Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo

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      DODONEA — DOEDERLEIN GUGLIELMO LODOVICO
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      Steph. B., s. v. Tófiafxx; ; Hesych., 8. v. T^pio?; Eustath., ad Od., ut, 327; xvi, 403), e Teopompo soggiunge (Plin., iv, 1) che vi erano cento fontane appiè dello stesso Tomaro. Il precitato Leake identica questo monte colla culminante vetta di Mizzi-keli, alle cui falde numerose scaturiscono le sorgenti di acqua che alimentano principalmente il lago di Jannina, osservando eziandio che il nome Tomaro, sebbene non si apponga alla vetta medesima, non andò peraltro in disuso, conservandosi tuttodì nel moderno Tomarokoria, denominazione di villaggi sopra una parte dell'estremità meridionale di Drisko, continuazione di Mizzikeli. La principale obbiezione contro coloro che pongono Dodona nelle vicinanze di Jannina si è quella del silenzio degli antichi intorno al lago dodoneo. Ma questo negativo argomento non basta per controbilanciare le ragioni addotte in favore del sito su accennato; tanto più se si badi che l'unica descrizione particolareggiata giunta fino a noi di quel luogo trovasi in uu frammento di Esiodo, il quale può bellissimo aver fatto menzione del lago nelle linee successive ora perdute. Fu inoltre notato dal celebre grammatico Apollodoro, fiorente nel 150 av. Cr., che vi erano paludi intorno al tempio (ap.Strabvn,p. 328), ed è certo che il lago di Jannina si chiamava anticamente col nome di Pambotide ( Pambotis, n«fA&m<; XifAvrj), posta nella Molosside (Eustath., in Om. Od., ili, 189). Abbiamo di già avvertito che il tempio di Dodona era forse fuori della città, e Leake è d'avviso che fosse posto nella penisola occupata oggidì dalla cittadella di Jannina, ma non se ne scorge ivi alcun rimasuglio.
      Intorno alla topografia di Dodona e dei suoi contorni gioverà consultare i dotti lavori dell'inglese Leake, che ci fu di guida in questo articolo, e principalmente l'opera sua, già sovente citata, che ha per titolo Travels in Northern Greece (Londra 1835, voi. 4 in-8°, specialmente il volume 4°, p. 168 e segg.). — Rispetto poi all'oracolo dodoneo veggansi: Cordes, De oraculo dodonceo (Groninga 1826) ; L. von Lassaulx, Das Pelasgische Oraktl des Zeus »u Dodona (Virzborgo 1840) ; Arneth, Ueber das Taubenorakel von Dodona (Vienna 1840) ; Prel-ler, artic. Dodona nella Real Encyclopàdie di Pauly ; Hermann (Carlo Federico), Lehrbuch der griechv-schen AnUquitdtem (Eidelberga 1841-1852, voi. 3).
      DODONEA (Dodoneea (boi.). — Genere di piante dedicato a Ramberto Dodoneo (Dodoens), botanico olandese, nato nel 1517, benemerito della scienza, avendone diretto lo studio al complesso dei caratteri delle piante ed alle loro proprietà, e di cui è tuttora in pregio presso i cultori della botanica l'opera intitolata Stirpium historice pemptades VI.
      Questo genere appartiene all'ottandria monoginia del sistema linneano, alla famiglia delle sapindacee, tribù delle dodoneacee; i suoi caratteri sono: fiori spesso poligami o doici per aborto; calice deciduo, spartito in quattro lacinie; nessuna corolla; otto stami coi filamenti brevissimi e colle antere oblunghe o lineari ; stilo filiforme, distinto dalle ale della cassula, subtrifido all'apice ; cassida a due o tre valve, a due o tre logge, con due o tre ale, colle valve seminifere nelle facce all'angolo centrale ; due semi subglobosi. Questo genere comprende da dodici a diciottospecie, delle quali alcune poco si conoscono, native delle Indie o dell'Australia, e che sono alberi o frutici a foglie non stipolate, semplici, oblunghe, sempre verdi, odorose, spesso viscose. Le specie più interessanti sono le seguenti:
      Dodonea viscosa (dodoneea viscosa L.). — Frutice viscoso, alto 1 metro e Vs» col tronco ritto, ramoso; ramicelli angolosi, foglie obovato-oblunghe, cuneate alla base, viscose ; fiori piccoli, verdicci, disposti a grappoli terminali; ale del frutto più lunghe del pedicello; casside profondamente smarginate alle due estremità. Questa specie nasce nelle Antille e nell'America meridionale, ed è osservabile per la variabilità delle sue foglie, che sono talora od alquanto acute, od ottuse, o smarginate ; coltivasi in alcuni giardini di delizia, fiorisce in giugno e luglio.
      Dodonea della Giamalca (Dodoneea jamaicensis DC., D. angustifolia Swartz, D. viscosa Cavan., non Linn.). — Foglie oblungo-lanceolate, ristrette alla base ed all'apice, sub-revolute al margine, alquanto viscose ; fiori disposti a grappoli brevi ; frutti più brevi del loro pedicello. Questa specie nasce nei monti della Giamaica.
      DODRANTALE (Dodrantalis) (       DODRANTE (metrol. arch.). — Dal latino dodrans, antica misura, che conteneva nove oncie e tre quarti dell'asse, o nove digiti del palmo e del piede.
      DODWELL Enrico {biogr.). — Filologo e cronologista inglese nato a Dublino nel 1641, morto nel 1711, fu professore di storia ad Oxford, ma dovette ritirarsi pel ricusar che faceva il giuramento di fedeltà a Guglielmo III d'Orange, fino a tanto che vivesse Giacomo li od un suo legittimo discendente. Appresso mutò parere, e combattè persino ardentemente quello che aveva difeso da prima, e fu zelante propugnatore della podestà episcopale. Delle sue opere numerose meritano special menzione le seguenti cronologiche: Dissertationes Cyprianica (Oxford 1784) ; Prcelectiones Academicce tn schola historices Camdeniana (ivi 1692); Annales Velle-jani, Quinctilianei, etc. (ivi 1698); De Veteribus GrRomanorumque cyclis (ivi 1701); Annales Thucydidei et Xenophontei (ivi 1702).
      Vedi Brokesby, Life of Henry Dodwell.
      DODWELL Edoardo (biogr.). — Archeologo inglese, nato nel 1767, percorse, durante gli anni 1801 e 1806, la Grecia, ove intraprese numerosi scavi, e passò il rimanente de' suoi giorni in Italia, finche mori il 26 maggio 1832 a Roma. Il suo Clastical and topo• graphical tour through Greece during theyears 1801, 1805 and 1806 (Londra 1819, 2 voi.), del pari che la magnifica edizione delle sue Views in Greece, secondo i suoi disegni originali, sono di grande importanza per lo studio dell'antichità. La sua vedova, celebre in Roma per la sua bellezza, sposò, nel 1833, il conte Carlo di Spaur, già ambasciatore bavarese a Roma, e si è resa celebre nel 1848 per la parte politica che rappresentò alla corte papale. Dopo l'assassinio di Rossi, Pio IX fuggì travestito nella di lei carrozza da Roma a Gaeta. Nel 1852 ella pubblicò anche un opuscolo su Pio IX.
      DOEDERLEIN Guglielmo Lodovico (biogr.). — Celeberrimo filologo tedesco, nato il 19 dicembre 1791 in Jena, morto il 9 dicembre 1863: studiò a Monaco
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Nuova Enciclopedia Italiana - Volume VII (parte 2)
Dizionario generale di scienze lettere industrie ecc.
di Gerolamo Boccardo
Utet Torino
1879 pagine 1048

   

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