Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo
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DOGANE TEDESCHE (UNIONE DELLE)
- DOGE
1870-71. Ma ora, sotto la rinnovata repubblica, si fa ritorno al vieto predominio del privilegio e del regime restrittivo.
Non cosi in Inghilterra. — La nazione che aveva ereditato e condotto a perfezione l'attività e la floridezza commerciale dell'Olanda, della Spagna, del Portogallo e dell'Italia, dovea essere la prima a dar l'esempio d'una grande rivoluzione doganale. Collega di Canning, Guglielmo Huskisson (Y.) intraprese la difficile opera di liberare dal guardinfante protettivo l'industria britannica. Gli avversarii della libertà fecero inauditi sforzi per ispaventare l'uomo benemerito, per calunniare il coraggioso ministro, il quale venne persino impiccato in effigie dai suoi irosi nemici. Ma la nobile audacia di Huskisson fu alfine coronata di piena vittoria ; caddero, sotto gli iterati suoi colpi, i dazii protettivi sulla seta, vennero attenuati quelli sulle granaglie, i quali, producendo artificiale carestia, affamavano la popolazione a beneficio di pochi opulenti terrieri. Impresso una volta il movimento, più non dovea fermarsi. La Lega di Manchester (V.), che alcuni arditi e valenti economisti iniziarono, combattè per otto anni di seguito l'antico sistema doganale. Roberto Peel, salito al ministero nel 1844, e convertito alle idee liberali, comprese ch'era venuto l'istante di portare audacemente la scure nella vecchia ed informe legislazione della Gran Bretagna ; vide che il regime restrittivo incagliava lo sviluppo della pubblica ricchezza, e per conseguenza scemava le entrate dell'erario, il cui disavanzo, da 44 milioni nel 1839, si era inalzato a 102 milioni nel 1842. L'illustre ministro, il buon cittadino senti ch'era dover suo di adoperare l'autorità onde la nazione lo aveva investito, al servizio del progresso e della verità. Recatosi in Parlamento, pronunciò un discorso che rimarrà, più del marmo e del bronzo, perenne monumento della sua gloria, e modificò od abolì d'un sol colpo quarantaquattro articoli della tariffa inglese. L'opera si ben cornine ciata fra gli applausi degli economisti, le benedizioni del popolo, le accuse e le calunnie dei retrogradi, si continuò con sereno animo da Roberto Peel negli ultimi anni del suo ministero ; e quando, nel 1846, ei cedeva il portafoglio a lord Russell, più non restò a quest'ultimo che l'onorevole incarico di applicare i principii proclamati dal suo immortale antecessore.
Fra i paesi dove la nuova politica commerciale inglese incontrò maggiori simpatie, primeggiò il Piemonte, nel quale lo spirito di una savia riforma doganale aleggiava da gran tempo, quando il conte Camillo di Cavour (V.) proclamava il principio di libertà commerciale a cui s'ispirò la tariffa pubblicata con legge del 14 luglio 1851, modificata poscia nel 1853, nel 1863 e negli anni successivi. Mentre scriviamo (maggio 1878) è ancora dinanzi al Parlamento un progetto di nuova tariffa che, senza abbandonare i principii liberisti, aggrava però alquanto, nel senso fiscale, i dazii, ed introduce nel nuovo regime doganale alcune riforme, tra le quali precipua la sostituzione dei dazii specifici ai dazii ad valorem, i quali davano una base troppo mutevole ed incerta al regime contributivo ed aprivano troppe porte aUa frode.
Sventuratamente serpeggia in tutto il mondo ci-
vile un movimento di riazione contro le sane dottrine economiche, ed al concetto inglese libero-scambista contrasta oggi il terreno con raddoppili energia il concetto protezionista americano. Già. la Francia e, più decisamente, l'AuBtria-Ungheriasono entrate in questa via pericolosa, ove accennano di volersi mettere la Germania ed altre nazioni. La ricchezza, il progresso e la civiltà del mondo non avranno per fermo da applaudirsi di questa sciagurata riazione (V. Commercio, Economia, Libertà, Tariffe, Trattati).
Vedi Boccardo, Dizionario universale del?Eco* nomia, ecc.
DOGANE TEDESCHE (Unione delle). V. ZoUvereU
(econ. pubbl.).
DOGE (stor. polit.). — Titolo del primo magistrato delle repubbliche di Venezia e di Genova.
I primi Veneti che ètanziaronsi nelle isole della Laguna erano retti da magistrati che mandavansi da Padova. Dopo che Padova fu saccheggiata dagli Unni e da altri Barbari (452-60 dell'era volgare), gli abitanti dell'estuario rimasero padroni di loro stessi, ed ogni isola si elesse un magistrato, detto tribuno. Fra questi tribuni poi sceglievansene annualmente sette, i quali costituivano il governo di tutta la comunità. Un Consiglio di quaranta,scelto dall'assemblea generale del popolo, aveva il potere legislativo e giudiziale. A mano a mano che crebbero la popolazione e le ricchezze, e che la comunità fu minacciata dai vicini nemici, si trovò necessario di concentrare e rafforzare il potere esecutivo, onde dall'assemblea del popolo si elesse un primo magistrato a vita, che fu chiamato doge, corruzione di dux, duce, come quegli che era pur capo della forza armata.
II primo doge, che fu Paolo Lucio o Paoluccio Anafesto, venne eletto nell'anno 697. Il terzo in successione, che fu Orso Ippato, eletto nel 724, fece guerra contro i Longobardi e prese Ravenna, che restituì all'imperatore bizantino, il quale, in merito di tale servigio, concedette alla Repubblica un tratto della costa di terraferma, andando al mezzodì infino all'Adige. Questa prima possessione continentale di Venezia, che fu di poi ampliata, si chiamò Dogado. Le vittorie di Orso ispirarono gelosia al popolo, che lo assassinò nel 737, e nello stesso tempo abrogò l'ufficio di doge, sostituendogli magistrati annuali. Ma il quinto di costoro, accusato di qualche delitto, fu imprigionato e privato degli occhi, dopo del che il popolo elesse nuovamente un doge a vita nel 472. Da quell'anno fino al 1172 si succedettero quaranta dogi incirca, dei quali pressoché una metà perirono di morte vior lenta, vennero deposti, esiliati, o privati degli occhi, talvolta con processo regolare dinanzi al Conr siglio dei Quaranta, e tal altra per insorgimento popolare. La Quarantia, ossia il Consiglio dei Quaranta, che esercitava il governo durante l'interregno, assunse per gradi il potere di eleggere un doge a fine di por termine al tumulto e all'anarchia che sì spesso seguivano; ma la scelta doveva essere
' confermata dall'assemblea del popolo. Il primo doge che per tal modo si eleggesse fu Sebastiano Ziani (1172), e i Quaranta gli fecero giurare una nuora costituzione o legge fondamentale, in vigore dellat^iOOQLe
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