessico greco d'Arpocrazione intitolato Lexicon decem ora-tarum trovasi inserita una dissertazione assai elaborata intorno al lessici ed ai glossarii in genere, e su quelli di greco in particolare, del Maussaco ; e lo stesso soggetto fu pure trattato da parecchi altri scrittori indicati nel Polyhistor di Morhoff (1. iv, c. 7). In quest'opera del Morhoff (1. ih, c. 4-9) havvi pure un ragguaglio dei principali dizionarii delle moderne lingue d'Europa, delle orientali e della greca e latina (voi. i, p. 743, 830, ediz. 1747) ; e su questo soggetto è pure da consultarsi la Bi-bìiographie instructive del De Bure (voi. in, p. 1-86). In alcuni dizionarii le parole sono spiegate nella stessa lingua cui appartengono ; in molti altri le parole di una lingua sono interpretate colle voci corrispondenti di un'altra lingua. In alcuni l'interpretazione o la traduzione è in parecchie lingue, come, per esempio, nel Dizionario di undici lingue di Minsheu, che contiene inglese, gallese, tedesco, olandese, francese, italiano, spagnuolo, portoghese, latino, greco ed ebraico (Londra 1617, in-fol.); e in un dizionario stampato a Pietroborgo nel 1785 (3 voi. in-4°),nel quale le parole e le frasi sono in francese, in tedesco, in russo e in latino.
Quantunque, come Maussaco* nella sua Dissertazione critica su citata si è studiato di provare, si trovino spesso citati o menzionati dai grammatici e da altri scrittori greci e latini libri così di iXwaffou, o voci insolite, come di Xé^i;, o idiomi, non apparisce chiaro però che tutti fossero ciò che ora diremmo dizionarii, cioè collezioni di vocaboli e frasi disposte per ordine alfabetico. 11 più antico lessicografo greco di cui ci rimangono le opere è Apollonio Sofista, contemporaneo d'Augusto ; e di grand'utile riesce l'opera sua intitolata As'Ce»? <Ofxriptxn(, ossiano Parole Omeriche, quantunque sia molto interpolata. Tutti gli altri lessici e glossarii originali greci che abbiamo, come YOnomasticon (ossia Collezione di sinonimi) di Giulio Polluci, i Lessici di Suida, d'Ar-pocrate e d'Esichio, e YEtymologicon magnum attribuito talvolta a Marco Musuro, benché non sappiasi precisamente in che tempo vivessero alcuni dei loro autori, furono senza dubbio compilati dopo, e i più probabilmente assai dopo il principio dell'era cristiana. Veramente si suppone che si compilassero sopra scritti anteriori dello stesso genere ; ma della forma di queste opere perdute nulla sappiamo. Potrebbesi ragionevolmente dubitare se i Greci e i Romani usassero dizionarii studiando lingue o dialetti forestieri, come si è generalmente praticato nei tempi moderni. Sembra piuttosto che seguissero quel metodo che si può dire il naturale,
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